Migranti, a Lampedusa, marcia per le 368 vittime naufragio del 2013: polemiche su governo assente - QdS

Migranti, a Lampedusa, marcia per le 368 vittime naufragio del 2013: polemiche su governo assente

Patrizia Penna

Migranti, a Lampedusa, marcia per le 368 vittime naufragio del 2013: polemiche su governo assente

mercoledì 03 Ottobre 2018

Amareggiato il sindaco Totò Martello: “La risposta che ci viene data dall’Italia e dall’Europa è il silenzio”. Furlan (Cisl): “Subito una governance Ue per l’integrazione e per fermare la tratta di esseri umani”

LAMPEDUSA (AG) – È partita dal centro di Lampedusa poco dopo le 9, sotto un cielo scuro di pioggia, la marcia in ricordo delle vittime del naufragio del 3 ottobre 2013, che provocò la morte di 368 migranti.
In prima fila, con la fascia tricolore, il sindaco Totò Martello: “Noi siamo qui come ogni anno – ha detto – ma questa volta il governo non c’è”. Quest’anno infatti nessun rappresentante del governo si è recato nell’isola per la Giornata della memoria e dell’accoglienza.
 
“So che alla Camera oggi c’è una cerimonia – ha detto Tareke Brhane del Comitato 3 ottobre – ma qui a Lampedusa non c’è nessuno delle istituzioni nazionali. L’importante è che ci siano tanti giovani e studenti a ricordare tutte le vittime del Mediterraneo”.
 
Alla marcia hanno partecipato cittadini, rappresentanti di associazioni e un centinaio di studenti provenienti da 15 istituti italiani. Tuttavia, il mancato sostegno del Miur che ha impedito a molti studenti di partecipare.
 
Inevitabile il coro di polemiche da parte del Partito democratico. “È grave – ha dichiarato la senatrice dem del Valeria Fedeli – che nel giorno del quinto anniversario della strage di Lampedusa nessun alto rappresentante delle istituzioni sia presente al corteo in memoria delle 358 vittime del naufragio del 3 ottobre”. Ci va giù duro anche Ettore Rosato, vicepresidente della Camera: “368 vittime del naufragio di Lampedusa vanno ricordate una per una: erano fuga, speranza, sogno a cui non abbiamo saputo dare futuro. La loro morte peserà per sempre sulla coscienza dell’Europa”.
 
L’iniziativa è stata anche quest’anno promossa dal Comitato Tre Ottobre, con a capo Thareke Brhane, con il sostegno del Comune di Lampedusa e Linosa e Rai-Radiotelevisione Italiana e il contributo dell’Associazione nazionale vittime civili di guerra, e finanziata dall’Agenzia dell’Onu per i rifugiati.
 
“La storia – ha detto il sindaco Martello – ci ricorda il Mediterraneo come culla della civiltà. Ogni volta che si apre un libro di storia si ricorda che il Mediterraneo è nel centro del mondo e oggi,nel giorno della memoria, dovremmo ricordare i grandi filosofi, coloro che hanno reso grande questo mare, invece siamo qui per ricordare un fatto tragico. E la risposta che ci viene data dall’Italia ma anche dall’Europa è il silenzio. E il tentativo di cancellare anche la storia recente. E quando mi vengono poi a dire che non c’è stato il tempo per finanziarei progetti delle scuole, questa la dice lunga: è un tentativo per non fare veicolare le idee e la storia, il ricordo e la memoria. Il tentativo è di cancellarci, come si sta cercando di fare con Lampedusacancellando il problema”.
 
Anche la segretaria generale della Cisl, Anna Maria Furlan, ha voluto ricordare le vittime del naufragio: “Il nostro ricordo e la nostra vicinanza va a tutte quelle famiglie che hanno perduto i loro cari in fuga dalla guerra, dalle persecuzioni, dalla fame. Siamo sgomenti nel leggere che, secondo l’Unhcr, più di 1600 migranti sono morti nel Mediterraneo nei primi nove mesi di quest’anno, 21 ogni mille sbarcati.? Al sentimento di commozione per le vittime del Mediterraneo – aggiunge Furlan – associamo una netta condanna per chi specula sulle miserie sfruttando in modo criminale e senza scrupoli chi intraprende questi viaggi disperati”.

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