Agricoltura incompiuta, agricoltori azzoppati - QdS

Agricoltura incompiuta, agricoltori azzoppati

Chiara Borzi

Agricoltura incompiuta, agricoltori azzoppati

mercoledì 27 Giugno 2018

Tante le criticità del primo settore: spesa dei fondi Ue al 21% (400 mln € su 2,1 mld) 4.600 giovani senza terra in attesa di prima assegnazione, 416 mln per il biologico al palo. 224 milioni fermi per l’assenza dei pagamenti della misura agro-climatico-ambientale 

CATANIA – Coldiretti Sicilia ha lanciato nel mese di giugno un messaggio chiaro e forte nei confronti del governo regionale e dell’assessorato all’Agricoltura, nonché verso Agea, in definitiva verso i soggetti che hanno il compito di rendere accessibili e fruibili le misure del Psr Sicilia 2014-2020.
 
L’agricoltura siciliana è in grave difficoltà, ancora una volta a causa dell’assenza dei bandi di finanziamento e di fronte ai forti ritardi nelle erogazioni. “Sono 4.600 i giovani che hanno presentato la richiesta di insediamento e che dall’anno scorso aspettano ancora di sapere se potranno o no avviare la propria azienda per via dell’andamento lento del Programma di sviluppo rurale – ha evidenziato Coldiretti Sicilia -. Quest’ultimo, da trampolino di crescita, si sta trasformando in un labirinto burocratico”.
 
Sono al palo milioni di euro che potrebbero davvero costituire la svolta per gli under 40 siciliani che vogliono spendersi nel primo settore. “La misura 6.1 non è la sola a rimanere senza risposte. E non è finita – ha ricordato l’organizzazione – altri 224 milioni sono fermi sulle misura 10 (pagamenti agro-climatico-ambientali), ma il piatto forte dell’inefficienza della macchina burocratica riguarda la misura 11 (biologico) con una dotazione finanziaria iniziale di 417 milioni. Intanto si rimpallano le responsabilità tra Regione e Agea. Nonostante l’incontro in Assessorato in cui tutte le parti unanimemente hanno indicato le azioni da mettere in campo, ci si è ritrovati con un bando che non risponde alle esigenze del territorio”.
 
Per fortuna c’è anche qualche buona notizia. Ieri si è proceduto alla pubblicazione della graduatoria definitiva della sottomisura 4.1 del Psr 2014-2020 “Sostegno a investimenti nelle aziende agricole”. Un bando che vale 100 milioni di euro, grazie al quale sarà possibile finanziare oltre un centinaio di aziende, con un contributo variabile dal 50 al 70% a fondo perduto per acquisto dei terreni, costruzione e ristrutturazione di fabbricati, realizzazione di nuovi impianti colturali, miglioramento fondiario, costruzione di serre e ancora acquisto di macchine e attrezzature agricole.
 

 
Le gravi pecche evidenziate dall’organizzazione che riunisce gli agricoltori sono reali, ma dalle riunioni ufficiali non emerge alcuno ritratto allarmante del Psr Sicilia. Sempre a giugno, l’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera ha presieduto a Catania la riunione del Comitato di sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale, da cui è emersa soddisfazione rispetto “i progressi compiuti dal programma per il quale sono in corso delle procedure di modifica ed integrazione di alcune misure”.
 
Secondo quanto riportato dal comunicato diffuso dallo stesso assessore Bandiera, è stato espresso apprezzamento da parte della Commissione europea sui progressi compiuti e sui livelli di spesa raggiunti. Il Commissario della DG Agri, Leonardo Nicolia, ha dichiarato che la media della spesa del PSR in Europa è del 28%, in Italia è del 18% mentre la Sicilia ha raggiunto il 21%. Sembra abbiano espresso apprezzamento anche il Ministero dell’Economia, il Ministero dell’Ambiente e Confagricoltura.
 
L’originaria dotazione finanziaria complessiva del Psr Sicilia 2014/2020 era pari a 2.212.747.107,44 euro, ma a seguito della rimodulazione finanziaria effettuata nel 2017 per il cosiddetto trasferimento di solidarietà a favore dei Psr delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, duramente colpite dagli eventi sismici verificatisi a partire dall’agosto 2016, la dotazione finanziaria complessiva del PSR Sicilia 2014-2020 è scesa ad euro 2.184.171.900,83.
 
Dall’assessorato fanno sapere che sono 46 i bandi emanati al al 30 aprile 2018, per un totale di 1.221.183.262,99 euro posti a bando. Entro l’ anno saranno esitati ulteriori 18 bandi. Secondo ancora quanto fatto sapere dall’assessorato siciliano all’Agricoltura, la spesa pubblica raggiunta ad oggi è di € 441.825.166,91, un dato che pone la Sicilia tra le prime regioni d’Italia in linea con le migliori performance nazionali. Ciò avrebbe consentito di superare l’obiettivo di spesa fissato per il 2018.
 

