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Palermo – Aeroporto: un nuovo Cda per la Gesap mentre ritorna l’ipotesi privatizzazione

Gaspare Ingargiola

Palermo – Aeroporto: un nuovo Cda per la Gesap mentre ritorna l’ipotesi privatizzazione

mercoledì 10 Ottobre 2018

Tullio Giuffrè è il neo presidente della società; a Giovanni Scalia il ruolo di amministratore delegato. L’ex presidente Giambrone alla guida della Gh Palermo, che opera nei servizi per lo scalo

PALERMO – Cambia il board della Gesap e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando riapre a sorpresa la partita della privatizzazione, che negli ultimi anni era stata accantonata. La società che gestisce l’aeroporto Falcone Borsellino ha un nuovo Consiglio di amministrazione e un nuovo presidente.
 
Il deus ex machina, tuttavia, sarà sempre Orlando: il nuovo presidente sarà un suo ex assessore comunale (nella passata legislatura), Tullio Giuffrè. Inoltre il Professore, nelle vesti anche di sindaco metropolitano (41,3% le quote societarie della città metropolitana, 31,5% quelle del Comune), ha potuto promuovere altri tre nomi: il nuovo amministratore delegato Giovanni Scalia, la confermata Cleo Li Calzi e l’avvocato Domenico Cacciatore. Anche il presidente uscente Fabio Giambrone continuerà a operare dalle parti di Punta Raisi: è il nome proposto alla guida della Gh Palermo, la società partecipata da Gesap al 20% che opera nell’ambito dei servizi aeroportuali.
 
Il braccio destro di Orlando non è stato confermato al vertice della società aeroportuale a causa dell’ambigua interpretazione di una recente norma della legge Madia. Essendo dipendente comunale, infatti, Giambrone non può fare il presidente di una società pubblica ma il dubbio, in punta di diritto, era: la Gesap è un’azienda privata con una maggioranza di soci pubblici o una vera e propria società a capitale pubblico? “Per evitare strumentalizzazioni ho chiesto io al sindaco di non essere nominato”, ha spiegato lo stesso Giambrone.
 
A completare il quadro la Camera di Commercio (22,7% delle quote), che ha potuto esprimere soltanto la vice presidenza, affidata al presidente dell’ente camerale Alessandro Albanese che prende il posto dell’altro esponente di Confindustria Giuseppe Todaro. Confermati poi due componenti del collegio sindacale: Paolo Ancona e Francesca Di Stefano.
 
“Concludo un’esperienza – è il commiato di Giambrone – che mi ha arricchito e motivato, professionalmente e umanamente. Per questo ringrazio tutta la squadra che insieme a me ha reso possibile conseguire ogni cosa: tutto il Consiglio di amministrazione, il Collegio sindacale e uno per uno ogni singolo lavoratore della Gesap, senza i quali non sarebbe stato possibile trasformare questa società in un modello di successo a cui tutti oggi fanno riferimento. Lascio il timone ad una squadra validissima, rinnovata nel senso della continuità, che saprà valorizzare quanto sin qui fatto e continuare nel percorso di crescita della società e di affermazione nel sistema aeroportuale”.
 
“È stato fatto un lavoro importante – ha detto Orlando – in linea con quello fatto in questi anni dal presidente Giambrone. Oggi, ho subito due sconfitte: per prima cosa, non sono riuscito a convincere Giambrone ad accettare la proposta di continuare nel suo lavoro; e in secondo luogo, lui è riuscito a convincermi che era meglio che non lo nominassi. Ma abbiamo ottenuto una vittoria, e cioè quella di aver formato una squadra che mette a riparo la Gesap da strumentali polemiche e che dimostra il grande attaccamento di Fabio Giambrone verso l’azienda. Lui rimane nella storia dell’aeroporto per quello che ha fatto e certamente gli devo essere grato per aver contribuito ad internazionalizzare la nostra città, con aumenti straordinari di arrivi, senza chiedere risorse ai Soci, cosa che invece in passato avveniva frequentemente”.
 
Due le sfide principali per il neo presidente Giuffrè: “Proseguire nel percorso di crescita dell’aeroporto” e “avviare nel 2019 il cantiere per l’adeguamento sismico e l’ampliamento del terminal innalzando gli standard di sicurezza e funzionali”. Giuffrè, cui si deve nell’ultima sindacatura Orlando il contributo al “salvataggio” del progetto del tram, è un professore ordinario di “Strade, ferrovie e aeroporti” alla facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università di Enna Kore. Scalia invece ha 39 anni ed è un ingegnere gestionale. Durante la presentazione del nuovo Cda, infine, è arrivata l’inaspettata dichiarazione di Orlando sull’ipotesi privatizzazione: “Credo che il prossimo Cda dovrà affrontare questa prospettiva con una indicazione tassativa: l’aeroporto deve restare una porta sul territorio”.

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