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Palermo – Il Comune si schiera contro il razzismo: il primo passo è l’accordo su via Emma

Gaspare Ingargiola

Palermo – Il Comune si schiera contro il razzismo: il primo passo è l’accordo su via Emma

mercoledì 05 Settembre 2018

Il sindaco Orlando ha scritto alle scuole a seguito degli episodi violenti avvenuti in Italia e in Sicilia. Importante intesa con i residenti dell’area sulla gestione dello sgombero del campo Rom

PALERMO – Dopo la recente escalation di aggressioni agli immigrati che hanno visto vari centri della provincia protagonisti delle cronache nazionali, l’Amministrazione comunale è scesa in campo per difendere i valori dell’accoglienza e della convivenza. E mentre il sindaco Leoluca Orlando ha scritto alle scuole una lettera aperta contro il razzismo, l’assessore alla Cittadinanza sociale Giuseppe Mattina, dopo le polemiche delle scorse settimane, ha stretto un accordo con i residenti di via Emma e i cittadini Rom per la dismissione del campo della Favorita e la realizzazione di alcuni interventi nel quartiere Pagliarelli.
 
L’intesa è stata presentata alla stampa insieme allo stesso Orlando, che nella sua lettera alle scuole ha sottolineato l’allarme per “l’ondata di razzismo e xenofobia in tutta Italia e anche in Sicilia”, “un fenomeno che rischia di turbare il fecondo lavoro attivato nel nostro territorio, in cui la cultura dell’accoglienza ha sempre prevalso contro quella del rifiuto degli stranieri e contro ogni rifiuto del diverso”.
 
“Palermo e la Sicilia – ha aggiunto il primo cittadino del capoluogo – sono riconosciute internazionalmente come luoghi di accoglienza e dialogo e dal mondo della scuola abbiamo ricevuto un contributo decisivo per alimentare la cultura dell’inclusione, della centralità della persona, del rifiuto della violenza e dell’affermazione dei diritti e della legalità come presupposti formativi per alunne e alunni. Crediamo che la Scuola debba riaffermare il proprio ruolo di comunità educante e, in questa chiave, possa dare un segnale efficace contro ogni forma di razzismo e di rifiuto dell’altro, contro ogni violenza e per la conoscenza, lo scambio e l’arricchimento fra culture, esperienze e storie diverse”.
 
E a proposito di scambio fra culture, l’accordo su via Emma, dopo giorni di tensione, è frutto di un percorso partecipativo passato attraverso incontri e assemblee pubbliche. Alla presentazione dell’intesa, oltre a una delegazione di residenti e degli abitanti del campo Rom, erano presenti anche diversi consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, tra cui Marcello Susinno, Giovanni Lo Cascio, Igor Gelarda e Dario Chinnici. Da Palazzo delle Aquile parlano con soddisfazione di “soluzione condivisa: per esempio, alla fine dello sgombero dagli occupanti abusivi”, una parte del bene confiscato alla mafia di via Emma, “individuato dall’Amministrazione per l’utilizzo a fini sociali, diventerà un centro di comunità gestito dagli stessi abitanti del quartiere, con la realizzazione di uno spazio verde pubblico e spazi per attività sociali, culturali e ricreative. Un’altra parte della villa sarà utilizzata dal Comune per ospitare due famiglie di senza casa, di cui una della comunità Rom cittadina”. Inoltre, “l’Amministrazione comunale, tramite Amap e Amg predisporrà in tempi rapidi un piano di intervento per il miglioramento di alcuni servizi pubblici nel quartiere”.
 
Secondo l’assessore Giuseppe Mattina “è stato un importante percorso di mediazione sociale e di crescita culturale per tutta la comunità. Siamo molto contenti della soluzione adottata che rispecchia la necessità e la volontà dell’Amministrazione comunale di dismettere il campo Rom trovando una sistemazione adeguata alle famiglie che lo abitano e allo stesso tempo ha aperto e rafforzato un canale di comunicazione con i residenti di Pagliarelli, che porterà benefici a tutta la comunità”.
 
“È la dimostrazione del fatto – ha concluso l’assessore – che con il dialogo e il confronto civile si possono raggiungere importanti risultati per tutti, soprattutto dando spazio all’ascolto reciproco e al riconoscimento di diritti e doveri di ciascuno, senza alcuna distinzione né tentazione di cadere preda di estremismi inutili”.

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