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Catania – Problemi strutturali e irregolarità l’emergenza delle case popolari

Angela Marina Strano

Catania – Problemi strutturali e irregolarità l’emergenza delle case popolari

sabato 30 Gennaio 2010

Conti (Sunia) : “Indifferenza di Comune e Regione, che continuano a ignorare il problema”. Il sindacato inquilini: “Mancano i servizi pubblici, seri disagi igienico-sanitari”

CATANIA – Il problema casa in città diventa sempre più un argomento scottante e, con la crisi economica, non riguarda solo le fasce disagiate, ma tutti coloro che non posseggono un’abitazione di proprietà. Un dossier dell’associazione “Lavori in corso”, presentato  recentemente presso la sede di CittàInsieme, mette in evidenza, con una serie di dati quantitativi e percentuali, che la crisi ha coinvolto anche le categorie che una volta erano considerate della “borghesia media”, oggi definita “fascia grigia”. Molte famiglie della città non riescono a sostenere le spese d’affitto sempre più caro e fanno i salti mortali per non finire sulla strada.
L’emergenza casa riguarda, inoltre, famiglie numerose che vivono in stato di degrado, fra topi, tetti pericolanti e umidi, studenti universitari vittime di speculatori ed extracomunitari, che pagano “salato” per assicurarsi un tetto marcio e per non finire a dormire in fabbriche, palazzi abbandonati e baracche in pieno centro cittadino. Il dossier dimostra che il patrimonio edilizio censito a Catania non risulta realmente presente e che sono numerosissimi gli sfratti di inquilini divenuti morosi a causa degli eccessivi prezzi degli affitti. Catania, lo scorso anno, ha fatto registrare un terzo di tutti gli sfratti avvenuti in Sicilia. Dai dati che emergono, qui risiedono circa 113 mila nuclei familiari e di questi il 31% vive in affitto, canone che col passare degli anni è andato via via aumentando sino al punto di costringere le famiglie a sollecitare un intervento delle istituzioni che hanno sinora affrontato il problema con mezzi  non idonei.
Recentemente, si legge nel dossier, Giuseppe Conti del Sunia aveva chiesto un tavolo tecnico sul problema case al sindaco, all’Iacp e alla Regione. “Invece – dice Conti – sono stato ricevuto dal sindaco e dall’architetto dell’ufficio tecnico. Mi hanno ascoltato senza dire e promettere nulla. E l’indifferenza- aggiunge – non è soltanto del Comune. Anche la Regione continua ad ignorare il problema”. Conti spiega che le graduatorie per gli alloggi popolari sono ferme al 2002. Giorgio Alecci del Sunia  chiarisce: “Ciò che manca è la qualità dell’abitare. Molta gente vive in case fatiscenti, sia nel centro storico che in periferia. Mancano i servizi pubblici ed esistono seri disagi igienico-sanitari, per non parlare dei problemi strutturali di moltissimi edifici”. Allontanarsi dal centro della città non è la soluzione: aumentano gli spostamenti, si incrementa l’inquinamento. L’emergenza casa a Catania nasce anche da una situazione di diffusa irregolarità ed è collegata ad altre emergenze sociali, quali la povertà, l’abusivismo, la criminalità e il business degli immigrati.

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