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Catania – Bombe d’acqua, la città non regge l’urto. Proteste contro le mancate manutenzioni

Melania Tanteri

Catania – Bombe d’acqua, la città non regge l’urto. Proteste contro le mancate manutenzioni

venerdì 05 Ottobre 2018

Sommerso il Villaggio Goretti, Bianco: “Rabbia”. L’assessore Porto: “Evento straordinario”. Piove nel tribunale. Pogliese chiude le scuole. Guarda le immagini del Villaggio Goretti sommerso e un video di piazza Duomo

CATANIA – Non la mancata pulizia delle caditoie, ma l’assente manutenzione di torrenti e canali – sostiene l’amministrazione al lavoro per limitare i danni – avrebbe provocato i vasti allagamenti della città. Sono bastati due giorni di forti precipitazioni per mettere in ginocchio Catania, in particolare alcune aree come la zona industriale e il Villaggio Santa Maria Goretti, dove, negli anni passati, il fenomeno si verificava con molta frequenza. E ora i catanesi sono su tutte le furie.
 
 
Ieri mattina, alcuni cittadini hanno bloccato la strada di accesso all’aeroporto, che attraversa proprio il Villaggio, per protestare e chiedere interventi urgentissimi. Anche l’ex sindaco Bianco, che sulla zona sud di Catania aveva lavorato per evitare problemi idrogeologici, non le ha mandate a dire all’amministrazione guidata da Salvo Pogliese. “Provo rabbia – scrive l’ex primo cittadino – e dolore. Per cinque anni, grazie alla manutenzione attenta dei canali, il Villaggio S. Maria Goretti e la scuola del quartiere non si erano più allagati. Non posso accettare che si sia verificata una sorta di inondazione”.
 
In centro, cascate d’acqua dentro gli uffici della cancelleria del tribunale di Catania in via Crispi e in una sala di udienza. Nella quarta sezione distaccata l’acqua caduta dai lucernari, con guarnizioni che non tengono, sul tetto ha allagato gli uffici, le scrivanie, carte.
 
 
Affondano il colpo anche i consiglieri del gruppo Catania 2.0, che in una nota parlano di “situazione di massima allerta e pericoloità”, chiedendo interventi immediati. “Purtroppo – scrivono – questa è la conseguenza della mancata pulizia dei tombini in previsione delle prime piogge autunnali”.
 
Eppure non sarebbe questa la causa per l’assessore alla Protezione civile Alessandro Porto. "Al di là del fatto che quello degli ultimi giorni è stato sicuramente un evento straordinario – spiega Porto – non è stato il cattivo funzionamento dei tombini e delle caditoie a causare l’allagamento della zona, ma l’assenza di manutenzione del torrente Forcile e del canale Arci, dove le acque dovrebbero defluire. Siamo comunque intervenuti subito – continua – e abbiamo utilizzato le pompe della Protezione civile e dei vigili del fuoco per liberare il quartiere. Purtroppo – prosegue – per quanto riguarda i tombini, con il cambio di amministrazione si è verificato un intoppo nella gara, che avrebbe dovuto essere celebrata in primavera”.
 
 
I problemi hanno riguardato anche la zona industriale che si allaga a ogni pioggia più intensa. Per questo, sia il sindaco Pogliese che l’assessore al ramo, Giuseppe Arcidiacono, stanno pensando di accedere ai finanziamenti della piattaforma Rendis.
 
"Il nostro scopo – sottolinea Arcidiacono – è ottenere i finanziamenti per il dissesto idrogeologico, tramite la piattaforma Rendis, che ci permetterebbe di risolvere il problema alla base. Abbiamo chiesto un incontro con il presidente Musumeci proprio per ottenere i fondi, anche perché – conclude – per il collettore abbiamo i progetti pronti”.
 
Intanto oggi le scuole sono chiuse per avviare una verifica degli edifici scolastici e constatare eventuali danni arrecati dalla forte pioggia.
 
Lo ha reso noto ieri sera il sindaco Pogliese.
 
"Ho dato disposizioni affinché in tutte le scuole di ogni ordine e grado del Comune di Catania, le lezioni vengano sospese, per consentire ai nostri tecnici di effettuare sopralluoghi nelle strutture e verificare eventuali danni provocati dalle due bombe d’acqua abbattutesi su Catania, ieri e oggi, e da ulteriori temporali previsti nelle prossime ore".
 
 

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