Manovra economica, governo sempre più solo - QdS

Manovra economica, governo sempre più solo

Patrizia Penna

Manovra economica, governo sempre più solo

martedì 09 Ottobre 2018

Audizione in Parlamento di Bankitalia e Corte dei Conti: altra bocciatura

ROMA – Governo GialloVerde sempre più solo. Il dibattito attorno alla Nota di Aggiornamento al Def e alla manovra economica si inasprisce ogni giorno di più ma da Lega e M5s nessun segnale di cedimento.
 
Dopo le perplessità e le critiche, tutt’altro che velate, da parte dell’Unione europea e dopo che anche il Fondo monetario internazionale, pur avendo confermato per il nostro Paese le stime di crescita economica per il 2018 e 2019, ha richiamato l’Italia a “mantenere le riforme fatte su pensioni e mercato del lavoro” perché “la possibilità di una marcia indietro sulle riforme, o dell’attuazione di politiche che danneggerebbero la sostenibilità del debito innescherebbero forti allargamenti degli spread”, oggi altra giornata di fuoco con le audizioni in Parlamento da parte delle massime autorità sui conti pubblici.
 
Il giudizio espresso da Bankitalia sulla Nota di aggiornamento al Def parte dal presupposto che l’impatto delle misure previsto dalla manovra sovrastimato. La stima del governo – ha spiegato il vicedirettore generale della Banca d’Italia, “presuppone che i valori dei moltiplicatori delle misure espansive siano superiori a quanto generalmente stimato per l’Italia e che le misure delineate nella Nota forniscano uno stimolo all’attività già fin dai primissimi mesi dell’anno”.
 
“Per una valutazione più compiuta – ha aggiunto Signorini – occorrerebbero dettagli, non ancora disponibili, sulla composizione, sul disegno e sulle modalità di attuazione delle misure, incluse le relative coperture”. Dunque, secondo Bankitalia l’impatto della manovra economica sulla crescita sarà modesto e graduale. Il debito, “grande moltiplicatore delle turbolenze”, non è un fattore trascurabile per i rischi, per famiglie e imprese, legati alle oscillazioni dello spread e relativo deprezzamento dei titoli di Stato.
 
Dubbi sugli effetti del reddito di cittadinanza e della revisione della legge Fornero sono stati espressi anche dalla Corte dei Conti attraverso il suo presidente, Angelo Buscema: “Le misure di stimolo della domanda – ha spiegato – contenute nella manovra riguardano una porzione comunque limitata dell’ampia platea di famiglie e impresementre l’aumento del debito e dei tassi d’interesse possono influenzare il resto degli operatori causando un rinvio degli investimenti e una riduzione della propensione al consumo.
“Quanto all`efficacia del disegno di politica economica descritto nella Nota – ha detto – va considerato che gli effetti di stimolo della domanda derivanti dai provvedimenti proposti, si esplicheranno nei confronti di una porzione comunque limitata dell’ampia platea di famiglie e imprese”.
 
Secondo Buscema “non può, dunque essere sottovalutata l’eventualità che il resto degli operatori, di gran lunga prevalente, reagisca in modo difforme alle prospettive finanziarie, connesse soprattutto all’andamento del debito pubblico e dei tassi di interesse: le imprese, rinviando i programmi di investimento (anche per i riflessi sul funzionamento del circuito creditizio); le famiglie, traducendo le incertezze sulle aspettative in una riduzione della propensione al consumo”.
 
Per nulla impensierito dai segnali di tensione che giungono dall’Ue, dai mercati e persino dal Parlamento, il governo tira dritto per la sua strada.
“Sulla riforma della Fornero – ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini – niente e nessuno ci potrà fermare. Andiamo avanti tranquilli, l’economia crescerà anche grazie alla modifica della legge Fornero, un’opera di giustizia sociale che creerà tanti nuovi posti di lavoro”.

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