Riflessioni ferragostane vivere intensamente - QdS

Riflessioni ferragostane vivere intensamente

Carlo Alberto Tregua

Riflessioni ferragostane vivere intensamente

mercoledì 15 Agosto 2018

Italia e Francia: vicine e lontane

Passeggiando per Champs Elysées, piena di turisti e vuota di parigini, riflettevo sulla differenza ricettiva con la nostra Isola.
Alcune notizie di stampa hanno esaltato una sorta di exploit di un milione di turisti in Sicilia, ma la realtà è che la Sicilia non riesce a schiodarsi dai 15 milioni l’anno di pernottamenti contro i 100 milioni del Veneto. Senza contare che in ogni angolo dell’importante avenue vi erano macchine spazzatrici che non lasciavano a terra neanche un pezzettino di carta.
Non solo, ma circolando per la banlieue, cioè la periferia formata dai Comuni che coronano la Capitale, ho notato lo stesso amore per la pulizia e l’ordine.
Eppure, Lutetia è stata fondata tra il 50 e il 100 dopo Cristo, dunque circa 800 anni dopo Roma, fondata invece nel 741 avanti Cristo. Anche per questo, confrontando la qualità della vita nelle due città, emerge con chiarezza il disdoro che c’è nella nostra Capitale.
 
Lungi da me l’idea di fare sviolinate ai cugini transalpini, che hanno molti difetti, ma anche tanti pregi. Fra questi, un sistema istituzionale che consente di avere Presidente della Repubblica, Governo e maggioranza sicuri la sera delle elezioni, perché Charles de Gaulle nel 1958 si fece approvare quella legge elettorale presidenziale che ribaltò il cattivo andamento della Quarta Repubblica, simile a quella italiana, e la trasformò nella Quinta Repubblica con la quale i transalpini sanno di avere istituzioni sicure per cinque anni.
Tanti tromboni italiani blaterano contro un uomo solo al comando, non perché inneggiano alla democrazia, ma in quanto vorrebbero fare comandare i gruppuscoli, fatto che è contrario alla democrazia, secondo la quale a dirigere il Paese deve essere un gruppo di maggioranza, anche relativa, con un direttore d’orchestra.
Ricordiamo che Emmanuel Macron ha superato il primo turno con appena il 23% dei suffragi anche se nel secondo turno ha poi ottenuto il 58%.
Egli costituisce il punto di riferimento di tutto il popolo francese, nel bene e nel male, e può guidare con mano sicura la linea politica che ha proposto al popolo, da esso confermata. Alla fine del mandato, si tireranno le somme.
 
Fra le riflessioni ferragostane, alcune hanno riguardato la vita di ognuno di noi, che va vissuta intensamente e pienamente, sgombrata da fisime, orpelli, illusioni o, peggio, da una sua cattiva visione.
La nostra mente, ovvero lo spirito, governa il cervello, che governa il corpo, il quale funziona in base ai sistemi automatici (endocrino, immunitario, neurologico, cardiocircolatorio, respiratorio, intestinale e così via). Fra mente e corpo deve esserci una simbiosi e un ascolto reciproco, perché in noi deve esserci unicità.
Apprendendo, studiando, leggendo, dobbiamo capire che è necessario coltivare sentimenti altruistici come tolleranza, buonsenso, positività, amicizia, insieme alla capacità di venire incontro ai bisogni altrui, di coloro cioè che si trovano veramente in stato di necessità.
 
Diceva Franklin Delano Roosevelt (1882-1945) che l’unica cosa di cui dobbiamo aver paura è la paura stessa. La prima paura che abbiamo in noi è quella della morte, su cui fanno leva tutte le religioni. Esse diventano strumenti di potere per coloro che, anziché cercare di contrastarla, la utilizzano per comandare gli altri.
Per questo motivo, puntano sul peccato, per il quale occorre il pentimento nella confessione, la promessa di non più commetterlo al fine di ottenere il perdono attraverso la penitenza. Ma tutto ciò viene vanificato dall’estensione del perdono stesso settantavoltesette (Matteo 18, 22).
No, chi sbaglia una o due volte deve essere perdonato, ma la terza volta deve subire un’adeguata punizione.
Tutte le sovrastrutture religiose possono essere superate d’en plein pensando che il Supremo Architetto ha realizzato un sistema semplice in cui ogni cosa, ogni movimento, ogni essere vivente ha una sua ragion d’essere e non vi è fatto alcuno che non sia motivato.
Il Padre Eterno, comunque venga chiamato, ha dotato le persone umane del Libero Arbitrio e non ritiene di occuparsi delle vicende terrene, anche se sembrano ingiuste.
Pertanto, è inutile rivolgersi a Lui per correggerle, ma solo perché ci dia la forza di vivere al meglio, con rettitudine e buon senso.

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