Terremoti: Etna, notte di paura - QdS

Terremoti: Etna, notte di paura

Pietro Crisafulli

Terremoti: Etna, notte di paura

sabato 06 Ottobre 2018

Dopo la forte scossa delle 2.34, secondo il governatore Musumeci, "Solo contusi". Il sindaco di Adrano D'Agate in Comune per una conta dei danni, "Non ci sono vie di fuga". Il problema di rassicurare i cittadini in preda al panico. Ieri il primo cittadino di Biancavilla Bonanno dava informazioni sui social

Mentre la Protezione civile, a cominciare dai Vigili del fuoco e con la collaborazione delle Forze dell’Ordine, hanno avviato il monitoraggio dei danni, stamattina la situazione va normalizzandosi nei Comuni dell’Etna colpiti la notte scorsa da un forte terremoto.
 
La scossa, di magnitudo 4.8 – preceduta e seguita da eventi di minore energia – è stata registrata dai sismografi dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia alle 02.34 e ha avuto che ha avuto come epicentro il paese di Santa Maria di Licodia.
 
 
"Il terremoto – si legge in un comunicato dell’Ingv – è avvenuto in una zona ad alta pericolosità sismica, interessata sia dalla sismicità legata all’attività del vulcano Etna sia da eventi di origine tettonica che possono raggiungere magnitudo elevata, come nel caso del 1818 quando si ebbe un evento di magnitudo pari a 6.3".
 
L’ipocentro è stato calcolato a una profondità di nove chilometri.
 
Il sisma – avvertito non solo in tutto il Catanese ma nelle province di Siracusa, Enna e Messina – ha sparso la paura in tutta la zona etnea e in particolare nei territori di Biancavilla, Adrano, Paternò, Belpasso e Bronte, dove i cittadini si sono riversati nelle strade in preda al panico.
 
 
Sono state diverse decine le persone che la notte scorsa sono state medicate per contusioni in vari ospedali del Catanese. Per la maggior parte le ferite, lievi, sono state provocate da cadute. Molti anche i casi di attacco di panico e di persone sotto choc.
 
"Dai primi accertamenti non risultano danni alle persone, tranne pochi contusi, ma soltanto ad alcuni fabbricati nella zona fra Biancavilla e Santa Maria di Licodia" ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci che sta "seguendo costantemente attraverso la Protezione civile regionale, il lavoro di ricognizione nell’area etnea dopo il terremoto della scorsa notte".
 
Musumeci ha annunciato "una riunione a Biancavilla tra il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti e i sindaci della zona".
 
Intanto da stamattina presto il sindaco di Adrano Angelo D’Agate è in Comune – il maggiore dell’area per estensione e numero di abitanti – dopo aver trascorso tutta la notte in auto con la Polizia municipale percorrendo le vie della città.
 
"Era importante – ha spiegato – rassicurare i cittadini per evitare che si spargesse il panico. Da questa mattina, poi, stiamo lavorando alla conta dei danni".
 
"Secondo i primi accertamenti – ha detto D’Agate – non sono stati gravi: qualche cornicione crollato, un pezzetto del timpano della chiesa di San Pietro che si è staccato e delle crepe negli edifici scolastici che i tecnici del Comune stanno valutando ma che a prima vista non desterebbero preoccupazione".
 
I problemi sarebbero altri
 
"Proprio la scorsa settimana – ha sottolineato il Sindaco – avevo preso parte a Sant’Agata Li Battiati a una riunione della Protezione civile nella nostra area parlando della necessità di creare ad Adrano delle vie di fuga in caso di calamità. La notte scorsa ho avuto conferma della necessità di dar vita al più presto a un piano organico che realizzi questo obiettivo. E sono convinto che la Protezione civile lo farà partire immediatamente".
  
La scossa ha provocato il crollo di cornicioni – per esempio nella chiesa di Santa Maria di Licodia e nel Palazzo Ardizzone, un tempo sede del Municipio, e di antiche case rurali – e lesioni ad alcune strutture.
 
La Protezione civile locale già in nottata ha provveduto a transennare alcune zone.
 
Anche dalla sala operativa del Comando provinciale dei Vigili del fuoco si conferma che "Fortunatamente i danni sono stati contenuti e limitati a vecchie abitazioni, cornicioni di chiese e muri di vecchie case in muratura".
 
In tutto sono giunte cinquanta richieste di intervento per crolli parziali, distacco di intonaci e cornicioni e verifiche di stabilità.
 
In azione ci sono sette squadre operative, tecnici e mezzi speciali.
 
A Biancavilla controlli sono stati effettuati anche nell’ospedale, nella Chiesa Madre e nella caserma dei carabinieri.
 
A Santa Maria di Licodia verifiche in un edificio storico adibito a museo.
 
Intanto è ripresa alle 8.16 la circolazione ferroviaria sulle linee Messina – Siracusa e Catania – Palermo, sospesa alle 4.30 dopo la segnalazione della Protezione Civile del terremoto nel catanese.
 
Dai controlli effettuati dai tecnici di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) alle linee ferroviarie non sono stati rilevati danni.
 
Molto panico, però, nella notte: i social network sono stati invasi  da post sul terremoto con persone che chiedevano notizie.
 
In qualche caso sono stati utilizzati dalle istituzioni per dare notizie.
 
E’ stato il caso del sindaco di Biancavilla Antonio Bonanno che ha scritto su Facebook: "La scossa ha toccato tutti noi. Non facciamoci prendere dal panico".
 
Poi Bonanno ha fornito una serie di indicazioni pratiche e utili: "A chi si trova fuori di casa diciamo di evitare di restare in prossimità di balconi e, dunque, di abitazioni. Evitate soprattutto di girare per strada con le automobili".
 
"Assieme a Carabinieri, Vigili del fuoco, Polizia, Protezione civile, Polizia municipale e volontari – ha poi rassicurato i cittadini – siamo per le strade di Biancavilla a monitorare la situazione. 095.7711322: è il numero da chiamare per segnalare eventuali danni a strutture ed edifici. In questi frangenti mi trovo assieme ai vertici della Protezione civile regionale per effettuare un sopralluogo dettagliato a edifici pubblici, scuole e chiese della nostra città".
 
Sulle agenzie di stampa vengono riportati i commenti "postati" sui social che riescono a dare l’idea di quanto accaduto: "Sono saltato dal letto pensando ci fosse qualcuno che lo muovesse nella stanza", scrive Simone.
 
"Ragazzi è stato orribile. La casa tremava tutta. Molte case si sono spaccate ed è pure crollato un pezzo di chiesa nel mio paese. Macchine piene di famiglie che scappavano. È stato il panico", racconta da Santa Maria di Licodia Eugenia.
 
Maria Antonietta da Catania aggiunge: "Al nono piano è stato terribile… ha ballato tutto".
 
Daria scrive: "Alluvioni, terremoti… a Catania ci si diverte sempre un sacco".
 
Fren aggiunge su Twitter: "Stavo dormendo e mi si è spostato il letto di almeno dieci centimetri, sto tremando dalla paura".
 
"Mi sono svegliata con la scossa di terremoto e sto piangendo", scrive Chiara.
 
La scossa, come detto, è stata avvertita anche a grande distanza: una ragazza calabrese, Giulia, scrive: "Amici della Sicilia una ragazza della Calabria vi sta vicina. Anche qui diverse scosse da giorni e il maltempo non ci aiuta… siate forti! Vi voglio bene compaesani".
  
E Michela: "Avvertito a Trecastagni provincia di Catania.Tanto spavento".

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