Non essere famigli ma bravi e competenti - QdS

Non essere famigli ma bravi e competenti

Carlo Alberto Tregua

Non essere famigli ma bravi e competenti

martedì 26 Gennaio 2010

Esaltare talenti ed eccellenze

L’Istat dice che in Sicilia vi è il massimo della disoccupazione giovanile, mentre dalle nostre elaborazioni, più volte pubblicate, risulta che vi sono oltre 22 mila oppportunità di lavoro, a bocce ferme.
Non appena comincerà l’attiva costruzione del Ponte sullo stretto verranno assunte 10 mila persone. Se la Regione tagliasse la spesa corrente improduttiva e sprecona per alcuni miliardi, come abbiamo già dimostrato (e continueremo a fare) nelle nostre inchieste, si metterebbero in moto altre decine di migliaia di opportunità di lavoro. Basta attivare l’industria blu turistica e quella verde ambientale. 
Alla Sicilia la concorrenza di India e Cina fa un baffo, perché nessuna delle due emergenti potenze economiche si trova al centro del Mediterraneo, l’ombelico del mondo, né possiede le ricchezze archeologiche, paesaggistiche e ambientali della nostra Isola. La quale potrebbe diventare anche il centro del Mediterraneo come modello ecologico della produzone di energia, della nuova edilizia biocompatibile e di tutte le attività che in atto generano inquinamento, ma che potrebbero essere convertite in attività compatibili con l’ambiente.

Ci riferiamo alle attività agricole per la produzione dei biocarburanti e ai servizi avanzati ad alto valore aggiunto che possono essere utilizzati in qualunque parte del mondo.
Perché si ribalti l’asfittico funzionamento dell’economia isolana e diventi un processo dinamico di produzione di ricchezza, occorre esaltare talenti ed eccellenze in tutti i settori, compreso quello pubblico.
Vi è una linea di fondo da seguire: accettare che l’industria pesante se ne vada, perché qui non è competitiva, e sostituirla tempestivamente con progetti di investimenti che prevedano la conversione professionale degli addetti.  Nel periodo di transizione deve essere richiesta e ottenuta l’applicazione della legge Alitalia in modo da sostenere concretamente i redditi di quei dipendenti che dovranno transitare dal passato al futuro.
Quindi via la Keller e la Fiat. Benvenuta Orient Express e Hna, la compagnia cinese che intende investire in Sicilia in infrastrutture.

 
Come si selezionano talenti ed eccellenze? Attraverso processi valutativi di professionisti giovani e meno giovani che sono in Sicilia, anche non siciliani. Questi devono essere inseriti in progetti di vario genere, nei settori più volte elencati, in modo da far correre l’economia regionale.
In altre parole, è indispensabile inserire dosi massicce di merito e qualità in tutte le attività pubbliche e private accentuando la responsabilità dei project leader che devono rispondere non a padrini politici o di altra natura, bensì al mercato, esclusivamente in base ai risultati.
Merito, talenti, eccellenza, qualità e responsabilità sono valori che rendono competitivi i soggetti, in modo da mettere in moto la concorrenza tra settori diversi. Il tutto in un ambiente trasparente nel quale i cittadini possano riconoscere immediatamente chi merita e chi demerita. Non è facile ma si  può fare.

Non è facile, perché in Sicilia esistono ancora i famigli, perché la bravura e la competenza non vengono considerati valori primari, perché gli asini anziché essere alloggiati nelle rispettive stalle sono nelle stanze dei bottoni, che utilizzano maldestramente e solo a favore dei propri padroni.
Non è facile, perché tanti bravi imprenditori, dirigenti pubblici e professionisti non corrono in condizione di parità con altri e vengono superati in base all’appartenenza. Una condizione che distrugge le forze buone ed esalta quelle cattive.
Bisogna approfittare delle sentenze esemplari della magistratura contro il clientelismo e dei molti colpi messi a segno dalle Forze dell’Ordine contro la criminalità organizzata perché l’allentamento dell’asfissiante pressione sulla società consenta di far elevare il sistema.
I tanti feudalesimi siciliani hanno impedito in questo dopoguerra uno sviluppo pari a quello medio nazionale. Il governo Lombardo ha l’ingrato ma entusiasmante compito di togliere tante incrostazioni. Le prossime riforme diranno se è stata invertita la tabella di marcia.

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