La Sicilia muore di fame ma l'Ars pensa ad assumere - QdS

La Sicilia muore di fame ma l’Ars pensa ad assumere

Raffaella Pessina

La Sicilia muore di fame ma l’Ars pensa ad assumere

venerdì 27 Luglio 2018

Consiglio di presidenza taglia la pianta organica ma solo sulla carta. Nel 2018 77 mln per personale dipendente e in quiescenza  

PALERMO – È stato approvato all’Ars il rendiconto interno di gestione per l’anno 2017. Le entrate relative a trasferimenti correnti ed entrate extratributarie sono pari a euro 159.501.549. Le spese per servizi istituzionali, fondi e accantonamenti e servizi per conto di terzi sono invece pari a euro 132.954.085. Diminuisce la spesa corrente rispetto alla previsione iniziale di euro 45. 699.500 del 9,28% assestandosi a 41.460.324 con un risparmio di euro 4.239.175. La flessione è dovuta al taglio dei sussidi e assegni agli ex deputati sul trattamento pensionistico. La riduzione complessiva della spesa del 2017 rispetto al 2016 è pari a euro 9. 865.176 ed è dovuta ad una riduzione di 10.000.000 di euro del fondo di previdenza per il personale, che era stato versato nel 2016 e non più nel 2017.
 
 
L’ufficio di presidenza dell’Ars questa settimana si è riunito per discutere la proposta di abolizione parziale dei vitalizi agli ex parlamentari, presentata dal M5S. L’incontro che doveva svolgersi martedì 17 luglio, aveva subito un rinvio. Gli interventi nel settore dei vitalizi sono da sempre un cavallo di battaglia del Movimento Cinquestelle e questa volta ce l’hanno fatta. Nella stessa riunione è stata decisa la riduzione della pianta organica dell’Ars, “sia perché i deputati sono comunque scesi da 90 a 70, sia nel segno della spending review” ha detto il presidente del collegio dei Questori all’Ars Giorgio Assenza. “La seduta da poco conclusa – aveva detto Assenza mercoledì – ha raggiunto un traguardo importante con l’accordo definitivo sul ridimensionamento della pianta organica dell’Ars, che comporterà un risparmio di quasi il 20% rispetto all’attuale, a sua volta di una stessa percentuale abbassata nel 2012”.
In pratica, dai 258 posti in organico fissati nel 2012 (293 nel decennio precedente) si scende a 218, in tutti i ruoli e gli uffici dell’apparato servente dell’Assemblea regionale siciliana.
 
Quindi, i prossimi concorsi che verranno quanto prima indetti per ovviare alle deficienze di personale comunque, allo stato, presenti, saranno ridimensionati in tal senso", ha concluso Assenza. Consultando il bilancio di previsione Ars 2018 leggiamo nella relazione che la riduzione di spesa più consistente riguarda gli emolumenti complessivi ai dipendenti di ruolo (26.353.500,00 euro), importo sostanzialmente analogo a quello iscritto in bilancio per il 2017 (+333.500,00 euro). Rispetto agli anni precedenti vi è stata un consistente riduzione, dal 2013 a oggi si è scesi di circa 10 milioni di euro, ma tale risparmio è stato compensato dal pensionamento del personale in possesso dei requisiti, avente una retribuzione superiore al limite fissato nel 2014. “Pertanto – viene scritto nella relazione – tale riduzione di spesa è stata per lo più compensata da un corrispondente incremento della spesa delle pensioni a seguito del collocamento in quiescenza di numerose unità di personale previste anche nell’anno 2017, in possesso dei requisiti previsti dalla vigente normativa”.
 
Da notare che quasi il 90 per cento del totale delle uscite sono spese obbligatorie e riguardano prevalentemente il pagamento delle competenze e dei relativi oneri previdenziali, i premi di assicurazione e le imposte e tasse. Nel dettaglio vengono impegnati 25.440.00 euro per il personale dipendente in servizio e per il personale in quiescenza ben 51 milioni 550 mila euro. Una decina di giorni fa il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè ha detto che “nei prossimi mesi l’Ars bandirà un concorso per 10 posti“.
 
È da dieci anni che l’Ars non bandisce un concorso, ma il numero potrebbe cambiare a seguito del provvedimento approvato ora dal Consiglio di presidenza. Ma se si assumerà nuovo personale a Palazzo dei Normanni, la spesa per i dipendenti, già lievemente aumentata nel 2017 rispetto al 2016, salirà nuovamente, maggiormente se la riduzione prevista di 40 unità andrà ad aumentare il numero dei pensionati di cui comunque si fa carico l’Ars.

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