Mafia: Paternò, sgominato il clan Assinnata - QdS

Mafia: Paternò, sgominato il clan Assinnata

Antonio Leo

Mafia: Paternò, sgominato il clan Assinnata

martedì 28 Agosto 2018

Blitz dei Carabinieri: cento uomini con cani antidroga per eseguire dieci arresti per estorsioni, droga e per l'inchino del 2015 durante la festa di Santa Barbara. Il provvedimento notificato in carcere a Domenico Assinnata,  presunto reggente, figlio di Salvatore, anche lui detenuto. Ricostruito il "volume d'affari illegali del clan nel settore delle estorsioni ". La famiglia mafiosa era alleata dei Santapaola.

Cento carabinieri, con cani antidroga, è scattata nella notte contro dieci presunti appartenenti alla cosca Assinnata – alleata dei Santapaola, che domina Paternò, grosso centro agricolo nella zona etnea -, accusati di associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, tentativo di omicidio ed estorsione con l’aggravante del metodo mafioso.
 
I provvedimenti sono stati emessi dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale etneo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
 
Come è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa in Procura a Catania  due delle persone colpite dal provvedimento erano  già detenute.
 
Sono Domenico Assinnata, 28 anni,  figlio del capomafia Salvatore, che avrebbe preso le redini del gruppo tenendo rapporti diretti con esponenti di spicco della mafia catanese, e Samuele Cannavò, di 21 anni, detenuto a Siracusa.
 
Gli altri otto destinatari del provvedimento sono: Erminio Laudani, di 49 anni; Gaetano Laudani, di 21; Marco Impellizzeri, di 25; Marco Giuseppe Sciacca, di 24; Cristian Terranova, di 26; Ivan Gianfranco Scuderi, di 24; Salvatore Alex Atanasio, di 26; e Rosario Sammartino, di 39.
 
L’operazione "Assalto", secondo la Procura di Catania, ha "definito la posizione di predominio della famiglia Assinnata nell’ambito della criminalità organizzata locale, evidenziata dal segno di riverenza attribuito nel corso dei festeggiamenti patronali del due dicembre 2015, con il classico dondolamento e inchino dei portatori dei cerei dinanzi all’abitazione dello storico boss Salvatore Assinnata, padre di Domenico".

Durante la processione due "varette", i cerei, portate a spalla, si erano fermati davanti alla casa della famiglia Assinnata e, mentre una tromba intonava il tema de "Il padrino", aveva cominciato ad "annacarsi", ossia a dondolarsi.
 
L’allora Questore di Catania Marcello Cardona aveva definito l’episodio "una chiara manifestazione della forza intimidatrice, tipica del potere mafioso" e aveva vietato la loro partecipazione allo svolgimento delle manifestazioni religiose.
 
L’inchiesta ha inoltre ricostruito il "volume d’affari illegali del clan nel settore delle estorsioni ai danni di imprenditori dell’area di riferimento, in particolare nei confronti di una ditta di autonoleggio vittima di due distinti atti intimidatori. Nella prima occasione veniva data alle fiamme l’autovettura di proprietà del titolare, nella seconda invece veniva frantumata la vetrina e la porta di ingresso della ditta, nonostante fossero antisfondamento".
 
Chiarite anche le dinamiche dell’organizzazioni delle "piazze di spaccio", dai canali alle procedure di approvvigionamento e cessione di eroina, marijuana e hashish. Nel corso delle indagini sono stati arrestati da carabinieri della compagnia di Paternò 12 spacciatori in flagranza di reato.
 
 
Si tratta di una naturale prosecuzione delle attività investigative che portarono nel febbraio del 2016 alla cattura nell’ambito dell’operazione "The End" di 14 presunti esponenti dello stesso gruppo criminale, che agivano per conto del capo, Salvatore Assinnata, detenuto.
 
 
Di lui gli affiliati, come risulta dalle intercettazioni telefoniche, parlavano con timore reverenziale: "Iddu, quannu ‘u talii sulu ‘nta facci pigghi e ti pisci in coddu. Iddu è il top dei top. Iddu cumanna, è u capu, e iu sugnu surdatu".
 
In questa nuova operazione i Carabinieri hanno individuato nuovi capi e gregari, riscontrando un diffuso condizionamento dell’economia locale.
 
La famiglia mafiosa degli Assinnata era da sempre alleata dei Santapaola.
 
 

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