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Mafia: Dia sequestra beni per un milione di euro a clan Trigila

redazione

Mafia: Dia sequestra beni per un milione di euro a clan Trigila

mercoledì 25 Luglio 2018

Personale di Catania esegue due decreti nel Siracusano contro il capoclan ergastolano Antonio Giuseppe e il fratello Gianfranco. I Trigila, alleati dei Santapaola, controllano la zona di Noto. Quattro mesi fa il sequestro di altri nove milioni al "re dei videogiochi" a Gaetano Liuzzo Scorpo

Dalle prime ore della mattinata la Dia di Catania sta eseguendo due decreti di sequestro di beni emessi dal Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione – su proposta avanzata dal Direttore della Dia, nei confronti di esponenti di spicco del clan Triglia, operante nel territorio di Noto, nel Siracusano.
 
Il valore dei beni mobili, immobili e somme di denaro, sottoposte a sequestro, è stimato in oltre un milione di euro.
 
Il provvedimento emesso su proposte avanzate dal direttore della Dia Giuseppe Governale, in sinergia con il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, riguarda l’ergastolano Antonio Giuseppe Trigila, di 67 anni, indicato come il "capo indiscusso dell’omonimo clan mafioso"  e suo fratello Gianfranco Trigila, di 44 anni.
 
I due in passato sono stati indagati per associazione mafiosa, traffico di sostanze stupefacenti, riciclaggio, estorsione, omicidio, porto illegale di armi e furto.
 
L’esito della complessa e articolata attività svolta dalla Dia di Catania, diretta da Renato Panvino, è stato condiviso dal Tribunale di Catania che ha disposto il sequestro dei beni  intestati anche a prestanome.
 
Il sequestro riguarda: il compendio aziendale di un’impresa individuale operante nel settore di bar e ristorazioni; un’impresa individuale operante nel settore della fabbricazione di imballaggi in legno; quattro autoveicoli e un motoveicolo; cinque immobili; rapporti finanziari e disponibilità bancarie.
 
 
Dall’ultima relazione della Direzione investigativa antimafia, che analizzava il secondo semestre del 2017, veniva sottolineato come il clan Trigila, alleato con i catanesi Santapaola, comandi sui territori tra Noto, Pachino, Avola e Rosolini.
Gli altri gruppi aretusei, quelli dei Nardo e degli Aparo gestiscono rispettivamente la zona nord (Lentini, Carlentini, Francofonte e Augusta) e quella pedemontana (Floridia, Solarino, Sortino).
 
 
Nel marzo di quest’anno sempre la Dia aveva confiscato a Catania beni per nove milioni di euro a Gaetano Liuzzo Scorpo, di 53 anni, imprenditore originario di Tortorici (Messina) e che gestiva aziende del settore del noleggio di videogiochi nella Sicilia orientale.
 
Il provvedimento era stato emesso dalla corte di appello di Catania dopo la confisca disposta dal tribunale di Siracusa a seguito di indagini e accertamenti patrimoniali seguiti all’operazione "Nemesi" condotta nel luglio del 2008 dalla polizia di Siracusa.
 
Era stato accertato un collegamento tra Liuzzo Scorpo e il clan Trigila, alleato di Santapaola, nella gestione monopolistica del mercato del noleggio di videopoker nelle province di Siracusa e Ragusa.

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