Giornalismo: sessant'anni di lavoro e... non sentirli - QdS

Giornalismo: sessant’anni di lavoro e… non sentirli

Patrizia Penna

Giornalismo: sessant’anni di lavoro e… non sentirli

martedì 04 Settembre 2018

Carlo Alberto Tregua, fondatore, direttore ed editore del Quotidiano di Sicilia li ha rievocati in un'intervista davanti a esponenti del mondo dell'economia, della politica e della cultura. LEGGI SUL QUOTIDIANO L'ARTICOLO COMPLETO

Sessant’anni d’attività narrati in mezz’ora da Carlo Alberto Tregua, 78 anni, fondatore, direttore ed editore del Quotidiano di Sicilia, in un’intervista condotta dal giornalista Giuseppe Lazzaro Danzuso nel corso di una serata organizzata dalla redazione del Qds a "La Falconiera" di Santa Tecla (Catania), davanti a esponenti del mondo dell’economia, della politica e della cultura.
 

Da sinistra Carlo Alberto Tregua, Giuseppe Lazzaro Danzuso, Pino Grimaldi e Antonio Pogliese
 
Tra gli intervenuti il sindaco di Catania Salvo Pogliese e il suo predecessore Enzo Bianco, Mario Ciancio Sanfilippo, direttore del quotidiano La Sicilia e l’imprenditore Giuseppe Benanti. Presente anche il Questore di Catania, Alberto Francini.
 
Mario Ciancio Sanfilippo e Enzo Bianco
 
La storia dell’attività lavorativa di Tregua cominciò il primo settembre del 1958 in una Catania che cominciava a essere la Milano del Sud, per via della Zona industriale voluta dal sindaco Luigi La Ferlita.
 
Tregua, appena diplomato, cominciò a vendere corredi per la ditta del padre, Luigi Umberto. Poi passò ai televisori, quando ancora il segnale Rai in Sicilia orientale non era stato "acceso". Studiando di notte si laureò in Economia, si iscrisse all’albo dei Commercialisti e divenne revisore dei conti. Contemporaneamente aprì due fabbriche di apparecchi televisivi, a Milano e a Catania, fondò Apindustrie e ne divenne presidente. La realtà associativa lo spinse verso editoria e giornalismo economico e finanziario.
 
Creò così nel 1979 Sicilia Imprenditoriale, che sarebbe diventato l’attuale Quotidiano di Sicilia, giornale capace di coagulare una serie di intelligenze per far compiere agli imprenditori della Regione uno scatto in avanti nella consapevolezza delle proprie potenzialità.
 
Dopo il 1980 Tregua – oltre a essere impegnato come esperto della programmazione della Regione siciliana, componente del Comitato amministrativo dei fondi regionali Irfis, della Giunta della Camera di Commercio di Catania e del Comitato direttivo del Consorzio Asi di Messina – condusse il Qds su livelli considerevoli di vendita puntando sul sistema degli abbonamenti e ricoprendo anche, dal 2002 al 2008, il ruolo di presidente nazionale degli editori minori della Fieg.
 
Un contributo alla narrazione è stato dato da due amici di sempre di Tregua: Antonio Pogliese – dottore commercialista e uno dei professionisti che più ha fatto per l’economia della Sicilia – e il professor Giuseppe "Pino" Grimaldi, già primario neurologo dell’ospedale di Enna e presidente emerito del Lions international.
 
“Un’amicizia sincera e profonda – confessa Pogliese – ci lega da sessant’anni, nel corso dei quali non c’è mai stato bisogno di un chiarimento, in virtù di una straordinaria sintonia”.
 
Da sinistra il sindaco Salvo Pogliese, Tregua e l’avvocato Giusy Reitano
 
“Una persona genuina, che per sua natura non può fare a meno di essere ciò che è, senza filtri né inganno, e che per questo stimo profondamente”: queste invece le parole di Grimaldi, tutt’ora editorialista del Qds.
 
Proprio gli editoriali – del Direttore, della vicedirettore, Raffaella Tregua e di molte altre firme – sono uno dei punti di forza del giornale economico siciliano, insieme con le inchieste, in particolare sulla Pubblica amministrazione, e le campagna di stampa come quella sul Ponte sullo Stretto. Un sogno ancora irrealizzato.
 
La vicedirettore Raffaella Tregua durante la festa
 
A conclusione della serata si è parlato delle fondazioni create da Tregua e delle quali è presidente, comprese quelle dedicate al padre Luigi Umberto e alla figlia Marilù, un altro dei perni del giornale, prematuramente scomparsa qualche anno fa.

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