Migranti: Diciotti, Unhcr e Oim a Governo, "Fateli sbarcare" - QdS

Migranti: Diciotti, Unhcr e Oim a Governo, “Fateli sbarcare”

redazione

Migranti: Diciotti, Unhcr e Oim a Governo, “Fateli sbarcare”

venerdì 24 Agosto 2018

Schillig, "Uscire dall'impasse". Per De Luca (Pd) la colpa è di leghisti e grillini "che non votarono la riforma del regolamento di Dublino". Tajani, presidente dell'Europarlamento, conferma: i Visegrad osannati da Salvini "devono farsi carico del problema o essere sanzionati". Intanto si aggrava l'emergenza umanitaria a bordo. Il comandante della nave Kothmeier: "Siamo al limite. Quarto giorno di sciopero della fame radicale

L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) e l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim), hanno ufficialmente esortato, ieri sera, il Governo italiano "a consentire ai rifugiati e migranti salvati a bordo della nave costiera italiana Diciotti a sbarcare".
 
Una presa di posizione chiara e forte da parte dei due organismi internazionali che la dice lunga sul fatto che il governo presieduto da Giuseppe Conte, viene messo adesso di fronte a una scelta immediata.
 
Tra l’altro il premier è in grave difficoltà per gli scontri tra Salvini e diversi importanti esponenti pentastellati come Roberto Fico – ma anche la ministro per il Mezzogiorno Barbara Lezzi e le senatrici Paola Nugnes ed Elena Fattori -, tanto che il vicepremier Luigi Di Maio è stato costretto a intervenire confermando la compattenza del governo e minacciando ancora l’Europa di non versare più i contributi italiani all’Unione.
 
Confermata dunque la linea dura di Salvini e Di Maio sui migranti. Il ministro dell’Interno non retrocede sulla Diciotti e sfida anche Sergio Mattarella, guadagnandosi la definizione di "bullo da quattro soldi" da parte del dem Maurizio Martina, mentre l’altro vicepremier minaccia l’Ue: oggi a Bruxelles è previsto l’incontro degli sherpa di 12 paesi sulla questione sbarchi.
 
 
Insomma, la questione dei migranti appare come un’autentica bomba innescata sul governo.
 
"E’ necessaria una risoluzione urgente – ha detto Roland Schilling dell’Unhcr, dopo aver dichiarato apprezzamento per aver fatto sbarcare i minorenni – per uscire da questa impasse. Molti tra coloro che sono a bordo potrebbero aver bisogno di protezione internazionale e hanno già affrontato esperienze incredibilmente traumatiche".
 
"La solidarietà, il sostegno e la collaborazione europei – ha aggiunto Federico Soda dell’Oim . sono diventati più importanti che mai".
 
Più si temporeggerà, insomma, più l’immagine dell’Italia, come ha sottolineato nei giorni scorsi Emma Bonino, subirà dei seri contraccolpi.
 
Il problema vero è che il governo pentaleghista, che continua a invocare l’intervento dell’Europa, in realtà non avrebbe compiuto – probabilmente per ingenuità o comunque muovendosi in maniera incerta – tutti i passi necessari per risolvere davvero il problema.
 
Il pasticcio, ricorda il capogruppo dem in commissione Ue alla Camera Piero De Luca, lo hanno combinato proprio leghisti e grillini che, il 16 novembre 2017, "non ha votato a favore della Risoluzione del Parlamento europeo sulla riforma del regolamento di Dublino volta a prevedere finalmente un meccanismo di ricollocamento automatico e soprattutto "obbligatorio", per quote, dei richiedenti asilo che giungono sulle coste di un qualunque Stato europeo".
 
"E’ falso dunque – aggiunge – quel che dice Salvini a proposito del mancato rispetto dei patti sull’accoglienza. E’ stato proprio lui che, con "grave incapacità e incompetenza", pur di assecondare i suoi alleati politici dell’asse di Visegrad, non ha difeso in Europa gli interessi del nostro Paese. E addirittura nel Consiglio europeo del 28 giugno scorso i pentaleghisti hanno accettato e sottoscritto, rivendicandolo con orgoglio, il principio non richiesto dai Trattati di una modifica solo all’unanimità delle regole di Dublino, insabbiando definitivamente ogni possibilità di riforma, continuando a lavorare per un meccanismo soltanto ‘volontario’ di ricollocamento dei migranti.
 
