Periferie, Musumeci: "Lo stop penalizza la Sicilia" - QdS

Periferie, Musumeci: “Lo stop penalizza la Sicilia”

Antonino Lo Re

Periferie, Musumeci: “Lo stop penalizza la Sicilia”

venerdì 21 Settembre 2018

Le rassicurazioni di Palazzo Chigi: “Garantiremo interventi in corso”. Orlando (AnciSicilia): “Venga rispettato ruolo delle Autonomie locali”

PALERMO – Il decreto Milleproroghe è stato approvato dal Senato. Ciò significa che le convenzioni sottoscritte dal Governo Gentiloni con 96 sindaci di capoluoghi e città metroplitane, per un investimendo di 1 miliardo e 600 milioni sono state bloccate, in più manca l’emendamento che avrebbe dovuto sbloccare i fondi per le periferie. Parliamo di ben 202 milioni solo per la Sicilia.
 
Una mossa, quella del Governo, che ha mandato su tutte le furie i primi cittadini dei Comuni siciliani e non solo. Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Regione Nello Musumeci che ha mostrato tutta la sua delusione: “Più che facilitare gli investimenti nelle aree degradate del Paese, si sono congelati anche quelli già finanziati. Una decisione – continua il governatore – che in Sicilia blocca molti progetti (nei Comuni capoluogo e nelle Città metropolitane) che avrebbero portato investimenti per diverse centinaia di milioni di euro. Una scelta sbagliata perché penalizza, ancora di più, le aree già svantaggiate come la Sicilia: e a subirne gli effetti saranno i più deboli’’.
 
Intanto, da Palazzo Chigi, il Governo sta tentando di placare gli animi, assicurando: “Con riguardo al cosiddetto Piano periferie e alla sospensione dell’efficacia delle convenzioni in essere per 96 comuni capoluogo di provincia e città metropolitane, va rilevato che la conferenza unificata non ha potuto affrontare il nodo del bando periferie per un impedimento tecnico- amministrativo legato ai tempi di approvazione del decreto Milleproroghe, ma resta fermo l’impegno del Governo per fare chiarezza sul quadro costituzionale e finanziario di riferimento e per garantire il finanziamento delle spese relative agli interventi già in corso di attuazione”.
 
Sul decreto diventato legge è tornato anche Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e presidente di AnciSicilia, in una lettera aperta inviata a tutti i primi cittadini italiani: “La vicenda del Bando periferie sta evidenziando, ben oltre la specificità del caso, la crisi di un sistema di rapporti e relazioni fra le istituzioni che ha radici lontane nel tempo. Ormai da diversi anni, se non decenni, il sistema delle Autonomie locali, dei Comuni e degli Enti di area vasta è divenuto la ‘camera di compensazione’ su cui le autorità nazionali, e a volte quelle regionali, scaricano il peso di una politica, sarebbe meglio dire di una ‘non-politica’ di spending review”.
 
Secondo Orlando si tratta di “un approccio che sta di fatto tentando di diluire il deficit statale e sostenere le scelte amministrative/legislative nazionali attraverso la drastica riduzione, fin quasi alla cancellazione, dei trasferimenti ordinari verso i Comuni. Già il fatto che la recente polemica nasca da un ‘bando’ – spiega – è indicativo dei tempi e dei metodi perché su temi come la coesione territoriale o la solidarietà sociale, ma potrei citare anche la sicurezza delle scuole o la prevenzione dei rischi del territorio, si ricorre sempre più a un meccanismo concorsuale, che pone i Comuni gli uni contro gli altri. Chiediamo – conclude il sindaco di Palermo – che sia rispettato il ruolo istituzionale delle Autonomie locali previsto dalla Costituzione. E già il fatto di essere costretti a formulare questa richiesta è la conferma di una crisi di sistema che penalizza i servizi ai cittadini e mortifica la complessiva realtà democratica rappresentativa del nostro Paese”.

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