Test Medicina: qualcuno ha barato, lo dice il web - QdS

Test Medicina: qualcuno ha barato, lo dice il web

Patrizia Penna

Test Medicina: qualcuno ha barato, lo dice il web

venerdì 21 Settembre 2018

Lo Studio Leone-Fell presenta un esposto alla magistratura che potrebbe far rivedere la "classifica" ma anche bloccare la graduatoria a livello nazionale. Pronta anche una class action. La conferma dei brogli dalle ricerche su Google nell'orario della selezione. GUARDA FILMATI E INTERVISTE

L’uovo di Colombo: per avere la certezza dei brogli sui Test di Medicina, che ora rischiano di saltare, bastava controllare le richieste sui motori di ricerca di chi cercava risposte alle domande della selezione.
 
E la sensazione è che il primato di Catania, con 19 candidati tra i primi cento della classifica pubblicata nei giorni scorsi dal Miur, possa essere stato falsato dalla presenza di troppi smartphone celati in borse o tasche dei candidati. Peraltro dopo la polemica sul cambiamento d’aula alle Ciminiere.
 
"Una sensazione è una sensazione, ma i dati che stiamo per proporvi rappresentano la prova che in Italia un considerevole numero di candidati ha barato nei test per l’ingresso alle Facoltà di Medicina".
 
Così l’avvocato Francesco Leone ha aperto l’incontro con i giornalisti convocato a Palermo per annunciare, come ha sottolineato dall’avvocato Simona Fell, "Una class action e un esposto alla Procura della Repubblica per tutelare il diritto allo studio e ridare forza ai sogni di questi ragazzi che desiderano davvero diventare medici".
 
"Riteniamo – hanno sottolineato i due avvocati, sostenuti dal penalista Andrea Merlo – che sia a rischio la validità dell’intera procedura e il futuro di migliaia di studenti che resteranno fuori dalla selezione per errori non loro. Essendo una selezione nazionale, infatti, quello che succede in una singola sede si ripercuote inevitabilmente anche su tutte le altre, falsando risultati e graduatoria".
 
Tutto, come detto all’inizio, è partito dall’intuizione dei responsabili dello Studio Leone-Fell, con la collaborazione dell’associazione studentesca Rete universitaria nazionale (Run), di dare incarico ad Antony Russo, esperto di analisi della rete che lavora a Londra, e ai suoi collaboratori, di verificare quante fossero state, nel momento in cui si svolgeva il test, le richieste poste attraverso i motori di ricerca sugli argomenti delle sessanta domande della selezione.
 
I risultati sono stati sorprendenti: solo per fare qualche esempio – ma nella relazione di sei pagine firmata da Russo e diffusa durante la conferenza stampa ce ne sono tantissimi – nella nona domanda si chiedeva di inserire i due ultimi numeri nella sequenza 2-3-7-13-27. Il quattro settembre le ricerche su questa specifica sequenza sono cominciate alle 11 e 33 e secondo gli esperti di statistica la probabilità che venisse richiesta quella specifica serie di numeri è di una su 622 milioni. Più facile vincere al Superenalotto.
 
La domanda numero 21, sul significato del termine "frattale", rappresenta un altro esempio significativo: rispetto alla media giornaliera degli ultimi anni il numero di ricerche registrato durante il test è stato esattamente del 12.423% in più.
 
Il senatore accademico di Palermo Antonio Di Naro, esponente della Run, presente alla conferenza stampa, ha detto di sostenere pienamente "la battaglia dello Studio Leone-Fell per i diritti degli studenti: non è possibile continuare a far finta che, riguardo a questi test, tutto vada bene".
 
"Già autorevoli esponenti politici si sono espressi – ha aggiunto, riferendosi probabilmente alle dichiarazioni del ministro dell’Interno Salvini di qualche giorno fa -, e c’è da considerare il problema del crescente fabbisogno di laureati in medicina".
 
Tornando ai dati, secondo le stime degli esperti ai quali lo Studio Leone-Fell ha commissionato la ricerca, almeno mille candidati avrebbero avuto con sé dei dispositivi connessi a Internet.
 
La riprova, peraltro, è in post e filmati scoperti in rete, alcuni mostrati – con i volti dei protagonisti opportunamente oscurati – nel corso dell’incontro con i giornalisti.
 
Ma non è finita.
 
Lo Studio Leone-Fell sta infatti continuando a raccogliere segnalazioni giunte da diverse città italiane riguardanti soprattutto controlli non uniformi e disparità di trattamento. Senza contare le segnalazioni su domande errate o fuorvianti al vaglio di un team di esperti.
 
"Alcune segnalazioni – hanno sottolineato Francesco Leone e Simona Fell – sono di una gravità inaudita. Ecco perché proseguiremo nella nostra azione e penso che tra breve comunicheremo alla stampa altre novità, anche riguardo al reale fabbisogno di medici in tutt’Italia".
 
Un’ultima notazione: gli avvocati hanno sottolineato come i giovani che hanno "barato" non siano probabilmente consapevoli di rischiare condanne fino a cinque anni di reclusione.
 
I PRIMI DATI DEL MIUR
 
Secondo i dati diffusi dal Ministero, nelle prove del quattro settembre per i Test d’ingresso in Medicina, si è avuto un drastico calo degli idonei, con uno studente "bocciato" ogni tre candidati.
 
Ad affrontare il questionario 59.743 candidati sui 67.005 inizialmente iscritti alle prove. Tra loro, è risultato "idoneo" il 67,7% del totale (40.447 studenti), cioè chi ha totalizzato i venti punti minimi necessari per concorrere alla graduatoria nazionale e alla distribuzione dei posti disponibili.
 
Un rendimento nettamente peggiore rispetto agli anni passati: nel 2017 risultò sufficiente l’87,26% dei candidati, nel 2016 addirittura il 93,7%.
 
Altri dati significativi riguardano Catania, che è stata la città italiana con il maggior numero di candidati tra i primi cento, Verona, dove si è avuto il punteggio più alto, e Pavia dove è stato registrato il miglior rendimento percentuale.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017