Rete ospedaliera, il Piano regionale della discordia - QdS

Rete ospedaliera, il Piano regionale della discordia

Raffaella Pessina

Rete ospedaliera, il Piano regionale della discordia

mercoledì 27 Giugno 2018

Opposizione all’attaco, M5s “Silenzio su punti nascita, riorganizzazione servizio 118 e ospedalità privata”. Non si placano le polemiche nonostante le rassicurazioni dell’assessore Razza. Uil: “Bozza irricevibile”

PALERMO – Uno dei punti dolenti della Sicilia da sempre è l’efficienza del settore della sanità. Un riforma sempre sbandierata negli anni passati da partiti e personaggi politici, ma che mai è arrivata a concretizzarsi completamente e a volte nemmeno in parte.


L’attuale assessore regionale al ramo, Ruggero Razza, è al lavoro per riorganizzare la rete ospedaliera e ha già dichiarato che l’operazione si dovrà concludere entro il 30 giugno, ma la strada è tutta in salita e il Movimento Cinquestelle ha già manifestato le proprie critiche: “La bozza della nuova rete ospedaliera consegnata da Razza ai sindacati – hanno scritto in una nota i componenti grillini della commissione legislativa Sanità all’Ars – rappresenta quasi una fotografia della rete attualmente vigente, partorita dal precedente governo, un piano cioè con decine di falle, stroncato della Corte dei conti”. E avvertono: “è lecito chiedersi, data l’evidente lievitazione dei costi, come Razza riuscirà a superare le criticità di carattere economico che certamente verranno reiterati dalla Corte dei Conti”.
 
I deputati hanno anche denunciato di non avere mai ricevuto nemmeno informalmente alcuna bozza di rete ospedaliera né che la discussione della stessa sia stata calendarizzata dalla commissione per la settimana prossima. Una decina di giorni fa l’assessore Razza ha dichiarato di avere lavorato intensamente per riallineare la Rete ospedaliera ai parametri del decreto Balduzzi, siglando l’intesa con le Università di Catania, Palermo e Messina, “l’ultimo atto che conclude l’azione di concertazione con tutti i soggetti interessati alla proposta di legge, che verrà esaminata dalla Sesta Commissione. è stato un lavoro intensissimo”. Il programma prevede che su indicazione delle aziende ospedaliere l’assessorato al ramo approva la rete ospedaliera, viene individuata la “massa economica”per procedere ai concorsi per il nuovo personale.


Il partito indipendentista “Siciliani Liberi”, intanto ha inviato una lettera aperta al ministro della Sanità, Giulia Grillo.
“È scandaloso vedere che tutte le regioni del Mezzogiorno hanno una spesa sanitaria pro capite più bassa della media nazionale, quasi che i meridionali fossero cittadini di serie B. La Sicilia, addirittura, dopo anni e anni di sacrifici imposti dal centro, è penultima. E oltretutto – si legge nella lettera – se ancora non paghiamo il 100% delle spese sanitarie da soli, la causa, ancora una volta, è da ricercarsi nei furti dello Stato, che sottrae ogni anno non meno di 7 miliardi tra Irpef e Iva rispetto al gettito naturale della Regione”.
Inoltre “abbiamo il costo, mai pagato da nessuno, di politiche industriali coloniali ed errate, che hanno causato un tributo di vite umane, per gli insediamenti industriali di Gela, Priolo e Milazzo; si tratta di politiche industriali volute in Italia, non in Sicilia: in Sicilia sono rimaste le briciole e le malattie, per non dire delle morti, nel Continente i profitti e i tributi”.


Duro anche il commento del segretario della Uil Fpl Sicilia, Enzo Tango: "La bozza della nuova rete ospedaliera, trasmessa dall’assessore Razza in ritardo, è incompleta e irricevibile. Mancano i dati relativi all’ospedalità privata e convenzionata e nulla dice in merito alle strutture sanitarie del territorio e alle risorse destinate al settore. Senza questi dati non è pensabile offrire contributi e proposte concrete”.
 
“Questo governo sino ad ora ha dimostrato di non volere un confronto serio e costante. – aggiunge – Ma il confronto è necessario per potere garantire una risposta ai bisogni di tutti i siciliani”

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