Il turismo "di ritorno" una grande opportunità - QdS

Il turismo “di ritorno” una grande opportunità

redazione

Il turismo “di ritorno” una grande opportunità

martedì 31 Luglio 2018

Si tratta di quei flussi generati dagli italiani residenti all’estero, o dai loro discendenti, che ritornano nella zona d’origine 

ROMA – Il bacino potenziale teorico del cosiddetto turismo “di ritorno” o “delle origini”, ovvero quello generato dagli italiani residenti all’estero o dai loro discendenti, è pari a circa 80 milioni di persone. Il giro d’affari attualmente relativo a questo segmento turistico dal solo continente americano si aggira intorno ai 650 milioni di euro, per un totale di 670.000 arrivi per anno in Italia.
 
I dati sono stati presentati da Enit-Agenzia nazionale del turismo all’interno del report focalizzato sul turismo “di ritorno”, al momento le uniche stime per misurare quella che finora è stata considerata una nicchia del settore turismo in Italia, ma destinata a crescere esponenzialmente nel breve periodo.
 
 
“Gli italiani residenti all’estero -ha dichiarato Gianni Bastianelli, direttore esecutivo di Enit – sono i primi ambasciatori del brand Italia presso potenziali nuovi turisti in ingresso. Infatti, negli italo-discendenti vive la tradizione di un luogo turisticamente attrattivo assieme alle diverse dimensioni culturali che connotano l’italian way of life. Tenendo conto che sono quantificabili in circa 80 milioni gli italiani o italo-discendenti all’estero, ci troviamo di fronte a una nicchia di mercato a elevato potenziale di crescita”.
 
In questo senso, come sottolineato ancora da Bastianelli, “il turismo generato dagli italiani all’estero risponde anche alle strategie di medio periodo dell’industria turistica italiana, in quanto fonte di un flusso di visitatori diffuso sul territorio, lontano dal turismo di massa, e omogeneamente distribuito lungo il corso dell’anno”.
 
“Non è inoltre da dimenticare – ha avvertito – che il turismo di ritorno si traduce spesso in una fonte di possibili investimenti nei paesi di origine, e in una modalità per ripopolare borghi con numeri ormai residuali di abitanti”.
 
“È necessario -ha aggiunto – proseguire il lavoro di promozione integrata assieme alle Regioni in grado di abbracciare i diversi segmenti del made in Italy come cucina, design, cinema, lingua, musica, arte e sport. Essere italiani all’estero significa avere il compito di trasmettere un messaggio culturale unico e peculiare che connota il profilo del nostro Paese. Enit è consapevole di tale ricchezza nell’ottica di valorizzare un patrimonio che va ogni anno reinvestito in azioni mirate a coinvolgere italiani e nuovi turisti”.
 
I principali mercati di questa tipologia di turismo sono costituiti da Brasile, dove risiedono 25 milioni di persone di origine italiana, Argentina (20 milioni) e Usa (17 milioni), seguiti da Francia, Svizzera, Germania e Australia. Nel biennio 2007/2008, causa la crisi globale, si è assistito a un ulteriore flusso migratorio dall’Italia verso Germania, UK e Belgio e nello stesso tempo diretto verso gli Stati Uniti, Canada e Australia.
 
In particolare, le spese a motivo di visite alla famiglia d’origine da parte dei discendenti italiani di seconda-terza generazione, sono così suddivise per Paese: Usa 434 milioni (9,7% sul totale di flussi economici generati dal turismo in entrata dagli Usa), Canada 86 milioni (6,9% sul totale spesa in entrata del turismo canadese), Brasile 49 milioni (6,8% totale turismo brasiliano in ingresso), Argentina 75 milioni (16,4% totale spesa).
 
Nel 2017 le presenze provenienti dagli Usa in Italia sono state 12.659.011 (+10,6% rispetto al 2012, +10,3% rispetto al 2016), Canada 2.126.326 (+9,1% rispetto al 2012, +6,6% rispetto al 2016), Brasile 2.322.949 (+25,7% rispetto al 2012, +23,1% rispetto al 2016), Argentina 1.762.200 (+111,2% rispetto al 2012, +12,3% rispetto al 2016).
 
Dal punto di vista della spesa degli stranieri in Italia proveniente dai Paesi che vedono la maggiore presenza di discendenti di emigrati emergono i seguenti dati: Usa 4,5 miliardi (+24,4% rispetto al 2012, -1,7% rispetto al 2016), Canada 1,2 miliardi (+96% rispetto al 2012, +18,5% rispetto al 2016), Brasile 721 milioni (+83,8% rispetto al 2012, +12,5% rispetto al 2016), Argentina 458 milioni (+142,6% rispetto al 2012, +25,5% rispetto al 2016).
 
Guardando alle statistiche sui flussi turistici verso l’Italia da parte di quei Paesi di lungo raggio che sono stati storicamente meta di emigrati italiani, l’Italia è al primo posto tra i Paesi appartenenti all’area Schengen per pernottamenti, in generale quindi provenienti dall’extra-Europa, e, in particolare, da tutta l’area Centro e Sud America (5,6 milioni), dal Canada, dagli Stati Uniti e dal Brasile.
 
Inoltre, da questi Paesi il turismo organizzato verso l’Italia per l’estate in corso è all’insegna della crescita. Negli Usa, la totalità dei tour operator sentiti da Enit nel periodico monitoraggio dei flussi turistici provenienti dall’estero (140 operatori contattati in 22 mercati) rilevano vendite in aumento, quantificabili tra l’8% e il 20% rispetto alla medesima stagione del 2017. In Brasile l’85,7% dei tour operator rileva incrementi che oscillano tra il 5% e il 32% rispetto al periodo estivo dell’anno scorso. Diversa la situazione in Canada, dove il 33% dei tour operator intercettati indica aumenti del 10% sull’estate dell’anno precedente e il 67%, dichiara stabilità nelle vendite della destinazione Italia per l’estate in corso. In Argentina la maggior parte degli operatori (60%) contattati rileva incrementi che oscillano invece tra il 10 e il 15%.

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