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Palermo – Futuro della Reset, tensione tra Amministrazione e sindacati

Gaspare Ingargiola

Palermo – Futuro della Reset, tensione tra Amministrazione e sindacati

mercoledì 17 Ottobre 2018

Taglio da 3 milioni di euro per le risorse previste all’interno del Bilancio di previsione 2018. L’amministratore unico Perniciaro ha stoppato con tre circolari tutte le attività extra

PALERMO – Stop agli straordinari e recupero delle ore per i servizi extra. I fondi previsti dal Bilancio di previsione 2018 hanno messo in allarme la Reset, la società consortile del Comune, a tal punto che l’amministratore unico Antonio Perniciaro ha dovuto prendere immediati provvedimenti per evitare guai peggiori. Una mano tesa potrebbe arrivare dal Consiglio comunale, ma nel frattempo Perniciaro ha preferito mettere fine a tutte le attività extra con tre circolari indirizzate ai sindacati che hanno messo subito in agitazione i lavoratori.
 
 
“La società – si legge nei documenti in questione – ha avuto informazioni che il Bilancio di previsione 2018 potrebbe prevedere per il contratto di servizio uno stanziamento pari a 31 milioni di euro” che, “qualora confermato dal Consiglio comunale sarebbe inferiore di 3 milioni rispetto agli stanziamenti 2017 e inferiore di 2 milioni rispetto a quanto già deliberato dal Consiglio comunale a marzo 2017”. Un taglio dei finanziamenti che “potrebbe generare per Reset una criticità sul conto economico” nel budget 2018 “tale da imporre delle operazioni correttive di contenimento dei costi finalizzate a salvaguardare l’equilibrio economico-finanziario aziendale”.
 
Perniciaro ha scritto che la consortile è pronta a incontrare l’Amministrazione comunale e le parti sociali (la riunione è stata dapprima convocata per il 17 e poi rinviata al 23 ottobre) per trovare una soluzione, ma nel frattempo ha dovuto stringere i cordoni della borsa: blocco di tutte le attività in regime di straordinario per i servizi che al momento non avrebbero copertura finanziaria; blocco degli straordinari il sabato e la domenica (peraltro non previsti dal contratto di servizio); recupero delle ore per le attività nei cimiteri e al canile al di fuori dell’orario di lavoro; fruizione obbligatoria di tutte le ferie e le festività soppresse entro il 31 dicembre; rigido rispetto del monte di 34 ore settimanali.
 
Una decina di giorni fa il sindaco Leoluca Orlando ha provato a rassicurare le organizzazioni sindacali con una nota, rinviando eventuali stanziamenti supplementari all’assestamento di bilancio: “Nell’attuale schema di bilancio – ha sottolineato il sindaco – sono stanziate le somme previste dal contratto di servizio con la Reset. Non potrebbe essere altrimenti e non è corretto da parte di chiunque parlare di somme diverse. Comprendo bene la preoccupazione di sindacati e lavoratori, visto che in passato, con la precedente Amministrazione comunale, era effettivamente successo che i soldi per quella che era allora la Gesip fossero cancellati dal bilancio. Ma voglio rassicurarli. Così come quei lavoratori e i servizi sono stati salvati creando la Reset dopo il fallimento Gesip, così non c’è alcuna intenzione di portare di nuovo le aziende al fallimento”.
 
“Già quest’anno – ha aggiunto il sindaco – in fase di assestamento di bilancio saranno trovate ulteriori risorse ma soprattutto si avvierà la necessaria revisione del contratto di Reset, come di quello di tutte le altre aziende, proprio per evitare che scelte sbagliate sul piano finanziario o sul piano organizzativo possano portare di nuovo ai fallimenti, con la perdita di servizi per la città e di migliaia di posti di lavoro”.
 
Parole che però non hanno tranquillizzato i sindacati: “Dopo la tensione dei giorni scorsi – ha sottolineato Salvo Barone di Asia-Uil Trasporti – le rassicurazioni del sindaco e la richiesta di convocazione nelle commissioni Bilancio e Partecipate, le tre note trasmesse dall’azienda appaiono quanto meno intempestive. Lo strumento dello straordinario è stato per questa gestione un modo per accontentare e sopperire alle tante imperfezioni da regolarizzare, ore mancanti per il raggiungimento del full-time e inquadramento, con scelte rigorosamente unilaterali ed inique. Si paventa il rischio di una perdita di bilancio, ma chi è causa del suo male pianga se stesso. Dai sindacati nessuna altra disponibilità. Sappiamo cosa fare per tutelare i lavoratori, non gli amministratori”.

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