Infatti ieri un portavoce del ministro dell’Interno tedesco ha confermato che "Una decisione sull’accoglienza non è stata ancora presa" e che la Germania "sta alla sua responsabilità umanitaria nell’ambito della solidarietà europea ma ci aspettiamo però che anche altri Stati membri partecipino all’azione di accoglienza".
 
E il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani ha confermato: "Se gli stati membri avessero seguito la proposta di riforma di Dublino del Parlamento europeo, il problema della Diciotti sarebbe già risolto" perché "prevede il ricollocamento immediato" dei migranti.
 
I Visegrad – osannati da Salvini – che vi si oppongono, per Tajani "devono farsi carico del problema o essere sanzionati: la solidarietà non è a senso unico".
 
Anche sul piano nazionale c’è poi una questione di leggi da rispettare, da parte dell’esecutivo pentaleghista: "Vogliamo spiegazione – ha detto Lia Quartapelle, responsabile esteri del Pd – di quanto disposto dal Governo per vincere senza conforto normativo la resistenza degli stati stranieri, senza nessun atto formale, né motivazioni urgenti dovute a preoccupazioni di ordine pubblico".
 
Ieri è emerso tra l’altro, come confermato dal comandante della Diciotti Massimo Kothmeier al deputato di più Europa Riccardo Magi, gli ordini alla nave sono stati impartiti "senza documentazione scritta ma attraverso Facebook, così come attraverso Facebook è arrivata l’autorizzazione allo sbarco dei minori non accompagnati".
 
Magi è stato uno degli esponenti politici ai quali è stato oggi concesso di salire a bordo della Diciotti, dove, come ha spiegato ai giornalisti il deputato: "Ci sono centotrenta eritrei, due siriani, un somalo, sei del Bangadesh, dieci delle Isole Comore, un egiziano. Se è vero quel che dice Salvini, ossia che chi scappa dalla guerra e persecuzioni è accolto, tutti dovrebbero essere fatti scendere subito a terra. Loro si chiedono perché questo non avvenga e ho spiegato a tutti che è in corso uno scontro all’interno del governo italiano, uno scontro istituzionale".
 
Il parlamentare ha riferito le storie terribili subite dai migranti, "alcuni dei quali hanno disagi mentali per quanto subito", torture, abusi, violenze, ricatti sia in Eritrea sia in Libia. Tra i migranti, ha riferito, c’è anche una ragazza eritrea di 22 anni che ha fatto un viaggio di due anni, porta a una mano i segni di un colpo di arma da fuoco che gli ha creato un’invalidità.
 
"Ho chiesto al comandante della Diciotti – ha sottolineato Magi – una valutazione tecnica sulla situazione e mi ha risposto ‘siamo già oltre tempo massimo’. I migranti dormono a terra, sul ponte, sdraiati su cartoni e le condizioni igieniche sono terribili. Quando la nave era ferma davanti a Lampedusa tutti a bordo hanno minacciato uno sciopero della fame se non avessero potuto fare la doccia con il sapone".
 
"I più numerosi tra i migranti – ha aggiunto Federica Montisanti di Intersos – sono eritrei, cristiani ortodossi. Pregano e la fede li aiuta molto. Ma la speranza sembra stia per finire. Cominciano a essere depressi, nonostante il grande lavoro del personale a bordo, a partire dalla Guardia costiera".
 
L’esponente dei Radicali Igor Boni è intanto al quarto giorno di sciopero della fame per ottenere lo sbarco di tutti i migranti a bordo della nave Diciotti, e ha chiesto alla Rai spazi straordinari di confronto sul tema delle migrazioni e annuncia che continuerà a oltranza la sua azione, "fino alla liberazione di tutti i sequestrati".
 
"Sotto gli occhi del mondo – ha detto – stiamo compiendo violazioni inaudite delle norme democratiche e costituzionali. Non è possibile che tutto sia guidato da estemporanei interventi sui social dalla spiaggia o da un barbecue. Siamo alla disintegrazione di ogni principio dello Stato di diritto".
 
E dopo un’altra notte passata all’addiaccio sul ponte della Diciotti da parte dei 150 migranti, oggi nel porto di Catania è previsto un presidio di sensibilizzazione organizzato dalla Cgil.
 

Un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017