Una Politica agricola europea vicina alle Regioni - QdS

Una Politica agricola europea vicina alle Regioni

Roberto Pelos

Una Politica agricola europea vicina alle Regioni

martedì 16 Ottobre 2018

Approvato da tutte le Regioni italiane il nuovo documento sulla Pac. Il 28,50% del bilancio dell’Ue destinato all’agricoltura. L’accordo è arrivato durante l’ultima edizione di Blue Sea Land a Mazara del Vallo

MAZZARA DEL VALLO – “È motivo di grande orgoglio vedere approvato oggi in Sicilia da tutte le Regioni Italiane il documento sulla nuova Politica Agricola Comunitaria (PAC), parliamo di qualcosa come il 28,50% del bilancio dell’Unione Europea destinato ai Programmi Operativi per l’Agricoltura”.
 
 
È quanto si legge in un comunicato diffuso recentemente dall’Assessorato regionale all’Agricoltura relativamente al documento programmatico che conferirebbe maggiori poteri alle varie realtà territoriali. “Oggi – prosegue infatti il comunicato diramato nei giorni scorsi – abbiamo raggiunto un traguardo importante a tutela della regionalizzazione delle Politiche agricole territoriali per superare una querelle molto forte, in atto oggi con l’Europa, che vuole attuare un programma operativo unico, in contrapposizione con le Regioni che rivendicano, anche in armonia con il nostro modello costituzionale, di potere essere protagoniste con i propri Programmi Operativi. Tra gli altri argomenti trattati – sottolineano ancora – si evidenzia la richiesta dell’Assessore Bandiera di trattazione da parte della Commissione della proposta relativa alla prossima programmazione comunitaria in materia di pesca (FEAMP), nonché la richiesta dello stesso assessore, recepita dalle Regioni, di dedicare una sessione specifica della Commissione al tema delle Politiche per la pesca”.
 
Salute economica del settore agricolo, cura dell’ambiente, azione in materia di cambiamenti climatici, un tessuto economico e sociale forte nelle aree rurali dell’Ue, specialmente in vista delle nuove possibilità di azione nei settori del commercio, della bioeconomia, delle energie rinnovabili, dell’economia circolare e dell’economia digitale.
 
Queste le sfide principali che riguardano la nuova Pac che, per raggiungere tali importanti obiettivi, deve essere modernizzata e semplificata per farlo con un livello minimo di oneri amministrativi e deve essere resa più compatibile con le altre politiche dell’UE al fine di massimizzare il proprio contributo alle dieci priorità della Commissione e agli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS).
 
Tra le novità del documento riguardante la Politica Agricola Comunitaria, spicca la scomparsa del pagamento del “greening” riguardante dunque clima e ambiente, i cui impegni sono in parte inclusi nelle condizionalità.
 
La Pac 2021-2027 si prefigge inoltre di sostenere un reddito agricolo sufficiente e la resilienza per rafforzare la sicurezza alimentare, migliorare l’orientamento al mercato e aumentare la competitività (ricerca, tecnologia, digitalizzazione), migliorare la posizione degli agricoltori nella catena del valore, promuovere l’occupazione, la crescita, l’inclusione sociale e lo sviluppo locale (bioeconomia e silvicoltura sostenibile), migliorare la risposta dell’agricoltura alle esigenze della società. Come ricordato nella relazione della Commissione europea, “una politica agricola comune più moderna dovrà sostenere la transizione verso un settore agricolo pienamente sostenibile e lo sviluppo di aree rurali dinamiche, garantendo alimenti sani, sicuri e di alta qualità per oltre 500 milioni di consumatori.
 
L’Europa – prosegue la relazione della Commissione europea – ha bisogno di un settore agricolo intelligente, resiliente, sostenibile e competitivo al fine di garantire la produzione di alimenti sicuri, di alta qualità, a prezzi accessibili, nutrienti e diversificati per i propri cittadini e un forte tessuto socioeconomico nelle aree rurali”.

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