Formazione, al via l'adesione da parte degli enti ai corsi "tradizionali" - QdS

Formazione, al via l’adesione da parte degli enti ai corsi “tradizionali”

Michele Giuliano

Formazione, al via l’adesione da parte degli enti ai corsi “tradizionali”

giovedì 18 Ottobre 2018

La Regione impone a chi è stato finanziato di sottoscrivere un atto di adesione con prescrizioni. Tenuti a dover seguire delle rigide regole per corsi, allievi, personale e nuove assunzioni

PALERMO – Tecnicamente viene chiamato “atto di adesione”, nella pratica è il contratto che vincola gli enti che hanno avuto accesso ai fondi per lo svolgimento di corsi di formazione professionale a tutta una serie di clausole e vincoli imposti dall’amministrazione regionale.
 
La Regione entra oramai nella fase clou per l’avvio dei corsi tradizionali legati all’Avviso 2 e dopo la graduatoria e il finanziamento dei singoli percorsi formativi ora si passa alla fase che prevede la stipula di un vero e proprio contratto tra le parti. L’atto di adesione prevede anzitutto la tempistica per la gestione dell’avvio delle attività didattiche: “Il soggetto attuatore – si legge sul formato standard pubblicato sul sito istituzionale dell’assessorato regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale – s’impegna a dare inizio alle attività d’aula per il percorso finanziato entro e non oltre 30 giorni lavorativi dalla notifica della registrazione del decreto di concessione, previa trasmissione del previsto atto di adesione sottoscritto”.
 
 
Andranno aggiunti alla documentazione la dichiarazione di avvio delle attività corsuali corredata dal calendario didattico, dall’elenco definitivo del personale docente e dall’elenco degli allievi inseriti nel registro il primo giorno di aula. L’ente che non dovesse adempire alle disposizioni riceverà la revoca dell’avvio attività e conseguentemente del finanziamento assegnato. Parte fondamentale che riguarda il personale, docente e non docente, sul quale si è ampiamente discusso in questi anni di attesa, dice che “il Soggetto attuatore è tenuto ad applicare nei confronti del personale dipendente il contratto nazionale del settore di riferimento, la normativa vigente in materia di lavoro, sicurezza ed assicurazioni sociali obbligatorie, nonché rispettare la normativa in materia fiscale”. Ancora, deve “assicurare l’utilizzo di personale docente nel rispetto dei requisiti previsti dall’Avviso e dalla normativa vigente e tener conto delle indicazioni di cui alla Delibera di Giunta Regionale n. 398 del 28/11/2016 della Regione Siciliana: pubblicizzare attraverso procedure di trasparenza e chiarezza la selezione di eventuale personale esterno da impegnare nelle attività previste dall’Avviso, con puntuale specifica dei ruoli e compiti da svolgere, nonché sulle modalità di selezione rispettare le prescrizioni del Regolamento Ue n. 821/2014 in merito agli obblighi di informazione e pubblicità”.
 
L’ente deve, ancora, nella fase successiva di reclutamento del personale, rispettare la procedura di selezione per il personale esterno stabilita nel DDG n.2828 del 28/07/2018. In ultimo, dall’altro lato, l’ente deve assicurare la verifica del possesso dei requisiti da parte dei destinatari degli interventi.
 
Nella gestione economica del finanziamento, “il soggetto attuatore è tenuto ad utilizzare due distinti conti correnti: uno per le spese del personale e uno per le spese di gestione”. In occasione della presentazione delle richieste di pagamento (acconti e saldo) sempre l’ente dovrà indicare l’importo da erogare sul conto corrente relativo alle spese del personale e quello per le spese di gestione. Diversi i casi indicati che possono portare alla revoca del finanziamento. In primis, come già detto, il mancato avvio del progetto formativo approvato entro i termini stabiliti o interruzione del progetto formativo approvato per cause imputabili all’ente. Ancora, il mancato rispetto degli obblighi e la realizzazione del progetto formativo in maniera difforme rispetto al progetto presentato ed approvato.
 
L’Amministrazione, inoltre, in caso di irregolarità derivanti da sospetto dolo, attiva le procedure sanzionatorie e ne dà immediata comunicazione, se previsto, all’autorità giudiziaria e all’Olaf, l’ufficio europeo per la lotta antifrode. Inoltre, l’amministrazione potrà inibire il soggetto attuatore da ulteriori forme di finanziamento.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017