Spread: chi lo causa e cosa comporta per le tasche dei cittadini - QdS

Spread: chi lo causa e cosa comporta per le tasche dei cittadini

redazione

Spread: chi lo causa e cosa comporta per le tasche dei cittadini

venerdì 31 Agosto 2018

Il rialzo dei tassi di interesse sui titoli di Stato italiani verificatosi da metà giugno potrebbe costare 113 milioni quest'anno e 1,4 miliardi nel 2019. Oggi Fitch potrebbe rivedere il rating italiano al ribasso. Dopo le dichiarazioni di Di Maio - "In settembre sburocratizzazione, riforma fiscale e reddito di cittadinanza" - si teme che il governo pentaleghista abbia "La tentazione di lanciare iniziative costose senza copertura"

Il rialzo dei tassi di interesse sui titoli di Stato italiani verificatosi da metà giugno potrebbe costare 113 milioni quest’anno e 1,4 miliardi nel 2019.
 
Sono i calcoli dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani guidato da Carlo Cottarelli, che il 14 giugno scorso aveva già stimato, partendo dalle aste di fine maggio, un costo aggiuntivo di 785 milioni nel 2018 e di 3,7 miliardi nel 2019.
 
Complessivamente, se si prende a riferimento il periodo maggio-agosto, l’aggravio per il bilancio pubblico è di 898 nel 2018 e di 5,1 miliardi nel 2019, per un totale di 6 miliardi.
 
Nell’asta di Btp decennali di ieri mattina, il Tesoro ha piazzato 2,25 miliardi di euro sul mercato, ma il rendimento è schizzato al 3,25% rispetto al 2,87% dell’asta di un mese fa.
 
Si tratta del livello più alto da marzo del 2014.
 
In rialzo anche i tassi di interesse sul Btp a 5 anni, salito al 2,44%, in rialzo di 63 punti base.
 
PERCHE’ I TASSI SALGONO
 
In pratica i tassi salgono perché un rendimento molto alto è l’unica maniera di convincere gli investitori esteri a comprare i nostri titoli nonostante i pasticci della politica economica del governo pentaleghista, considerato inaffidabile dai mercati.
 
Prima eravate affidabili, ora rischiate il fallimento. Non possiamo dunque più comprare, dunque, i vostri titoli, a meno che non miglioriate le condizioni.
 
Il famigerato spread, ossia la differenza tra i Btp e i Bund tedeschi – giunto alla quota rischio di 285 punti – è l’indice di questa situazione: siamo fortemente inguaiati.
 
SULLE TASCHE DEGLI ITALIANI
 
La domanda da farsi a questo punto è quanto pesa tutto questo sulle tasche degli italiani.
 
Partiamo dal dato che il Tesoro italiano, per erogare i rendimenti spuntati dagli investitori che hanno sottoscritto ieri i sei miliardi di Btp offerti sul mercato, dovrà spendere quaranta milioni di euro. Per dare al cittadino comune l’idea dei valori di questa cifra possiamo dire che sarebbero ottanta miliardi delle vecchie lire, o anche che è la stessa somma stanziata dal governo pentaleghista per far fronte all’emergenza del ponte crollato a Genova.
 
Ma questo è nulla: il Tesoro italiano dovrà vendere ogni mese i Btp agli investitori. Ecco perché si giunge ai 113 milioni quest’anno e 1,4 miliardi nel 2019 calcolati dall’Osservatorio di Cottarelli.
 
Una cifra colossale letteralmente gettata al vento.
 
COMPORTAMENTI IRRESPONSABILI
 
Causata esclusivamente dal comportamento irresponsabile di un governo che agisce come un elefante in un negozio di cristalli: l’aggressività funziona se si devono raccogliere facili consensi sui social media o nei sondaggi, ma costa miliardi di euro.
 
La agenzie di rating, quelle che valutano le condizioni economiche, hanno l’Italia nel mirino.
 
Oggi Fitch potrebbe rivedere – al ribasso – la valutazione sullo stato di salute del nostro Paese. Secondo le prime indiscrezioni nel rapporto si sottolinea "La contrapposizione sempre più dura fra Roma e Bruxelles con la tensione che crea", capace di paralizzare "l’intera architettura europea, dall’unione bancaria fino alla politica comune per i migranti".
 
I TIMORI DI FITCH
 
Insomma, un’azione fortemente destabilizzante anche per la stessa Ue. Senza parlare della scarsa fiducia per le "divergenze fra leghisti e pentastellati" che "renderanno sempre più difficili le scelte economiche del governo".
 
Lo scenario prospettato da Fitch è in linea con i timori del mercato: il governo pentaleghista, dopo le promesse elettorali irrealizzabili nelle attuali condizioni del Paese – reddito di cittadinanza e flat tax -, avrà "La tentazione di lanciare iniziative costose senza copertura" e ciò "porterà il deficit al limite di rottura". Già da adesso, peraltro, si sottolinea, "Le banche, in un clima di incertezza, hanno rallentato il ritmo di smaltimento dei crediti in sofferenza".
 
Già nelle dichiarazioni del 29 agosto il vicepremier Luigi Di Maio ha cominciato a mettere le mani avanti, pronto a scaricare sul "Cattivo Mercato" – come già fatto con la "Cattiva Europa" – le evidenti deficienze del governo pentaleghista.
 
PAGANO GLI ITALIANI
 
"Se dovesse esserci un attacco speculativo – ha detto – sarà per ragioni politiche perché sulle ragioni economiche del nostro Paese non solo siamo molto tranquilli ma da settembre presenteremo un piano delle riforme, che va dalla sburocratizzazione agli investimenti alla riforma fiscale, al reddito di cittadinanza, che è la nostra road map per far crescere l’economia. Saranno le riforme con cui accompagneremo la legge di bilancio".
 
Purtroppo però gli italiani stanno già cominciando a pagare questo allegro cammino intrapreso verso l’abisso: già tre mesi fa l’impennata dello spread portò i cittadini che avevano mutui a tasso variabile a un notevole sacrificio: passare subito a quelli a tasso fisso sfruttando la cosiddetta "surroga".
 

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