Indigenza e Ignoranza due catene per il Popolo - QdS

Indigenza e Ignoranza due catene per il Popolo

Carlo Alberto Tregua

Indigenza e Ignoranza due catene per il Popolo

giovedì 18 Ottobre 2018

Potere e strumenti di condizionamento

Ci sono i saputelli che per gestire la politica ritengono che bisognerebbe “rendere obbligatoria l’Ignoranza (I)”. Non hanno torto, perché un Popolo che non sa, non è in condizione di progettare il proprio futuro e quindi è in balia di chi detiene il vero potere, che è il Sapere. Quel potere immateriale che vale molto di più di tonnellate di danaro.
Gli ignoranti sono facilmente influenzabili e indirizzabili. Ad essi puntano i persuasori politici per ottenere il consenso su cio che vogliono fare, il che non corrisponde quasi mai a ciò che dovrebbero fare.
Per ottenere il consenso facile i sacerdoti della politica devono offrire al Popolo tutto ciò che esso vorrebbe avere, o meglio che esso vorrebbe sentirsi dire.
La questione è vecchia come l’uomo. Nell’umanità vi sono sempre i furbi che si sono appropriati con ogni mezzo delle leve del potere, e il Popolo, che sembra sia un soggetto capace di decidere, in effetti approva ciò che lo esalta, non ciò che gli conviene.
Per ultime, le riunioni oceaniche sotto piazza Venezia, quando scrosciavano intensi applausi ogni quattro parole che il duce pronunziava, anche se erano autentiche castronerie. La follia collettiva non ha limiti.
 
Vi è poi la seconda “I”, cioè l’Indigenza che è il fattore che consente ai furbetti, che acquisiscono potere con ogni mezzo, di poter gestire il Popolo.
Solo un Popolo d’indigenti cioè di bisognosi (più o meno veri) è condizionabile, con la conseguenza che gli può far dire sì o no a qualunque iniziativa. Ma le iniziative prese da chi gestisce il potere sono nell’interesse proprio e non del Popolo. Quanto scriviamo non sembri nichilista, perché per nostra abitudine siamo propositivi, ma una malattia se non si diagnostica per quella che è non può essere guarita, ammesso che sia guaribile.
Indigenza e Ignoranza del Popolo sono le due malattie a monte del funzionamento del nostro Paese. Le stesse, però, in questi 25 anni di seconda Repubblica non sono state affrontate da tutti i governi di ogni colore politico, con la conseguenza che sono rimaste così come erano e, ulteriore conseguenza, consiste nel peggioramento delle due “I”.
 
La scuola e l’università sono allo sfascio: non illudano le tantissime eccellenze che vi sono nell’ambiente scolastico e in quello universitario. Non è con un funzionamento a macchia di leopardo che può crescere la qualità del Sapere e quindi diminuire l’Ignoranza.
Alcune nostre Università sono cresciute, si sono internazionalizzate, e finalmente cominciano a entrare nelle classifiche delle prime duecento del mondo, ma sono poche e costituiscono eccezioni piuttosto che la regola.
Il nostro è un Paese di eccellenze, ma non di funzionamento normale di tutte le proprie attività economiche, finanziarie, sociali e soprattutto burocratiche.
Lo ripetiamo ossessivamente: è la nostra burocrazia, di ogni livello, un’altra grave malattia che è subordinata alle due precedenti. Se il nostro Popolo fosse colto e non avesse questo alto numero d’indigenti (veri o falsi) la burocrazia sarebbe costretta a riformarsi per funzionare in maniera ordinaria.
 
Sono una maledizione di Dio l’estesa Ignoranza e l’estesa Indigenza? A noi non sembra. Perchè vi sono altri popoli che si sono evoluti, che stanno mediamente bene e che hanno un livello culturale superiore a quello nostro.
Si dirà che il nostro Paese ha avuto grandi letterati, grandi musicisti, grandi protagonisti delle arti e delle scienze, inventori, precursori di eventi futuri e così via. Vero tutto questo, che però non ha fatto crescere il Popolo in un ambiente ordinario o normale in cui non c’è bisogno di eccellenze, perché tutti compiono il proprio dovere, tutti rispondono per il loro operato, tutti sanno che non possono sgarrare. Così non è.
Il nostro non è un Paese normale. è un Paese di guitti, di furbi, che hanno avuto la capacità di entrare dentro le stanze dei bottoni e da lì tenere inchiodato il Popolo nella propria beata ignoranza, per poterlo condizionare meglio.
Il governo GialloVerde parla di rinnovamento. Ce ne sarebbe tanto bisogno. Aspettiamo conferme.

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