Bando bonifica discariche pubbliche prorogato al 20 novembre - QdS

Bando bonifica discariche pubbliche prorogato al 20 novembre

Rosario Battiato

Bando bonifica discariche pubbliche prorogato al 20 novembre

sabato 15 Settembre 2018

Nessun progetto presentato dopo l'Avviso di giugno per tutte le amministrazioni pubbliche isolane. Sul piatto più 35 milioni in tre anni anche per interventi di ripristino e messa in sicurezza

PALERMO – I Comuni chiedono più tempo e la Regione lo concede. È stato prorogato fino al 20 novembre il termine per presentare le istanze relative all’Avviso pubblico che riguarda le azioni di “Bonifica di aree inquinate secondo le priorità previste dal Piano regionale di bonifica”. L’annuncio è arrivato nei giorni scorsi sul portale del dipartimento della Programmazione regionale (euroinfosicilia.it) che ha riportato il decreto del dipartimento dell’Acqua e dei rifiuti, firmato dal dirigente Salvatore Cocina, che sposta i termini di presentazione delle istanze. Inizialmente, infatti, era stato fissato entro 90 giorni dalla pubblicazione sulla Gurs del decreto dell’assessorato dell’Energia, quindi proprio per la fine di settembre.
 
Diverse le ragioni che hanno imposto questa scelta. Innanzitutto, come si legge nel decreto del 12 settembre, “ad oggi non è pervenuta alcuna istanza” e “diversi enti hanno manifestato le difficoltà connesse all’esiguità temporale” dei tempi a disposizione in relazione alla “complessità dei progetti da presentare”. In particolare, sono citate le richieste dei comuni di Vittoria e di Gela che hanno presentato, tramite due note, la necessità di una proroga dei termini di presentazione delle istanze. A disposizione ci sono 35,4 milioni di euro che andranno a distribuirsi nel prossimo triennio: 5 milioni per l’anno in corso, 20 per il successivo e 10,4 per il 2020.
Il decreto che definisce i termini dell’Avviso, nell’ambito del Po Fesr Sicilia 2014-2020, è stato firmato lo scorso giugno e predispone che il finanziamento sia vincolato agli interventi su discariche pubbliche dismesse. Le risorse per intervenire sulle altre aree produttive non fanno parte di questa dotazione.
 
Per poter approntare progetti e quindi istanze di intervento, le amministrazioni locali devono avere i siti registrati nel Piano Regionale delle Bonifiche o ricadenti nelle “perimetrazioni nazionali (siti di interesse nazionale, ndr), già dotati di Piano di Caratterizzazione”. Quest’ultimo costituisce uno dei passaggi propedeutici per restituire un sito agli usi precedenti all’inquinamento. Il ministero dell’Ambiente, infatti, suddivide lo stato di avanzamento degli interventi di bonifica del suolo e/o delle acque superficiali e sotterranee in quattro fasi: piano di caratterizzazione; progetto di messa in sicurezza/bonifica; progetto di messa in sicurezza/bonifica con decreto; procedimento concluso.
 
Altro aspetto determinante per procedere al finanziamento è che gli interventi siano limitati alle “aree di proprietà pubblica, dichiarate di pubblica utilità o sottoposte a procedimenti espropriativi finalizzati a provvedimenti di recupero di qualità ambientale”.
 
Possono partecipare le amministrazioni pubbliche (Regione, enti locali, enti pubblici) e ci sono tre tipologie di operazioni che consentono di ottenere il contributo finanziario: “messa in sicurezza permanente”, “bonifica” e “ripristino e ripristino ambientale”. In particolare, si tratta di un contributo finanziario in conto capitale fino al “100% dei costi totali ammissibili dell’operazione, determinati in applicazione delle pertinenti disposizioni comunitarie, anche in materia di progetti generatori di entrata”.
 
Per partecipare bisogna seguire tutti i passaggi contenuti nel decreto ed è indispensabile cominciare a correre anche perché la Sicilia, proprio in merito alle discariche abusive, è al centro di una procedura di infrazione comunitaria che stiamo già pagando.

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