Formazione al via ma resta la "grana" formatori - QdS

Formazione al via ma resta la “grana” formatori

Michele Giuliano

Formazione al via ma resta la “grana” formatori

martedì 26 Giugno 2018

Il collegato alla Finanziaria rimandato, dentro c’era la garanzia per chi è iscritto all’Albo degli operatori. Oggi si chiude la preselezione dei candidati-allievi ai corsi. Dopo più di due anni si rimette in moto la macchina 

PALERMO – Mentre dopo due lunghi anni e oltre il settore della formazione professionale sembra essere pronto a ripartire, dopo l’avvio delle preselezioni dei candidati allievi, fase che si concluderà oggi 26 giugno, per i lavoratori del settore ancora non ci sono risposte su quello che sarà il loro futuro.


Se da una parte, è stata rimandata la pubblicazione dell’albo a seguito dell’invio, da parte degli operatori della formazione tutti, sia sospesi che licenziati, del questionario conoscitivo, dall’altra proprio in questi giorni è stata rimandata l’approvazione del collegato alla Finanziaria, all’interno del quale era stata inserita la garanzia, per gli iscritti all’albo, della priorità per le nuove assunzioni negli enti che necessitano, per lo svolgimento delle attività progettuali e didattiche, di nuovo personale. E i sindacati denunciano il grave danno che potrebbe venirne alla categoria, che rischia di venire in buona parte tagliata fuori dai giochi, nel momento in cui gli enti saranno liberi di assumere chi vogliono, senza vincoli.
 

 
“I lavoratori storici della formazione professionale siciliana attendono risposte da troppo tempo e non possono continuare a rimanere al palo a causa dei dissidi interni alla maggioranza, che da settimane paralizzano i lavori dell’Ars e l’approvazione dell’emendamento al collegato che tutela i loro diritti”. Lo dice Graziamaria Pistorino, segretaria regionale della Flc Cgil Sicilia. “Facciamo appello al governo e alle forze politiche – aggiunge Pistorino – perché consentano all’Assemblea regionale di uscire da questa fase di stallo e adottare le riforme che servono ai cittadini. Al di là dell’emendamento, che ci auguriamo possa essere approvato in tempi rapidi, la formazione professionale in Sicilia attende da decenni una riforma organica del settore”.
 
Dichiarazioni di allarme che cozzano con quelle entusiastiche dell’assessore al ramo, Roberto Lagalla, il quale ha espresso la propria soddisfazione per la nuova partenza del “sistema della formazione professionale in Sicilia, grazie ad una procedura innovativa che permetterà già dal mese di luglio la ripresa della attività. Sono molto soddisfatto, è stato un incredibile lavoro di squadra, realizzato in soli pochi mesi e all’insegna di un grande e costante impegno da parte del Governo Musumeci”.
 
L’assessore parla anche dei lavoratori, per i quali però si esprime sempre in termini piuttosto generici. “È chiaro – dice Lagalla – che si tratta di un primo passo, perché c’è ancora molto da fare, per garantire la massima tutela occupazionale possibile e dare risposte responsabili a chi le attende da troppo tempo”.
 
Più chiari e netti i sindacati: “Bisogna mettere in sicurezza i lavoratori dell’albo – conclude Pistorino – impedire il ripetersi di fenomeni speculativi e clientelari ed evitare la creazione di nuove sacche di precariato, come è accaduto in passato. Ma soprattutto è indispensabile sviluppare un modello formativo che metta al centro la qualità e l’efficacia della formazione, in relazione alle esigenze di sviluppo del territorio e della produttività dell’economia siciliana”.
 
Dagli uffici della Regione i termini rimangono di compiacimento per il lavoro svolto, in pochi mesi, dopo anni di stasi del settore, durante i quali sono rimasti in attesa sia i lavoratori sia le migliaia di giovani rimasti senza possibilità di formarsi. Saranno finanziati 1.579 corsi, per un totale di 125 milioni di euro, che impegneranno oltre 25 mila allievi, mentre altri 442 soggetti detenuti saranno coinvolti attraverso 42 percorsi formativi.

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