Razzismo: Miceli, Salvini istiga all'odio - QdS

Razzismo: Miceli, Salvini istiga all’odio

Pietro Crisafulli

Razzismo: Miceli, Salvini istiga all’odio

lunedì 30 Luglio 2018

Il deputato dem si dice pronto a denunciarlo  per concorso morale nel reato per il quale un operaio di Partinico è indagato per l'aggressione a un giovane senegalese. Il Ministro dell'Interno rilancia, "Un terzo dei reati commesso da immigrati". L'arcivescovo di Monreale, "fornire dati reali". Marocchino morto dopo un inseguimento ad Aprilia: due italiani indagati

"Dopo l’iscrizione nel registro degli indagati dell’operaio di Partinico per Istigazione razziale, mi aspetto che la Procura di Palermo aggiunga anche, per concorso morale nello stesso reato, Matteo Salvini, e se ciò non accadrà, depositerò personalmente una denuncia a nome del Pd".
 
La presa di posizione del deputato dem Carmelo Miceli è chiara e inequivocabile, come quella, del resto, di Matteo Salvini, il quale continua a utilizzare il capro espiatorio dei migranti per evitare di parlare delle "attività" di un governo, quello pentaleghista. Un esecutivo, che, a mesi dal suo insediamento, non ha ancora neanche cominciato ad avviare quelle promesse elettorali che hanno consentito a leghisti e grillini di vincere le elezioni: flat tax e reddito di cittadinanza.
 
 
Parlando dell’aggressione razzista di Partinico il ministro dell’Interno ha detto che "aggredire e picchiare è un reato, a prescindere dal colore della pelle di chi lo compie, e come tale va punito", ma "accusare di razzismo tutti gli italiani e il governo in seguito ad alcuni limitati episodi è una follia".
 
Il problema è che, secondo i Carabinieri, c’è stato odio razziale dietro l’aggressione di Partinico al senegalese di 19 anni, insultato e picchiato mentre stava servendo nel bar dove lavora.
 
I militari dell’Arma, grazie alla collaborazione di alcuni testimoni, hanno individuato uno degli aggressori, che a conclusione dell’interrogatorio è stato denunciato per lesioni personali aggravate dall’odio razziale: si tratta di un operaio edile di 34 anni, quello al quale faceva riferimento Miceli, sottolineando che "questi atti di intolleranza sono il frutto avvelenato della narrazione populista e discriminatoria" di certe forze politiche.
 
Gli investigatori ora sono alla ricerca degli altri complici. La vittima, che vive in una comunità, sarebbe stata infatti colpita da più persone, mentre gli veniva urlato contro: "Vattene nel tuo paese, sporco negro".
 
Un altro "limitato episodio" è quello di Aprilia, in provincia di Latina, dove un marocchino di 43 anni, presunto ladro, è stato inseguito da tre italiani in auto, è finito fuori strada, è poi stato picchiato, come risulta dai filmati di alcune telecamere di sorveglianza, ed è morto. Due dei tre inseguitori sono stati denunciati per omicidio preterintenzionale.
 
Ma Salvini insiste: la bassa natalità non va "usata come scusa per importare migranti".
 
"Ricordo che i reati commessi ogni giorno in Italia da immigrati sono un terzo del totale, e questo è l’unico vero allarme reale contro cui da ministro sto combattendo", aggiunge, probabilmente senza rendersi conto che è singolare combatta soltanto contro un terzo dei reati commessi in Italia.
 
Bisogna "fornire dati reali" e "lavorare moltissimo sull’educazione e sulla cultura dell’incontro" ammonisce, esprimendo solidarietà al ragazzo senegalese, l’arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi.
 
"È necessaria – aggiunge – una rivoluzione culturale, occorre aprirsi alle logiche dell’accoglienza, della solidarietà, correlata alla cultura della mondialità, per creare una globalità umanizzata e umanizzante".
 
Intanto, un altro presunto caso di razzismo arriva da Catania.
 
A segnalarlo sono stati alcuni testimoni attraverso Facebook.
 
Le vittime sarebbero tre donne di colore: stavano sistemando i bagagli nella stiva di un pullman quando l’autista ha chiuso il portellone e la bussola ed è partito, lasciandole a terra.
 
Inutili le proteste di un altro straniero che era salito sul mezzo per mostrare al conducente i biglietti acquistati anche per le tre, e di un dipendente che ha cercato di attirare l’attenzione del collega battendo la mano sul finestrino.
 
L’episodio è accaduto nel piazzale dei pullman a Catania, il mezzo era diretto a Taormina.
 
L’azienda Etna trasporti esclude che si sia trattato di un gesto di razzismo, "anche perché – dice il direttore Mario Nicosia – nel pullman c’erano già persone straniere e se l’autista fosse stato razzista non avrebbe fatto salire nemmeno loro".
 
Ma i testimoni smentiscono la versione aziendale, perché il pullman sarebbe partito con diversi posti vuoti.
 
Un passeggero, Franca Scardilli, ha raccontato l’episodio sul proprio profilo Fb, subito condiviso da altre persone che si trovavano sul pullman.
 
Intanto Amir Boubaker, 22 anni, di origini tunisine, volontario di Protezione civile, è riuscito a salvare dall’annegamento una ragazza che si trovava all’Acquasplash a Tre Fontane.
 
"Non credo di avere fatto nulla di eccezionale – ha detto – e ringrazio l’associazione Giva per quello che mi ha insegnato e che oggi mi ha permesso di salvare una vita".

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