Formazione, corsi tradizionali al via: in arrivo i primi decreti di finanziamento - QdS

Formazione, corsi tradizionali al via: in arrivo i primi decreti di finanziamento

Michele Giuliano

Formazione, corsi tradizionali al via: in arrivo i primi decreti di finanziamento

sabato 29 Settembre 2018

L’Avviso 2 sembra davvero materializzarsi dopo un blocco delle attività formative di ben tre anni. Qualche dubbio sulle istanze a sportello. Un ente  ha completato la procedura di caricamento dei dati in un minuto e 25 secondi. Altra incongruenza, la dotazione finanziaria della provincia di Messina

PALERMO – Avviati i primi corsi, mentre si rimane ancora in attesa di buona parte dei decreti di finanziamento che permetteranno agli enti di cominciare le lezioni. Nonostante tutto, non si spegne la polemica sull’Avviso 2 e sulla modalità scelta dall’assessorato regionale all’istruzione e alla formazione professionale per attribuire i fondi a disposizione.
 
La pubblicazione dell’elenco completo dei progetti confermati, in attesa quindi soltanto dell’ultimo atto burocratico dell’emissione del decreto, ha permesso di analizzare la situazione basandosi su dati effettivi. Primo su tutti, come evidenziato immediatamente dagli operatori che hanno avuto accesso alla lista, un ente nel trapanese ha completato la procedura di caricamento dei dati e di conferma degli stessi in un minuto e 25 secondi. Tempi inverosimili, se si pensa che il sistema prevedeva il caricamento dei dati di almeno 15 allievi, la stampa della domanda di iscrizione, firma in originale e caricamento del file pdf che viene fuori dalla scansione del documento. Eppure, poco più di 90 secondi sono bastati per riservare oltre 110 mila euro.
 
Altra incongruenza, la dotazione finanziaria della provincia di Messina, che ammonta a 5.359.921 euro, mentre la somma delle riserve confermate arriva a 4.825.574,84 euro. Sempre in atto, ancora, la diatriba sull’albo degli operatori della formazione professionale, che ha visto, nei giorni scorsi, l’ennesima pubblicazione, ancora una volta, a detta dei sindacati e di diverse personalità politiche del Movimento 5 Stelle, farcito di errori, imprecisioni, e nominativi di gente ormai defunta, o ancora non nata, o comunque fuori dal settore da tempo.
 
L’assessore regionale alla Formazione professionale, Roberto Lagalla, replica a chi ha criticato gli errori presenti nell’Albo: “Probabilmente – dice l’assessore – non piace al Movimento 5 Stelle il risultato ottenuto dal Governo Musumeci in soli 8 mesi: aver fatto ripartire la Formazione professionale dopo anni di stallo, restituendo certezza di metodo e dignità tanto ai lavoratori quanto agli allievi”.
 
Lagalla fa anche riferimento al questionario conoscitivo la cui compilazione è stata richiesta a marzo scorso: “Alla zelante analisi dei denuncianti – continua l’assessore – è peraltro sfuggita la presenza di un contrassegno che individua nominativamente tutti gli iscritti che hanno riscontrato l’aggiornamento dell’albo promosso dall’assessorato nei mesi scorsi: circa 5.000 soggetti hanno esplicitamente manifestato interesse a permanere nel settore della formazione, aggiornando i propri dati personali. Inoltre, in vista dell’attivazione del tavolo ministeriale per il riconoscimento delle tutele sociali, l’assessorato ha provveduto a richiedere all’Inps lo stato delle singole posizioni, mettendo al riparo l’intera procedura da ogni possibile errore o abuso”.
 
Nelle parole dell’assessore, comunque, si legge una sorta di dequalificazione dell’albo, che, dice, non produce effetti individuali, se non in presenza di adesione volontaria degli iscritti alle procedure di reclutamento che prevedono priorità, e non esclusività, per quanti inseriti nello stesso elenco ad esaurimento.
 
Il tono di Lagalla si fa sempre più sarcastico nei confronti dei detrattori politici del suo governo: “Ringrazio comunque per il contributo fornito dal Movimento 5 Stelle – conclude Lagalla – e sono certo che quest’ultimo saprà rinunciare, nel prosieguo, ad inconsistenti e gridati scandalismi per contribuire seriamente alla necessaria revisione normativa del settore”.

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