Catania - Accertamenti Imu-Tari, la versione di Andò: "Ora c'è un sistema informatico adeguato" - QdS

Catania – Accertamenti Imu-Tari, la versione di Andò: “Ora c’è un sistema informatico adeguato”

Desiree Miranda

Catania – Accertamenti Imu-Tari, la versione di Andò: “Ora c’è un sistema informatico adeguato”

mercoledì 10 Ottobre 2018

ESCLUSIVO - Abbiamo sentito l'ex assessore al Bilancio Salvatore Andò che lancia un segnale di distensione: “Tutte le forze della città facciano quadrato”

CATANIA – Vi abbiamo raccontato di come dal Comune, entro il 15 ottobre, partiranno circa 22.000 avvisi di accertamento (leggi qui) per i mancati pagamenti relativi agli anni 2103 e 2014, i primi due anni della passata amministrazione guidata da Enzo Bianco. Si tratta di avvisi di accertamento per il pagamento dell’Imu, ovvero l’Imposta municipale unica che si paga per il possesso della seconda casa, per cui il contribuente viene avvisato che c’è una incongruenza nei pagamenti e in funzione di questo ha sessanta giorni di tempo per fare ricorso o per dare le proprie spiegazioni.
 
Un accertamento relativo a cinque anni fa e partito dopo anni di fermo “per un problema di organizzazione del software”, ha detto al nostro giornale l’attuale assessore al bilancio, Roberto Bonaccorsi. Il perché suggerisce di “chiederlo a chi c’era prima di me”. In effetti sembra strano che ci siano anni di stop nell’accertamento dei tributi locali e quindi abbiamo chiesto spiegazioni su come e cosa ha fatto l’amministrazione locale in questi anni all’assessore al bilancio durante l’amministrazione Bianco, Salvatore Andò.
 
Innanzitutto spiega che “la modifica legislativa che sostituisce l’Ici con l’Imu è del gennaio 2013 tant’è che l’ultimo accertamento che fa riferimento al 2012 è stato effettuato con gli strumenti informatici a disposizione del Comune nel 2016, quindi entro i termini previsti dalla legge”, afferma Salvatore Andò.
 
Per il fermo tra il 2017 e il 2018, secondo l’ex assessore al bilancio di Catania, c’è da tenere conto di due elementi. Da una parte occorre considerare che “il volontario, cioè quello che viene pagato dal contribuente in materia di Imu, è in linea con le previsioni di incasso formulate nel bilancio di previsione”, spiega. Dall’altro lato, per il cambio di parametri legislativi “il Comune non aveva gli strumenti informatici per potere strutturarsi e procedere con i nuovi accertamenti”.
 
Per risolvere il problema servivano dei soldi che il Comune non aveva e che ha cerato di racimolare altrove. “Dei famosi due miliardi che in qualche modo sono stati recuperati dall’attività del sindaco, una voce importante riguardava la ristrutturazione informatica totale dell’ufficio tributi. Credo che il bando di gara doveva essere completato entro quest’anno”, aggiunge Andò. “Si è dunque attinto a finanziamenti importanti per arrivare ad avere un sistema informatico unico che permettesse di fare i vari incroci per potere andare a scovare, in tutto il mondo dei tributi comunali, le eventuali sacche di evasione”, aggiunge.
 
Non solo. Secondo quanto comunica Andò, nel l’aprile 2017 – nelle more che si indicesse la gara d’appalto per il nuovo software di gestione dei tributi – si è proceduto a una proroga del contratto con la società Municipia, la quale, d’intesa con il Comune, ha rilasciato il software gratuito per la gestione della Tari. “Laddove io trovo che tra l’accertato e l’incassato sull’Imu ho una copertura quasi totale, prioritario diventava potere avere un aggiornamento informatico che permettesse di lavorare sulla Tari dove sappiamo si annidano oltre che minori incassi, anche maggiori sacche di evasione”, dice ancora Andò.
 
“Non abbiamo dormito per quattro anni, abbiamo lavorato per l’adeguamento informatico del settore tributi, che è una priorità, e controllato la corresponsione della superficie dichiarata con quella effettivamente posseduta. È importante che tutte le forze della città facciano quadrato d’altronde sappiamo che la vera difficoltà nasce proprio dalle questioni di cassa”, conclude.

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