Il furbo è subdolo, l'intelligente è capace - QdS

Il furbo è subdolo, l’intelligente è capace

Carlo Alberto Tregua

Il furbo è subdolo, l’intelligente è capace

venerdì 24 Agosto 2018
Il furbo è accorto nel fare il proprio tornaconto, è astuto, è scaltro, cerca di carpire la buona fede altrui e di avvantaggiarsi di ogni fatto o circostanza.
Il furbo circuisce il prossimo, tende tranelli, cerca di far cadere chi incontra e mai di aiutarlo a rialzarsi.
Si dice del furbo che sia matricolato, quasi che avesse la laurea nella sua capacità di ottenere vantaggi da qualunque circostanza, ovviamente a scapito dei terzi.
Il furbo non è dotato di grande intelligenza né di cultura, perché pensa più a se stesso che al prossimo, coltivando giorno dopo giorno un egoismo senza limiti. Si tratta di un soggetto pericoloso che va individuato, in modo da evitarne qualunque rapporto.
La sua capacità di mimetizzarsi lo rende ancora più pericoloso perché lo fa apparire come una persona perbene mentre è il suo opposto. è meglio non averci a che fare e starne alla larga, intuendone la personalità, anche secondo istinto.
 
L’intelligente è l’opposto. Colui che è dotato di intelletto, che ha facoltà e capacità di intendere, che è pronto e vivace, che capisce e apprende con facilità, che vede e giudica le cose con chiarezza. Così scrive L’Enciclopedia. Male fanno coloro che ritengono gli animali intelligenti, anche se così si usa dire. Infatti, non è possibile che essi siano dotati di tale requisito per il semplice fatto che non hanno cervello e quindi non hanno capacità alcuna di elaborazione.
Si dice che un’azione è intelligente quando valuta con ampiezza tutti i suoi aspetti, o che si è intelligenti quando si risponde a una domanda con compiutezza e precisione, o quando si applica una regola e si riesce a capire se un risultato è erroneo rispetto alla premessa.
Quando si intuisce che una persona è intelligente si può decidere di averci a che fare perché difficilmente essa darà colpi bassi.
I leader dovrebbero essere intelligenti e lo sono quando portano il popolo sulla strada maestra della convivenza che ha come oggetto principale il bene comune. Ed è proprio il bene comune il termometro dei comportamenti delle persone intelligenti.
 
Le cose inerti sono animate dalla energia di chi le utilizza ed è proprio l’energia quella forza che fa muovere tutte le cose. è l’energia che fa muovere le persone indirizzando la loro forza verso azioni di vario tipo.
Ma esse non sono sempre buone e giuste, spesso sono cattive perché arrecano danno agli altri e non consentono di ottenere buoni risultati.
Vivere in una Comunità non è semplice perché ogni persona ha caratteristiche positive e negative: queste ultime, come invidia, gelosia, immaturità, incapacità di essere positivi, fanno apparire le persone brutte, non tanto esteticamente quanto nella loro espressione, nei loro occhi, nel loro sguardo, impaurito e perciò temibile.
Non bisogna fidarsi di chi è immaturo perché ha sempre bisogno di appoggiarsi agli altri e quindi di responsabilizzare il prossimo dei propri insuccessi. Ecco perché bisogna diffidare di chi fa osservazioni negative e di chi vede il bicchiere mezzo vuoto.
 
Nella vita si contrappongono i valori e quindi le persone: il furbo e l’intelligente sono due aspetti della stessa medaglia, come dire che vi sono le persone perbene e quelle per male. Ecco perché non ci si deve scandalizzare nell’assistere a fatti e misfatti che derivano dalle persone a seconda di come esse siano fatte.
La loro formazione è necessaria per temprare la loro personalità. In questo versante hanno un peso notevole gli insegnanti di scuola, i professori universitari e in genere tutti coloro che rivestono incarichi istituzionali, i quali dovrebbero dare il buon esempio, un esempio di civismo e di altruismo. Ma questo spesso non accade, con la conseguenza che da cattivi maestri crescono cattivi allievi.
L’argine alle cose che non funzionano è l’intelligenza umana e la sua capacità di fronteggiare la furbizia, in una sorta di contrasto che dura tutta la vita di ognuno di noi, che dura nei secoli, che c’è sempre stato e sempre ci sarà.
Che volete? La persona umana è fatta così, basta capirlo!

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