Il Piano rifiuti toglie lo scettro alle discariche ma senza energimpianti resteranno centrali - QdS

Il Piano rifiuti toglie lo scettro alle discariche ma senza energimpianti resteranno centrali

Rosario Battiato

Il Piano rifiuti toglie lo scettro alle discariche ma senza energimpianti resteranno centrali

giovedì 18 Ottobre 2018

Pubblicato il rapporto preliminare in vista della Valutazione ambientale strategica (Vas). Si lavora dentro i binari della direttiva Ue che prevede anche il recupero termico ed elettrico. Più di 2 milioni di rifiuti finiscono in discarica, ma già il “Piano stralcio regionale”, presentato nei scorsi mesi, prevede di ridurre il conferimento tra il 2019 e il 2020, portandolo a circa 1,5 milioni di tonnellate all’anno

PALERMO – Si scaldano i motori in vista del nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti. Il dipartimento Acque e Rifiuti ha pubblicato sul proprio sito la notizia dell’avvio di procedura Vas (Valutazione ambientale strategica) per lo strumento atteso ormai da sei anni (l’ultima redazione risale al 2012): in quest’ottica è stato rilasciato anche il Rapporto preliminare ambientale (Rpa) che contiene le coordinate entro cui si muoverà il documento di gestione. Il riferimento resta la direttiva comunitaria del 2008 che, nell’ottica della gerarchia della gestione del rifiuto, non esclude il recupero energetico e termico, passaggi su cui la Regione non si è ancora espressa in maniera precisa.
 
 
L’apertura del documento sottolinea un aspetto sin troppo noto per destare sorpresa tra gli addetti ai lavori: “in Sicilia gli obiettivi fissati dalla legge in materia di raccolta differenziata, riduzione dei rifiuti e dei rifiuti biodegradabili (in attuazione all’art.5 del Decreto Legislativo n. 36 del 2003) non hanno avuto un trend di crescita commisurabile alla media del resto del Paese” e infatti i “dati che riguardano la Sicilia sono preoccupanti economicamente e ambientalmente”.
 
I tecnici del dipartimento citano, a tal proposito, l’ultimo dato ufficiale contenuto nel rapporto dell’Ispra 2017 (15,4% RD, cioè quanto era stato fissato per il 2017), anche se attualmente gli ultimi dati della Regione si spingono fino a oltre il 20%. Un ritardo che ha “generato significativi oneri economici e ambientali, a causa della necessità di dover smaltire il 90% dei rifiuti in discarica, compresi i sovvalli, a causa di una gravissima carenza di impiantistica al servizio del riciclo e del recupero”.
 
Primo passo sarà il tentativo di togliere lo scettro del potere al sistema delle discariche. Allo stato dei fatti, almeno secondo gli ultimi dati ufficiali dell’Ispra, più di 2 milioni di rifiuti finiscono in discarica, ma già il “Piano stralcio regionale”, presentato nei scorsi mesi, prevede di ridurre il conferimento tra il 2019 e il 2020, portandolo a circa 1,5 milioni di tonnellate all’anno.
 
Una pratica che risulta necessaria per avviare quella che gli addetti ai lavori definiscono “gestione integrata dei rifiuti” e che oggi costituisce “una delle più importanti attività di tutela e di difesa delle risorse disponibili per ridurre l’elevato uso di risorse, soprattutto, quelle non riproducibili”. Il nuovo strumento, proprio per ridurre la pressione antropica sulle risorse naturali, punterà sul riciclo e recupero e così la “gestione sostenibile dei rifiuti può attivare un numero crescente di vantaggi concreti quali: minori consumi di risorse; minori emissioni in atmosfera; minore inquinamento del suolo; minori costi legati agli incidenti ambientali; miglioramento dei rapporti con una pluralità di stakeholders; incentivi di tipo economico e fiscali; comportamenti rispettosi dell’ambiente; investimenti e nuove imprese; miglioramento delle prestazioni ambientali”. Previste anche specifiche disposizioni impiantistiche e gestionali per le Isole minori, per le aree fragili della regione e delle isole.
 
Il riferimento resta ovviamente la direttiva comunitaria 2008/98/CE, in cui è previsto che “l’insieme della gestione dei rifiuti deve essere effettuata: senza creare rischi per l’acqua, l’aria, il suolo, la flora o la fauna e senza causare inconvenienti da rumori od odori, senza danneggiare il paesaggio o i siti di particolare interesse”. Il documento del dipartimento, in particolare, cita quanto previsto nell’articolo 4 della direttiva comunitaria che, nell’ottica di una gerarchia di riferimento per la pianificazione e la gestione dei rifiuti, chiede al decisore politico di improntare la propria strategia per “incoraggiare le opzioni che danno il miglior risultato ambientale complessivo”.
 
In particolare, la struttura della pianificazione prevede prevenzione (riduzione della produzione di rifiuti), riciclaggio, recupero e trattamento e stoccaggio in discarica dei rifiuti non riciclabili e recuperabili. Un ordine, quest’ultimo, non certo di secondaria importanza, in quanto non esclude che il nuovo piano preveda appunto il recupero termico ed elettrico, così come previsto dalla direttiva Ue.
 
Resta ben saldo anche il “principio contenuto nei trattati europei di ‘chi inquina paga’, in base al quale i costi della gestione dei rifiuti sono sostenuti a partire dal produttore iniziale e sottolinea la necessità di rafforzare le strategie finalizzate al riutilizzo, la prevenzione e il recupero dei rifiuti”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017