Conviene non pagare tanto poi si cancella - QdS

Conviene non pagare tanto poi si cancella

Carlo Alberto Tregua

Conviene non pagare tanto poi si cancella

mercoledì 26 Settembre 2018

La Lega a favore degli evasori

Governo e maggioranza hanno fatto roboanti promesse in campagna elettorale, che peraltro continuano perché la loro permanenza nelle stanze dei bottoni è subordinata al sentimento popolare che si traduce in consenso nei sondaggi.
Fino a quando i GialloVerdi continueranno a promettere, il consenso rimarrà alto; non appena dovranno tradurre quanto promesso in atti concreti, inevitabilmente il consenso comincerà ad abbassarsi.
I due veri big del Governo, Salvini e Di Maio, hanno cominciato a mettere le mani avanti: le riforme che vogliamo fare si potranno attuare nel corso del quinquennio. Si tratta, però, di vedere se la prossima Legge di Bilancio 2019 imboccherà la strada giusta, ovvero partorirà il topolino.
Qual è la strada giusta? Non fare assistenzialismo dilapidando risorse a destra e a manca per acquisire consenso, ma utilizzare le stesse per investimenti pubblici e privati mediante un piano per infrastrutture e manutenzione straordinaria degli immobili.
 
Niente assistenzialismo, dunque, e niente condono, più o meno mascherato. La proposta di Salvini di consentire all’Agenzia delle Entrate di estendere il concordato per adesione di tutti i contenziosi fino all’importo di un milione è chiaramente un condono.
I precedenti Governi hanno fatto operazioni che facilitavano la chiusura dei contenziosi fra Agenzia delle Entrate e contribuenti, ma portando sul piatto della convenienza di quest’ultimi la cancellazione di interessi e sanzioni, dovendo per contro pagare fino all’ultimo euro le imposte evase, accertate definitivamente o presunte.
La stessa regola è valsa per la voluntary disclosure, che ha portato nelle casse dello Stato 4,5 miliardi di imposte evase, pur avendo bonificato solo sanzioni e interessi.
Il condono fiscale, contributivo, immobiliare e di qualunque altro tipo è uno sconcio, un’autentica vergogna per un Paese civile. Di questo sconcio è stato un alfiere Silvio Berlusconi che lo ha ripetuto per tre o quattro volte.
Gli italiani sono già furbetti, figuriamoci quando hanno la consapevolezza che, prima o dopo, ci sarà un Governo che cancellerà non solo interessi e sanzioni, ma anche una parte di imposte e contributi che doverosamente i cittadini devono pagare.
 
Il solito pietismo italico fa balenare innanzi all’opinione pubblica il caso del piccolo artigiano che non ha pagato imposte e contributi per pagare i dipendenti. Ma esso ha un piccolo giro d’affari: trenta, quaranta, cinquantamila euro.
Che c’entra la previsione di arrivare a un concordato fiscale anche per contenziosi fino a un milione di euro? La verità è che Salvini, come fece a suo tempo Berlusconi, vuole venire incontro agli evasori che, a parte pochi casi in cui vi è stata la necessità di non pagare imposte e contributi, continuano a speculare non pagando il dovuto.
Dai comunicati non si è compreso se il condono, più o meno mascherato, riguarderà imposte e contributi accertati, non ancora in via definitiva, ovvero cartelle esattoriali che contengono imposte e contributi ormai divenuti crediti inesigibili.
Non si è ancora saputo se il condono riguarderà anche la morosità, il che sarebbe ancora di più deprecabile.
 
I cittadini onesti, anche per forza (per esempio dipendenti e pensionati), si ribellano all’ingiustizia evidente che altri cittadini non onesti non paghino il dovuto.
Sono proprio i cittadini onesti che dovrebbero protestare vivacemente attraverso social, carta stampata e televisioni contro chi vuole favorire una minoranza di truffatori.
Ripetiamo truffatori con riferimento agli evasori e soprattutto ai morosi, salvi i casi di vera necessità o di bisogno.
Gli evasori votano, i morosi votano, i non cittadini votano. Questo è il punto. Ecco perché, pur di acquisire consenso, la Lega punta al condono, anche se l’altro big del Governo, Luigi Di Maio, ha detto che il suo Movimento non lo voterà mai.
Ma in questa bilancia, fra le promesse di Di Maio e quelle di Salvini, probabilmente saranno penalizzati i cittadini onesti.
Per fortuna, l’attuale ministro dell’Economia si sta rivelando un osso duro e gli auguriamo di riuscire a tenere fermo il punto, non consentendo un condono-truffa che rovinerebbe anche il futuro, alimentando l’evasione.

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