Contro la catastrofe occupazionale "Riqualificazione e formazione" - QdS

Contro la catastrofe occupazionale “Riqualificazione e formazione”

Michele Giuliano

Contro la catastrofe occupazionale “Riqualificazione e formazione”

mercoledì 04 Luglio 2018

Il governo regionale convinto che una spinta propulsiva arriverà dalle misure relative ai tirocini. I drammatici dati negativi in Sicilia portano i sindacati a presentare le loro piattaforme 

PALERMO – Quale sia la vera strada che possa portare a risultati concreti per l’emergenza occupazione in Sicilia, ancora è fonte di discussione tra istituzioni e sindacati, che propongono ricette diverse per una situazione che ormai rasenta il dramma.
 
Il governo regionale ha indicato nell’avvio dei tirocini formativi il volano per la crescita economica e occupazionale. “La nostra filosofia è molto chiara: con questi tre avvisi di tirocini noi mettiamo in campo la politica attiva per rilanciare l’occupazione in Sicilia”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale della Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro, Mariella Ippolito, durante la tappa a Palermo di “Diritti al lavoro tour”, nel corso della quale sono stati presentati gli Avvisi 20 e 22 per il finanziamento dei tirocini professionali ed extracurriculari, e l’Avviso 21 per il bonus occupazionale.
 
“Gli Avvisi 20 e 22 – ha sottolineato l’assessore – hanno riscosso un successo incredibile, prima della chiusura delle finestre sono stati spesi tutti i fondi che saremo in grado di implementare”. Durante l’incontro l’assessore ha preannunciato l’uscita di un nuovo avviso che riguarda le aziende che si occupano di microtecnologie, e la richiesta al ministro del Lavoro Luigi Di Maio, per discutere delle future scelte del governo per il Sud dal punto di vista lavorativo. I sindacati, dalla loro, propongono soluzioni diverse per una condizione giovanile veramente disastrosa.
 
Gli ultimi dati dell’Istat sono impietosi: in Sicilia il tasso di disoccupazione dei giovani di età compresa tra i 15 ed i 29 anni è di circa il 45% e sale a quasi al 53 nella fascia giovanile che va dai 15 ai 24 anni di età.
 
Il dato è davvero allarmante se si pensa che il tasso di disoccupazione giovanile a livello nazionale si attesta intorno al 27%, quasi la metà rispetto al valore siciliano, che segnala lo stato di totale emergenza in cui versa il mercato occupazionale del nostro territorio. “In Sicilia serve potenziare subito gli strumenti per le politiche attive del lavoro, per l’accesso al sostegno al reddito e, un domani, per quelle che riceveranno il reddito di cittadinanza. Per questo è necessario ottimizzare e riorganizzare il servizio sul territorio utilizzando al meglio la professionalità dei dipendenti regionali che devono essere immediatamente riqualificati”. Lo affermano Giuseppe Raimondi della Uil Sicilia e Luca Crimi, segretario regionale della Uil Fpl Sicilia. “Per supportare questo tipo di servizio si potrebbero recuperare, in ambiti e con funzioni diverse, i lavoratori del bacino della formazione che, avendo gestito questo servizio per anni, possono essere una risorsa da utilizzare con modalità diverse presso i Comuni”. Una possibilità che permetterebbe di reimmettere nel mondo del lavoro migliaia di lavoratori che sono fermi ormai da anni, la cui professionalità rischia di andare persa. Non solo la Uil, però, ha voluto esprimere la propria preoccupazione per la condizione dell’occupazione dell’Isola.
 
“Chiediamo al Governo Musumeci un Piano Marshall per l’occupazione giovanile in Sicilia”. È l’appello lanciato da Giuseppe Messina, Segretario regionale dell’Ugl, che commenta i dati dell’Istat sull’occupazione giovanile in Sicilia.
 
“Serve un percorso triennale di formazione, qualificazione, professionalizzazione, rilevazione delle competenze per garantire reali forme di occupazione giovanile presso imprese localizzate in Sicilia – aggiunge il sindacalista – da attrarre con l’attivazione di strumenti di incentivo e finanza di vantaggio per l’insediamento produttivo, favorendo le start-up promosse da giovani”.

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