I giovani siciliani sognano di fare gli impiegati pubblici - QdS

I giovani siciliani sognano di fare gli impiegati pubblici

Antonino Lo Re

I giovani siciliani sognano di fare gli impiegati pubblici

martedì 24 Luglio 2018

Secondo il Rapporto Young Business Talents (Ybtr) il 33,65% nella fascia d’età 15-21 anni sogna il posto fisso. Scarso spirito imprenditoriale si registra in tutto il Mezzogiorno ma l’83,05% si dice disponibile ad un trasferimento all’estero pur di migliorare la propria situazione lavorativa.  

PALERMO – I giovani siciliani hanno le idee ben chiare per il loro futuro professionale. Secondo il Rapporto Young Business Talents (Ybtr), gli studenti pre-universitari di Sicilia e Sardegna (33,65%) considerano il settore pubblico come la migliore opzione per il loro avvenire.
 
Nell’indagine sociale condotta tra i giovani italiani della fascia di età tra i 15 e i 21 anni che frequentano le scuole superiori e i cicli medio e superiore di formazione professionale, emerge che gli studenti siciliani e sardi si piazzano al secondo posto nella classifica dei giovani che prediligono un lavoro da dipendente pubblico, dietro la Calabria (36,84%) che detiene questo primato. Chiude il podio la Puglia con il 25,80%.
 
 
Dunque, è il Sud che prevalentemente preferisce un posto da dipendente pubblico, piuttosto che avviare un’attività imprenditoriale: non a caso la Sicilia rientra tra le zone in cui giovani sono meno propensi per questo settore. Insieme a quelli della Sardegna sono il 37,98%. Si registra una percentuale più alta per Calabria (40,60%), Abruzzo, Marche e Lazio (41,32%). La differenza tra le Regioni più propense all’imprenditorialità e quelle meno raggiunge il 16,10%.
 
Rispetto ai giovani italiani che desiderano lavorare per conto terzi nel settore privato, i risultati più bassi sono stati riscontrati in Sicilia e Sardegna con il 28,37%, superiore rispetto alla Calabria (22,56%) e leggermente inferiore rispetto alla Campania (28,43%).
 
Confrontando, invece, i dati concernenti la questione della mobilità, si evince la disponibilità piuttosto elevata degli studenti di Sicilia e Sardegna disposti a trasferirsi in un’altra regione d’Italia per migliorare la propria posizione lavorativa. Parliamo del ben 90,02% pronto a lasciare la propria terra d’origine per trovare fortuna da un’altra parte. Solo in Calabria e Campania si è registrata una percentuale più alta (rispettivamente il 96,99% e 93,73%). Mentre per quanto riguarda il trasferimento all’estero, l’83,05% dei giovani siciliani e sardi ha dato parere positivo, contro solo il 16,95%.
 
Ma non c’è solo chi vuole lasciare la Sicilia, ma vi sono anche tanti studenti italiani che vorrebbero lavorare nella nostra regione, con più precisione ad Agrigento. Quest’ultima è la prima città del Sud Italia che ha raccolto il maggior numero di preferenze per motivi professionali, l’1,90% di giovani. Numero superiore ad un’altra grande città del Meridione, Napoli con l’1,76%. A livello nazionale la scelta ricade maggiormente su Milano con il 35,10%.
 
La situazione economica del nostro paese, come purtroppo viviamo già da anni, non è delle migliori, ma i giovani studenti della Sicilia hanno una visione ottimista sull’occupazione giovanile nei prossimi cinque anni. Infatti, le regioni di Sicilia e Sardegna rientrano tra le zone meno “pessimistiche” con ben il 40,14% degli under 21 che crede in una ripresa. Consolidato il terzo posto dietro a Lombardia-Trentino con il 41,71% e Puglia (41,70%) e davanti alla Calabria che si piazza quarta con il 38,55%.
 
Confrontando, invece, le attitudini sugli studi universitari da intraprendere, i giovani di Sicilia e Sardegna che hanno già fatto chiarezza in tal senso sono il 39,18%. Gli studenti di Calabria, Puglia, Campania, possiedono una visione ben più nitida con rispettivamente il 45,86%, 44,88% e 42,41%.
 
Dai dati mostrati da Young Business Talents (Ybt), è possibile notare la differenza tra i giovani della Sicilia e la maggioranza degli studenti pre-universitari italiani (43,15%), i quali ritengono che avviare un’attività imprenditoriale sia l’opzione migliore per il proprio futuro professionale.

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