Ars, terra dei Ddl promessi e non mantenuti - QdS

Ars, terra dei Ddl promessi e non mantenuti

Raffaella Pessina

Ars, terra dei Ddl promessi e non mantenuti

mercoledì 03 Ottobre 2018

Ad oggi Sala d’Ercole ha approvato appena 17 leggi. Sei sono all’esame dell’Aula, 325 Ddl fermi in Commissione. Intanto, il “Palazzo” è già costato 135 milioni. Stallo legislativo, “Governo assente”. Ma c’è sempre un buon motivo per non fare

PALERMO – Tra due mesi la 17ma legislatura all’Assemblea regionale Siciliana compirà il suo primo anno, ma fare un bilancio della produzione legislativa di questo Parlamento è un’operazione ardua poiché Sala D’Ercole ha lavorato davvero poco, essenzialmente per approvare i documenti finanziari, peraltro obbligatori.
 
Dal momento del suo insediamento, si è percepita la mancanza di una maggioranza forte, in grado di legiferare velocemente e senza polemiche. Invece quello che è accaduto è stato l’esatto contrario, molte polemiche e poche approvazioni. Il Parlamento si è insediato lo scorso dicembre 2017 e dopo poco più di tre mesi si era già allo stallo: il 13 marzo, tanto per fare un esempio, la sessione d’Aula è durata solo 6 minuti e 19 secondi. Una sessione lampo sufficiente appena alla lettura del verbale della seduta precedente. Già in quella occasione Giuseppe Lupo, capogruppo Pd all’Ars, ha criticato duramente l’immobilismo del Parlamento ma da allora nulla è cambiato.
 
Anche il Movimento Cinquestelle continua ad affondare da tempo il coltello nella piaga, criticando l’assenza del Governo in Aula.
 
 
Dopo sei mesi la produzione legislativa non era cambiata di molto, dato questo che è stato rimarcato nel corso della conferenza stampa di metà anno tenuta dal presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè a Palazzo dei Normanni. Al 31 luglio 2018 sono state 13 le leggi votate dall’Ars, ma tra queste sono ricomprese norme tecniche come l’autorizzazione all’esercizio provvisorio, un atto dovuto per garantire il funzionamento della macchina regionale, il primo atto votato il 29 dicembre scorso, la relativa proroga di esercizio provvisorio, votata il 29 marzo, 90 giorni dopo o l’approvazione del bilancio consolidato e la legge di stabilità regionale.
 
Restano intanto al palo norme di settore fondamentali, prima tra tutte quella che riguarda il riordino della “governance” dei rifiuti nell’isola. E proprio Miccichè ha difeso a spada tratta il Parlamento che presiede. “Non posso dire che questa sia un’Assemblea di lavativi, certo se la paragoniamo a quella di alcuni anni fa non ci sono deputati poco preparati rispetto a gente come Lauricella, D’Acquisto e Alessi. Ma ci sono giovani preparati, in tutti i gruppi, che hanno tanta voglia di fare e con i quali mi confronto. è una buona Assemblea, ora deve dimostrarlo facendo buone cose”. Per Miccichè l’attività “è in linea con l’inizio delle legislature passate”.
 
Ma questo non significa che sia un dato positivo, perché anche le altre legislature sono state caratterizzate da una scarsa produzione legislativa. è di questi giorni l’annuncio da parte del vice presidente e assessore regionale all’economia Gaetano Armao sulla volontà di rispettare i tempi di approvazione del bilancio, in tempo per la fine dell’anno.
Tuttavia, tutto dipenderà dalla volontà del Parlamento di Palazzo dei Normanni e dai partiti che vorranno condividere il documento.
 

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