Consulenti del lavoro in Sicilia: prove selettive il 5 e 6 settembre - QdS

Consulenti del lavoro in Sicilia: prove selettive il 5 e 6 settembre

Michele Giuliano

Consulenti del lavoro in Sicilia: prove selettive il 5 e 6 settembre

venerdì 31 Agosto 2018

Al via la sessione 2018 degli esami di abilitazione che ogni anno prevedono molte bocciature. In 224 ammessi, in attesa delle singole verifiche, alla prova che si terrà a Caltanissetta

PALERMO – Stabilite le prove scritte per l’esame di abilitazione alla professione di consulente del lavoro per la sessione 2018. L’assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro ha pubblicato l’elenco degli ammessi alla prova. Saranno in 224, fatta salva la verifica dei requisiti dichiarati nell’istanza di partecipazione.
 
La prova si terrà nei giorni 5 e 6 settembre presso Cefpas, alla cittadella Sant’Elia a Caltanissetta, per i candidati che verranno da tutti gli angoli della Sicilia. Gli ammessi alle prove, con riserva di verifica del possesso dei requisiti dichiarati nell’istanza di partecipazione, dovranno presentarsi presso la sede stabilita alle 8 del mattino, muniti di un valido documento di riconoscimento. Sarà ovviamente assolutamente vietato introdurre nella sede di esami borse, telefoni cellulari ed apparecchi elettronici, nonché carta da scrivere, appunti, libri o pubblicazioni di alcun tipo. Potranno essere introdotti soltanto i dizionari della lingua italiana, i codici e i testi di legge non commentati. Qualora i candidati al momento dell’ingresso in aula venissero trovati in possesso di testi che la commissione dovesse ritenere non consentiti, saranno invitati a lasciare gli stessi fuori dai locali sede degli esami ovvero, eccezionalmente saranno ritirati dagli addetti alla vigilanza.
 
I candidati che dovessero introdurre in aula materiale non consentito verranno esclusi dalla sessione di esami. Si tratta di esami piuttosto impegnativi, e i numeri degli anni passati non sono clementi per coloro i quali saranno impegnati nella prova.
 
Lo scorso anno, su 202 ammessi agli scritti, solo 122 hanno superato l’esame, poco più della metà del numero iniziale. Per le prove orali, se saranno rispettati i calendari degli anni passati, si pensa che si terranno nel mese di febbraio e marzo prossimi.
 
Quello dell’abilitazione all’esercizio della professione di consulente del lavoro è l’ultimo passaggio che va a completare il percorso di studi per lo svolgimento di una professione sempre più richiesta dalle imprese siciliane, perché centrale per le imprese nella mediazione tra domanda e offerta di lavoro, nella formazione e nella riqualificazione, rendendo l’avvio di una nuova attività o lo sviluppo di quelle già esistenti più agevole ed efficace in termini organizzativi e di guadagno.
 
Nella sola Sicilia operano oltre mille e 500 consulenti, un numero non indifferente ma ancora esiguo per una clientela di circa 14 mila imprese sempre più bisognose di competere sul mercato attraverso l’inserimento di risorse qualificate, che sappiano muoversi nel mondo dei bandi e della legislazione in continua evoluzione del mondo del lavoro. Non è un caso, quindi, ma una scelta di competenza e preparazione, se, dal 2008, i consulenti del lavoro necessitano della laurea per potersi abilitare alla professione, come prescritto da un decreto del governo nazionale. Era dal 1994 infatti che l’Unione europea aveva aperto una procedura d’infrazione nei confronti dello Stato italiano proprio per il titolo di studio dei consulenti del lavoro, professione per la quale bastava prima un semplice diploma. Ma sino al 2007 non si era riusciti a colmare questa lacuna.
 
L’inserimento dell’obbligo della laurea parte dal presupposto che il consulente del lavoro è una professione delicata che richiede un bagaglio culturale e professionale importante. Il titolo di studio dovrebbe sostanzialmente agevolare nelle nuove competenze che il legislatore vorrà prevedere.

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