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Palermo – Compito arduo per la neo governance Rap necessario sistemare lo squilibrio dei conti

Gaspare Ingargiola

Palermo – Compito arduo per la neo governance Rap necessario sistemare lo squilibrio dei conti

giovedì 04 Ottobre 2018

Preoccupa la situazione finanziaria dell’azienda che gestisce il servizio di igiene ambientale. Si attende l’approvazione dei bilanci 2016 e 2017 e quella del Piano industriale

PALERMO – Un equilibrio economico e finanziario “compromesso”, una società senza Piano industriale e una tassa, quella sui rifiuti, che non assicura “adeguata copertura ai costi aziendali”. Tra le partecipate più a rischio, secondo la relazione del Collegio dei revisori contabili al Bilancio consuntivo 2017 del Comune di Palermo, c’è sicuramente la Rap, che gestisce il servizio di igiene ambientale. La conferma arriva da una determina del dirigente del Settore Bilancio e Tributi Sergio Maneri, che riporta ampi stralci della relazione semestrale sui conti dell’azienda di piazzetta Cairoli.
 
Cominciamo dalla Tari, l’imposta sui rifiuti, che dovrebbe servire a finanziare integralmente la Rap. Dopo il taglio alle tariffe approvato quest’anno dal Consiglio comunale, “relativamente alla fissazione del coefficiente di produttività del 6,7%, ciò rappresenta un atto non privo di conseguenze per il mantenimento dell’equilibrio economico e finanziario di questa società – si legge nel passaggio citato da Maneri – che risulta in atto concretamente compromesso e impone immediate misure correttive già richieste al socio (cioè al Comune, ndr) tuttora senza esito. E invero nell’atto formale di approvazione della Tari risultano adottati criteri che non assicurano allo stato un’adeguata copertura ai costi aziendali per il servizio di igiene urbana così come previsti per il corrente anno 2018, avendo applicato un correttivo che impone un’immediata rimodulazione del budget per il corrente anno attraverso una correlata contrazione dei costi”.
 
Insomma, il taglio delle tariffe Tari è stato, sì, ben accolto da famiglie e negozianti, ma si tradurrà in una sforbiciata del corrispettivo che il Comune verserà alla Rap e che rischia di risultare insufficiente, “dato l’attuale livello di costi stimati nei documenti previsionali approvati, a garantire l’equilibrio economico aziendale di periodo”. Secondo Maneri, di conseguenza, “nei fatti risulta evidente che la società chiede una rivisitazione del contratto di servizio quale unica misura-azione atta a ripristinare le condizioni di equilibrio”.
 
Alla nuova governance dell’azienda – da poco, lo ricordiamo, è stato nominato il nuovo amministratore unico Giuseppe Norata dopo un anno di vacatio del cda – spetta il compito di approvare al più presto tutti gli strumenti finanziari: la Rap, infatti, ricorda sempre Maneri, aspetta ancora la definitiva approvazione dei bilanci 2016 e 2017 e del Piano industriale 2018-2020. Lo squilibrio dei conti, tanto da far parlare a chiare lettere di “stato di crisi”, è rappresentato plasticamente dai numeri. Il valore della produzione al 30 giugno 2018 è sceso di 11,08 milioni (-15,27%), passando da 72,6 a 61,5 milioni in un anno. Un esempio su tutti? In un anno il valore di produzione della manutenzione delle strade è sceso di oltre il 30%, attestandosi sui 2,2 milioni e facendo emergere “la sostanziale incapacità della società ad eseguire quanto previsto nel contratto di servizio”, almeno in questo settore.
 
L’invito del dirigente è di rivedere i compiti assegnati all’azienda, anche alla luce dei debiti fuori bilancio generati dalle sentenze sfavorevoli in tribunale, visto che i giudici danno sistematicamente ragione ai cittadini vittime di infortuni causati delle cattive condizioni del manto stradale. In calo di 165mila euro anche i ricavi dalla raccolta differenziata mentre continua a rappresentare un bel grattacapo il Tmb di Bellolampo: costa 10,1 milioni l’anno non riconosciuti dal Comune perché l’impianto non è inserito nel contratto di servizio. Di contro è aumentato il costo del personale (42 milioni tondi, +686mila euro) con un frequente ricorso agli straordinari.
 
Alla fine del semestre la perdita netta ammonta a 6,3 milioni e solo grazie al “rarefarsi dell’esposizione debitoria del Comune nei confronti della società” il saldo positivo è stato di 12,2 milioni, ma le cose potrebbero comunque peggiorare “se la Rap dovesse accettare lo stralcio previsto dalla direttiva del sindaco (sui disallineamenti, ndr) perché chiuderebbe in perdita anche il 2016 e il 2017”, spiega il capogruppo del M5S Ugo Forello, che chiede “un’immediata revisione del contratto di servizio che passi per l’eliminazione del settore manutenzione strade, un’effettiva riorganizzazione aziendale e la rimodulazione del piano della raccolta differenziata porta a porta e dello spazzamento”.

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