Formazione, dubbi sulle assunzioni. Gli enti pescano fuori dall'Albo - QdS

Formazione, dubbi sulle assunzioni. Gli enti pescano fuori dall’Albo

Michele Giuliano

Formazione, dubbi sulle assunzioni. Gli enti pescano fuori dall’Albo

martedì 11 Settembre 2018

Il governo regionale annuncia controlli serrati, tutti d’accordo ma bisogna fare in fretta. Su 1.352 formatori scelti per avviare i corsi ben 845 sono stati assunti fuori dall’elenco. I sindacati, "accendere i riflettori sui bandi pubblicati dagli enti sui criteri adoperati e sui vari passaggi delle procedure di selezione” senza però ulteriori ritardi

PALERMO – Il tanto atteso avvio delle attività didattiche, dopo ormai quasi tre anni di stop, continua ad essere condito di polemiche e discussioni. Ultima, quella che riguarda la decisione del governo regionale di attivare controlli serrati sugli enti che hanno effettuato assunzioni al di fuori dell’albo degli operatori della formazione professionale.
 
Poco più di due terzi dei formatori assunti per completare l’organico necessario allo svolgimento delle lezioni sarebbero stati scelti al di fuori del personale storico della formazione: ben 845 su 1.352, come si evince dai bandi pubblicati. “Bene ha fatto l’amministrazione regionale ad avviare tempestivamente le dovute verifiche sul rispetto delle norme e dell’accordo parasociale, che stabiliscono una corsia preferenziale per i lavoratori storici della formazione professionale appartenenti all’albo unico” affermano Graziamaria Pistorino, segretaria della Flc Cgil Sicilia, Francesca Bellia, segretaria della Cisl Scuola Sicilia, e Ninni Panzica della Uil Scuola Sicilia, a margine del vertice che si è tenuto in questi giorni presso l’assessorato regionale.
 
“Lo stesso bisogna fare – aggiungono – per la selezione degli altri profili professionali attualmente in corso. Bisogna accendere i riflettori sui bandi pubblicati dagli enti sui criteri adoperati e sui vari passaggi delle procedure di selezione”. Ciò non deve portare, però, ad ulteriori ritardi secondo le organizzazioni di categoria: “I controlli sulla formazione professionale, siano scrupolosi ma celeri – aggiunge la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Roberta Schillaci -. Non possiamo consentire che l’anno formativo inizi in ritardo e al contempo non possiamo permettere che vengano commessi gli errori del passato. Occorre scongiurare il pericolo che la formazione divenga nuovamente oggetto di casi giudiziari. Si facciano adeguati controlli con tempi celeri – spiega Schillaci – per non penalizzare un settore già fortemente danneggiato negli ultimi anni, dando al contempo delle nuove opportunità agli studenti in attesa del tanto agognato avvio dei corsi finanziati”.
 
Importante, quindi, che l’assessorato verifichi che dietro le nuove assunzioni ci sia personale qualificato non solo con un titolo ma che sia anche specifico ed in linea con la materia richiesta per il corso in oggetto. Per essere certi che ci si stia muovendo nella giusta direzione nel rispetto delle leggi, è stato chiesto un parere di legittimità costituzionale in merito alla questione all’Ufficio legislativo e legale del ministero della Giustizia al Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
 
La risposta è stata pronta e chiara: “Chiedere a soggetti privati, che utilizzeranno risorse europee, nazionali e regionali, di utilizzare personale con l’esperienza e qualificazione ultra ventennale – puntualizza il segretario regionale dell’Ugl Giuseppe Messina – non può essere considerata un’aberrazione ma, anzi, il minimo che può esser fatto allo stato attuale”.
 
In particolare, Messina si riferisce all’emendamento approvato nell’ultima finanziaria regionale, con il quale si vuole proteggere il personale storico della formazione. “Non si comprende come mai si siano costruite ad arte tre pagine di istruttoria su aspetti che non sono affatto presenti nell’articolo 5 della legge 10/2018 – rilancia Messina – e chi lo ha suggerito si assuma la responsabilità del destino di 8 mila famiglie che non meritano una trappola ben congegnata con l’unico scopo di tornare ad alzare il clima di disperazione nel settore”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017