 
L’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera, vede il bicchiere mezzo pieno
 
CATANIA – “Siamo di fronte ad una Sicilia che esce a testa alta dal Comitato di Sorveglianza. Molto spesso per luoghi comuni si pensa che non siamo capaci di spendere i fondi comunitari, mentre oggi abbiamo avuto l’attestazione, anche da parte del membro della Commissione europea, che la Sicilia è tra le prime regioni italiane in fatto di Programma di Sviluppo Rurale speso”. A dichiararlo è stato l’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera al termine della riunione del Comitato di Sorveglianza del Psr avvenuta a Catania. Raggiunto successivamente lo stesso assessore ci ha fornito un cronoprogramma sulla pubblicazione dei bandi e tempistiche per uno sblocco delle somme. “Sono in dirittura d’arrivo la sottomisura 4.1 “Sostegno a investimenti nelle aziende agricole” per la quale gli ispettorati provinciali stanno collazionando gli elenchi provinciali che confluiranno nella graduatoria definitiva di prossima pubblicazione, entro il corrente mese di giugno. Le risorse finanziarie messe a bando sono pari a cento milioni di euro per 2.586 domande pervenute.
Battute finali anche per la 6.1 “Aiuti all’avviamento di attività imprenditoriali per i giovani agricoltori”, per cui è in corso il procedimento amministrativo per l’esame della ricevibilità, ammissibilità e valutazione del punteggio presso i nove competenti Ispettorati dell’Agricoltura delle domande cartacee pervenute. Entro fine agosto contiamo di pubblicare l’elenco dei beneficiari. Le istanze che nel caso specifico sono 4.600. Per quanto attiene invece alla misura 10 “Pagamenti agroclimatico-ambientali” e 11 “Agricoltura Biologica”, si precisa che per la prima è in corso di pubblicazione la graduatoria provvisoria per la quale si sta procedendo all’assembramento dei dati provenienti dagli Ispettorati dislocati sull’intero territorio regionale; mentre per la seconda misura c’è un ritardo nei pagamenti imputabile alla massiccia presenza di anomalie bloccanti, su cui non può intervenire l’amministrazione.
Com’è noto ho interloquito direttamente e ripetutamente con l’ente pagatore Agea, è una situazione che continuiamo a seguire con la massima attenzione e che ci sta facendo seriamente riflettere se non sia il caso di trovare, già a partire dalla nuova programmazione comunitaria, organismi pagatori diversi da Agea, così come attualmente presenti in altre Regioni”.
 

 
Critica la posizione dell’europarlamentare Giovanni La Via
 
PALERMO – Le difficoltà di Agea, gli errori del precedente governo regionale, il bisogno che la nuova amministrazione ha di compiere scelte coraggiose a favore degli agricoltori siciliani. L’europarlamentare Giovanni La Via ha seguito linee precise per spiegare le motivazioni che hanno ridotto la Sicilia all’ennesimo caso di stallo nell’erogazione del Psr. “La parte delle misure bio-ambientali è a responsabilità attuale di Agea perché la Regione ha finito il suo iter, ma Agea non riesce a caricare i pagamenti nel sistema. Per quanto attiene invece alle misure d’investimento, la misura 4.1 era una delle più attese del Psr. Devo dire che il precedente assessore ha fatto grandi errori. Il primo: ha alzato il livello dell’aiuto portandolo dal 50% al 79%. Sulla misura dove ci sono più di 3mila istanze che senso ha finanziarne 100 al 70 per cento? Ha senso finanziarne molte di più al 50%. Secondo errore: ha innalzato il livello di progetti ammissibili dal milione al milione e mezzo della vecchia programmazione ai cinque milioni di euro, facilitando ancora di più la concentrazione del vantaggio del contributo su pochissime aziende. Il vecchio assessore avrebbe potuto finanziate almeno 400-500 progetti, quindi non il 3% del complesso, ma il 15%. Altro errore è stato prevedere criteri di selezioni generali e settoriali, favorendo alcuni settori produttivi rispetto altri. Errori su errori ed il risultato è che non ci sono ancora le graduatorie definitive e queste che si aspettano per l’estate (dicono dall’assessorato) inevitabilmente comporteranno altri ricorsi.
Stessa cosa sulle misure a favore dei giovani. è accaduto che la misura con maggiore disponibilità di fondi (400 milioni sono destinati per interventi strutturali e capacità competitive delle aziende e altri 200 milioni per le imprese di lavorazione e trasformazione dei prodotti agricoli) ancora ad oggi non abbia un decreto.
L’ultimo bando che ha prodotto investimenti nel settore dell’agricoltura (terza sotto-fase della misura 4.0.6 della vecchia programmazione) è stata emanata nel 2011. I nostri tempi sono biblici”, ha concluso Giovanni La Via.

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