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Informazione: l’82% degli italiani abbocca alle fake news

redazione

Informazione: l’82% degli italiani abbocca alle fake news

sabato 21 Luglio 2018

Ed è convinto che queste non indeboliscano la democrazia. Gli allarmanti dati del Rapporto Infosfera, "Cittadini manipolati per avere una visione distorta della realtà". Ansia e insonnia malattie da web. La presunta "libertà della rete". SCARICA LA RICERCA INTEGRALE

Per l’87% degli italiani i social network non offrono più opportunità di apprendere notizie credibili e l’82% degli italiani non è in grado di riconoscere una notizia bufala sul web.
 
Lo afferma il Rapporto Infosfera sull’universo mediatico italiano realizzato dal gruppo di ricerca sui mezzi di comunicazione di massa dell’Università Suor Orsola Benincasa guidato da Umberto Costantini, docente di Teoria e tecniche delle analisi di mercato ed Eugenio Iorio, docente di Social media marketing.
 
 
CITTADINI MANIPOLATI DAGLI INFLUENCER
 
"Dati inquietanti – ha spiegato Iorio, coordinatore scientifico della ricerca – perché in un’infosfera così configurata i cittadini/utenti, sprovvisti dei più elementari strumenti di analisi e di critica della realtà e privi di qualsiasi strumento di difesa, tendono ad avere una visione distorta della realtà, una visione sempre più prossima a quella desiderata dai manipolatori delle loro capacità cognitive".
 
Parliamo cioè dei cosiddetti influencer e dei creatori di fake news, false notizie che servono a "orientare" politicamente e dal punto di vista dei consumi l’utente dei social media.
 
I DANNI DELLA MANCANZA DELLA MEDIAZIONE GIORNALISTICA
 
Lo studio Infosfera raccoglie i dati sulla percezione del sistema mediatico, con particolare attenzione al livello di credibilità, fiducia e influenza delle fonti di informazione.
 
Viene così disegnato il nuovo assetto dello spazio pubblico prodotto dai fenomeni della mediatizzazione, della disintermediazione, dell’information overload, della polarizzazione e della sottrazione di tempo e di attenzione.
 
In sintesi, i danni provocati alla percezione della realtà dei cittadini dall’assenza dei media tradizionali e dall’uso sempre più largo da parte dei politici dei social, che consente di evitare il contraddittorio e le domande scomode dei giornalisti.
 
ITALIANI DIPENDENTI DAL WEB E AMMALATI D’ANSIA E INSONNIA
 
Innanzitutto emerge l’assoluta dipendenza degli italiani dal web. Il 95% del campione utilizza quotidianamente internet, quasi il 70% lo fa per più di tre ore al giorno e il 32% per più di cinque ore.
 
La metà di questi tempi è impiegata sui social network.
 
E crescono così i malanni da overdose di web: stati d’ansia (8,68%), insonnia (16,84%), confusione e frustrazione (6,38%), dolori di stomaco e mal di testa (8,36%) e perdita della memoria (9,93%).
 
I SOCIAL MEDIA RIMODULANO LE FACOLTA’ MENTALI
 
I social media e i dispositivi digitali stanno ormai rimodulando le facoltà mentali dell’individuo, il pensiero profondo, l’attenzione e la memoria.
 
Il 69,34% degli italiani registra e memorizza le informazioni di cui ha bisogno sul telefono.
 
Il 79,93% degli italiani ritiene di essere in grado di trovare facilmente le notizie di cui ha bisogno e tende a fare un largo uso di free media piuttosto che di media a pagamento.
 
 
PERCEZIONE DISTORTA DELL’INFORMAZIONE E DELLA DEMOCRAZIA
 
Secondo i dati emersi dalla ricerca, i cittadini non riescono più a mettere in relazione lo stato del sistema dell’Informazione con la qualità della democrazia.
 
A riprova di ciò, per il 77,30% degli italiani le fake news non indeboliscono la democrazia.
 
E nonostante per l’87,24% degli italiani i social network non offrano più notizie credibili, per il 96,61% non è il sistema di informazione a dimostrare lo stato di salute della democrazia italiana.
 
E ciò perché il concetto di libertà non viene più messo in relazione con la qualità dell’informazione, con la qualità delle notizie corrette e complete, bensì con una presunta e generica libertà garantita dalla rete.
 
BOMBARDAMENTO MEDIATICO INCONTROLLATO
 
Da questo punto di vista, come ha evidenziato il commissario Agcom Mario Morcellini, diventa fondamentale il ruolo della formazione delle nuove generazion.
 
Morcellini ha spiegato che "il quadro negativo emerso dal rapporto Infosfera lancia un forte allarme al quale possono e debbono rispondere le scuole e le Università impegnandosi nella formazione di una coscienza critica nei giovani che sia più preparata al bombardamento mediatico a cui oggi si viene sottoposti in maniera indiscriminata e incontrollata".
 
ERRORE STATISTICO MINIMO
 
La ricerca completa, giunta alla sua seconda edizione, pubblicata integralmente sul sito web dell’Ateneo napoletano, è stata realizzata in collaborazione con i ricercatori dell’Associazione Italiana della Comunicazione pubblica e istituzionale, del Centro Studi Democrazie Digitali e della Fondazione Italiani – Organismo di Ricerca coinvolgendo un campione d’indagine superiore ai 1500 cittadini italiani, quindi con un errore statistico minimo che si attesta intorno al 2,5%.
 

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