Spesometro addio, contro le frodi fiscali pronto al debutto l'esterometro - QdS

Spesometro addio, contro le frodi fiscali pronto al debutto l’esterometro

Gabriele Patti e Patrizia Penna

Spesometro addio, contro le frodi fiscali pronto al debutto l’esterometro

domenica 30 Settembre 2018

Si applica a tutti i soggetti non obbligati all'emissione della fattura elettronica. Obbligatoria la comunicazione dei dati relativi ad operazioni transfrontaliere. Un accertamento fiscale induttivo per avere una visione dell'effettivo patrimonio del contribuente

ROMA – Tra gli annunci che hanno caratterizzato questi primi mesi di Governo, di assoluto rilievo sono quelli riguardanti la novità della cancellazione dello spesometro. Con l’entrata in vigore della fattura elettronica obbligatoria per tutti i soggetti, a partire dall’1 gennaio 2019, lo spesometro diventerà una inutile duplicazione ma non si estinguerà completamente, piuttosto si trasformerà in una comunicazione più leggera limitata alle operazioni transfrontaliere e ad alcune transazioni interne: l’esterometro.
Si tratta della comunicazione dei dati delle operazioni transfrontaliere, introdotta per combattere le frodi fiscali in quanto dalla fatturazione elettronica rimangono escluse le fatture emesse e ricevute nei confronti e da soggetti non stabiliti nel territorio dello Stato.
 
L’esterometro al pari del precedente spesometro e degli studi di settore è un procedimento fiscale di accertamento di natura induttiva grazie al quale l’Erario riesce con facilità ad avere una visione più ampia e onnicomprensiva dell’effettivo patrimonio del contribuente. L’ambito di applicazione soggettiva di questo strumento si ricava tramite individuazione negativa dal perimetro soggettivo della fattura elettronica: in pratica tutti i soggetti non obbligati all’emissione della fattura elettronica saranno assoggettati all’applicazione dell’esterometro.
 
Al fine di meglio specificare l’individuazione dei soggetti passivi, l’Agenzia delle Entrate, lo scorso 2 luglio, ha emesso la circolare n. 13/E/2018 nella quale evidenzia che sono esclusi dall’obbligo di fatturazione elettronica i contribuenti che applicano un regime fiscale di vantaggio o forfettario – così come previsto dagli artt. 27 co.1 e 2 Dl 98/2011 e dall’art. 1 co. 54-89 legge 190/2014 – o coloro i quali siano soggetti al regime speciale previsto per gli agricoltori.
 
Tra le operazioni sottoposte a tale regime vi rientrano quelle marginali e con operatori minimi, le operazioni effettuate con soggetti non residenti e non stabiliti nel territorio dello Stato, anche se identificati in Italia ai fini Iva.
 
Con riferimento a quest’ultima condizione sussistono, però, delle incertezze: si rileva un contrasto tra la normativa nazionale e la circolare delle Entrate. Infatti, se da una parte, la legge di bilancio prevede espressamente che ai non residenti si applichi la fattura elettronica, l’atto d’indirizzo dell’Agenzia rema in direzione opposta, specificando l’esclusione degli stessi perché non compresi nella deroga chiesta alle autorità di Bruxelles.
 
Ad aggravare il quadro, il combinato disposto dell’articolo 1 co. 3 e 3 bis del Dlgs 127/2015 che stabilisce che i soggetti residenti – stabiliti o identificati – trasmettano una comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate dei dati di tutte le fatture, emesse e ricevute, e delle relative variazioni, effettuata anche mediante il Sistema di Interscambio, con esclusione di quelle documentate con dichiarazione doganale ovvero certificate con fattura elettronica. Pertanto, stando a tale disposizione, l’esterometro andrebbe prodotto solo in relazione alle transazioni realizzate nei confronti dei soggetti non stabiliti, ma operate non solo dai soggetti residenti e stabiliti in Italia ma anche dagli identificati.
 
E sembra essere proprio questa la lettura stabilita in sede regolamentare dagli Uffici dell’Agenzia delle entrate con la circolare 13/E/2018, la quale aggiunge che dall’1 gennaio 2019 e nei confronti dei soggetti non residenti, si potrà optare per la certificazione dei corrispettivi con fatture cartacee.

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