Migranti: Diciotti, il Papa, accolti in "Mondo Migliore" - QdS

Migranti: Diciotti, il Papa, accolti in “Mondo Migliore”

Antonio Leo

Migranti: Diciotti, il Papa, accolti in “Mondo Migliore”

lunedì 27 Agosto 2018

Francesco spiega che i cento rifugiati presi in carico dalla Chiesa "saranno accolti e cominceranno a imparare la lingua e a essere integrati" nel centro di Rocca di Papa, nel Lazio. Il sindaco Crestini, "Pronti all'accoglienza". Ieri fermati quattro presunti scafisti, identificati dai profughi

I migranti della Diciotti dei quali si farà carico la Chiesa "saranno accolti e cominceranno a imparare la lingua e a essere integrati".
 
Lo ha detto papa Francesco nella conferenza stampa sul volo di ritorno da Dublino, spiegando che i migranti saranno accolti a "Mondo Migliore" a Rocca di Papa, vicino Frascati.
 
Si tratta di un Centro di Accoglienza Straordinaria (Cas), sorto dove un tempo c’era un centro congressi gestito dai padri oblati.
 
 
Intanto è stato grazie alle testimonianze dei migranti che la Procura di Palermo è riuscita a fermare ieri sera nel centro di accoglienza di Messina i quattro scafisti che, una volta identificati, sono stati portati nel carcere di Gazzi.
 
le indicazioni erano unanimi"Il numero 78. E il 109, il 36 e il 34: guidavano loro l’imbarcazione".
 
I nomi degli scafisti, i profughi, ovviamente non li conoscevano e per dunque identificarli hanno usato le foto scattate dagli investigatori.
 
Il gip di Messina, nei prossimi giorni dovrà interrogare e convalidare i fermi.
 
Pesanti le accuse: dall’associazione a delinquere finalizzata alla tratta di uomini e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, alla violenza sessuale e al procurato ingresso illegale in Italia.
 
Oltre a indicare chi era alla guida del barcone, le vittime hanno descritto il capo dell’organizzazione criminale che agisce in Libia e organizza i viaggi: di lui conoscono solo il nome Abdusalam.
 
Si muove circondato da uomini armati e gestisce i gregari che si occupano di trovare le barche, reclutare i passeggeri, intascare i soldi, sorvegliare i migranti per mesi prigionieri nel campo libico in attesa della partenza e guidare le imbarcazioni.
 
"Gli uomini di Abdusalam ci impedivano di allontanarci dalla prigione e violentavano le donne", hanno raccontato i testimoni.
 
I racconti coincidono con quelli dei primi tredici profughi fatti sbarcare a Lampedusa e dei minori fatti scendere a Catania.
 
Le indagini, coordinate dal capo della Procura Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Marzia Sabella, però non si fermano e nei prossimi giorni verranno sentiti anche i migranti sbarcati sabato e ospiti del centro di accoglienza di Messina.
 
I quattro presunti scafisti facevano parte del blocco di 143 migranti portati nell’hotspot di Messina, nell’ex caserma di Bisconte.
 
I migranti hanno alle spalle storie terribili di violenze subite durante i loro lunghi viaggi per raggiungere la Libia e poi nei centri di raccolta sul quel lembo infuocato della costa nord dell’Africa che sono come prigioni, a volte peggio: luoghi di sopraffazione e tortura.
 
In molti mostrano le cicatrici evidenti di quegli abusi, come le undici donne eritree violentate prima di partire dalla Libia.
 
L’arcivescovo di Messina, monsignor Giovanni Accolla sta lavorando "con i rappresentanti delle istituzioni Italiane per decidere insieme in quali centri della Curia trasferirli".
 
Un centinaio di migranti sarà accolto dalla Chiesa Italiana, altri 40 saranno distribuiti tra Albania e Irlanda.
 
Mons. Accolla ha ricordato ieri che i migranti "non sono pacchi, ma esseri umani", aggiungendo: "non possiamo rinunciare alla solidarietà e all’accoglienza".
 
Mons. Antonio Staglianò, delegato per le migrazioni della Conferenza episcopale siciliana (Cesi) ha ribadito ieri "la disponibilità di tutti i vescovi siciliani per accogliere i migranti" con una posizione che "non è strumentalizzabile ideologicamente".
 
Anche perché, ha sottolineato il presidente della Cesi, "non facciamo e non vogliamo fare politica", ma solo "testimoniare l’amore e la carità cristiana mentre orientiamo le coscienze dei cristiani".
 
Intanto il sindaco di Rocca di Papa Emanuele Crestini, ha scritto in un post su Facebook di aver "Inviato una lettera al Santo Padre invitandolo nella nostra cittadina e ricordando che Rocca di Papa è sempre stata pronta ad accogliere e a sostenere coloro che si trovano in una situazione di difficoltà".
 
"Stamattina – ha spiegato – abbiamo appreso che cento dei migranti a bordo della nave Diciotti, per volontà della Santa Sede, saranno ospitati a ‘Mondo Migliore’, Centro di Accoglienza Straordinaria (Cas) che si trova qui a Rocca di Papa ed è gestita dalla cooperativa Auxilium. Il mio pensiero si posa sui tanti minori che abbiamo avuto modo di aiutare e collocare in strutture sicure dove hanno trovato un luogo dove crescere sereni".
 
"Ci stiamo già attivando – ha spiegato Crestini – in coordinamento con la Prefettura e la cooperativa che gestisce il centro per continuare a garantire il massimo controllo sul territorio, per evitare eventuali disagi alla cittadinanza".
 
"Quella della Diciotti – ha concluso – rappresenta l’ennesima tragedia umanitaria che è stata oggetto di un braccio di ferro politico a livello nazionale ed europeo. Le persone a bordo della nave sono state ferme lì, senza conoscere il proprio destino per giorni. Finalmente, la situazione si è sbloccata. Non abbiamo ricevuto comunicazioni ufficiali del Ministero degli Interni o della Prefettura ma la decisione di ospitare i migranti a ‘Mondo Migliore’ è un fiore all’occhiello a livello internazionale, così come riconosciuto più volte da figure di spicco, specialmente sotto il profilo della sicurezza".
 
 
 

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