Incentivi sulle rinnovabili in arrivo il decreto "atteso da due anni" - QdS

Incentivi sulle rinnovabili in arrivo il decreto “atteso da due anni”

Rosario Battiato

Incentivi sulle rinnovabili in arrivo il decreto “atteso da due anni”

giovedì 20 Settembre 2018

Dopo il via libera di Mise e ministero dell’Ambiente, martedì l’incontro con le associazioni di settore. In ballo la destinazione di 250 milioni di euro per la produzione di energia elettrica

PALERMO – Gli esami non finiscono mai per il nuovo testo del decreto rinnovabili 2018: dopo il via libera dei ministeri dello Sviluppo economico e del ministero dell’Ambiente, adesso sarà la volta di concordare il tutto con gli stakeholders. L’appuntamento è fissato per martedì prossimo, quando il Mise ospiterà l’incontro con il Minambiente e le associazioni di categoria proprio per affrontare i punti nevralgici dello schema di Decreto ministeriale di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
 
Diversi punti all’ordine del giorno, per un un percorso che “ha come obiettivo principale – si legge nella nota diffusa dal Mise – la costruzione di uno strumento normativo agile e condiviso, il primo di una lunga serie, che contribuirà ad attuare gli obiettivi nazionali ed europei in vista del 2030, promuovendo e incentivando la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”. In ballo c’è la destinazione di circa 250 milioni di euro per le rinnovabili elettriche.
 
Molte le novità inserite all’interno del decreto per un provvedimento – ha spiegato Davide Crippa, sottosegretario allo Sviluppo economico – che ormai è “atteso da quasi due anni” e che “ha comportato il blocco delle risorse dell’intero settore”. Tra i passaggi da segnalare, c’è l’introduzione di una “potenza incentivata e un premio aggiuntivo riservati ai soli impianti fotovoltaici realizzati in sostituzione di coperture in eternit o amianto”. Occasione anche per gruppi di impianti con diverse tecnologie, che però devono rientrare nello stesso gruppo di incentivazione, per partecipare alle procedure di registro e asta come se fossero un unico impianto. “Un’ulteriore novità – si legge – riguarda il potenziamento dell’utilizzo di contratti a lungo termine (PPA) per il finanziamento degli impianti e l’inserimento di un criterio di priorità per tutti gli impianti inferiori a 1 MW, connessi in parallelo con la rete elettrica e con colonnine di ricarica di auto elettriche”.
 
Tra le altre novità rilevanti, inoltre, ci sarà lo slittamento delle date d’apertura dei bandi. Saltano le date inizialmente previste per il 30 novembre prossimo, e viene tutto rimandato al 31 gennaio 2019. Di conseguenza è stato rimodulato l’intero calendario. Anticipazioni che comunque non chiudono il lavoro ancora da compiere sul decreto. Lo ha ricordato lo stesso Crippa, precisando che “c’è da definire una serie di questioni quali, ad esempio, gli impianti da realizzare su siti inquinati, l’obbligo di bonifica dei terreni e la salvaguardia per singola tecnologia, all’interno di gruppi di tecnologie concorrenti, per evitare eventuali penalizzazioni”.
 
Proprio questi passaggi saranno al centro della discussione con le associazioni per un incontro operativo destinato a illustrare e condividere, anche se adesso si richiede uno sforzo in più. Il ministero, infatti, ha sottolineato la necessità di costruire “una comunità di intenti senza la quale non riusciremmo a raggiungere nessuno degli obiettivi che ci siamo posti insieme all’Ue”.
 
Il sottosegretario si augura che “le nostre proposte si concretizzino in un dibattito e un confronto costruttivo e che i partecipanti si facciano parte attiva di questo dibattito, contribuendo con proposte fattive ed in linea con gli obiettivi del Governo”.

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