Corsi di formazione in stand by, ancora troppe le incertezze - QdS

Corsi di formazione in stand by, ancora troppe le incertezze

Michele Giuliano

Corsi di formazione in stand by, ancora troppe le incertezze

martedì 17 Luglio 2018

Dopo il click day dello scorso 11 giugno non c’è traccia della graduatoria, assessorato al lavoro. Le attività tradizionali dell’Avviso 2 sarebbero dovute partire lo scorso 2 luglio  

PALERMO – La data fatidica, quel 2 luglio che assessore e dirigenti avevano indicato come il momento topico della riapertura dei corsi di formazione in Sicilia, dopo quasi tre anni di attesa, è passato ormai da giorni, eppure nulla è dato sapere sulle sorti del settore.
 
Dopo il click day dell’11 giugno, quando tutti gli enti a catalogo hanno speso le proprie migliori energie per inserire a sistema il prima possibile i dati e i documenti dei propri aspiranti allievi, nessuna effettiva notizia ufficiale è stata fornita dall’assessorato dell’Istruzione e della Formazione professionale, che ha emesso soltanto un comunicato in cui spiegava come le richieste presentate fossero molte, troppe per il finanziamento disponibile, e che oltre la metà degli enti e dei progetti formativi sarebbero rimasti fuori dai giochi.
 
 
Al momento, notizie ufficiose dicono che le tanto attese e tanto temute Pec, con le quali gli uffici comunicano agli enti l’ammissione o meno delle proposte presentate, sono cominciate ad arrivare, ma ancora non è dato sapere quando e come sarà pubblicato l’elenco definitivo dei corsi che avranno accesso ai fondi, al quale seguirà l’emissione dei singoli decreti di finanziamento. Una situazione, attualmente, poco trasparente e dai contorni incerti, soprattutto per le migliaia di allievi che hanno effettuato la preiscrizione ma al momento non hanno alcuna notizia di quale sarà la sorte del corso di formazione scelto per proseguire la propria preparazione. Una condizione, inoltre, che potrebbe spingere, in futuro, all’iscrizione selvaggia in più corsi, per evitare di rimanere fuori, creando una maggiore confusione e difficoltà nella gestione agli enti, che si ritroverebbero numeri falsati e persone magari poco motivate nella scelta fatta.
 
Intanto, si attende la reale partenza dell’Avviso 2 che, sembrerebbe, poter vedere la luce a settembre, in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico tradizionale. Con numeri insufficienti, però, rispetto a quella che è la richiesta. La piattaforma informatica dedicata ha registrato complessivamente 2.257 richieste per proposte formative, per un totale di 60.992 iscrizioni singole, ma in relazione all’attuale disponibilità finanziaria, potranno essere attivati circa 1.050 percorsi formativi, pari al 46,5% delle richieste pervenute. Il vuoto formativo degli ultimi anni non potrà essere colmato, quindi, se non in parte, e molti giovani che attendevano questa possibilità per migliorare la propria preparazione rimarranno delusi.
 
Una partenza zoppa, per il settore della formazione professionale, e per tutti quegli operatori che rimangono in buona parte senza possibilità di rientrare a lavoro, dopo mesi di dichiarazioni, da parte delle istituzioni, che garantivano una soluzione reale per 8 mila persone, e relative famiglie, lasciate a casa da un momento all’altro e senza, a questo punto, una prospettiva certa per il futuro. A seguito dell’apertura del sistema informatico ogni ente aveva caricato le domande di preiscrizione, con allegato documento di identità, in numero minimo di 15 per proposta formativa, e in tal modo aveva potuto richiedere il “blocco delle risorse”, una sorta di prenotazione dei fondi, senza considerare però la reale capienza economica messa a disposizione. E infatti, come si legge nel comunicato emesso dall’assessorato regionale subito dopo il 26 giugno, data di scadenza del bando, “per l’attivazione dei percorsi formativi, gli enti accreditati partecipanti al bando hanno richiesto risorse per un totale di 264.989.040,00 euro, a fronte di una disponibilità complessiva di 125.000.000,00 euro”.

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