Elogio della follia - QdS

Elogio della follia

Pino Grimaldi

Elogio della follia

sabato 20 Ottobre 2018
“Moriae Encomium” di Erasmo da Rotterdam venne scritto nel 1511 e da allora è sempre stato, nei titoli in tutte le lingue, pezzo forte della letteratura per la veemenza dei concetti, la sottile satira utilizzata dall’autore che dedica lo scritto a Tommaso Moro con il quale stava passando momenti di convalescenza.
 
La follia, dice Erasmo, è allevata dall’ignoranza e dalla ubriachezza e sue compagne sono la vanità l’intemperanza, il piacere, la dimenticanza ed altre che portano, come recita nel finale a far sì che essa – la follia – “dimentica quello che ha appena detto” ma rende felici. Diremmo oggi una incoscienza che non è “pazzia” nel significato autonomo del termine ma agisce non dando al soggetto la capacità di comprendere a fondo ciò che dice e fa.
 
L’allusione a quanto in alcuni politici accade oggi non è involontaria. E preoccupa tutti i livelli di responsabilità di una nazione sia essa il Brasile, la Korea o l’Italia perché disattende il futuro e vive “hic et nunc” qui ed ora.
 
Che siano tempi quasi pre-apocalittici è ormai pensato (temuto?) da molti, ma scaramanticamente. Se, però, accade qualcosa di inimmaginabile ecco che diventa timore – senza interrogativo – di qualcosa che distrugge passati più meno gloriosi – ma sempre e comunque storia – e non fa manco intravedere futuro (nell’immaginario normale lo si spera migliore del vissuto) e dunque fa stagnare la società fino alla esplosione – atti rivoluzionari – od implosione – accattonaggio del pensiero e dell’azione.
 
E l’inimmaginabile sul piano politico istituzionale è accaduto. Un vice primo ministro, ministro dello sviluppo economico, ministro del lavoro e delle politiche sociali (omne trinum est perfectum!!) informato che nel decreto di economia e finanza da lui approvato in Consiglio dei ministri vi si trovava un articolo che annullava parti dei precedenti, esplode dicendo che andava in procura della repubblica (sic) per denunciare che “una manina tecnica o politica aveva manomesso il testo” della copia inviata al Quirinale. Tutto ciò in diretta televisiva.
 
Apriti cielo. L’altro azionista di maggioranza e vice primo ministro dice che bisogna guardar bene, il Presidente del consiglio da Bruxelles blocca tutto, il Quirinale fa sapere…di non avere mai ricevuto il testo incriminato!
Giornalisti,commentatori, politici, attoniti ed increduli che potesse arrivare a tanto grave atto di discredito del governo chi ha il dovere di tutelarlo: mai accaduto, vero Guinness di primato mondiale e che dice della (in)credibilità di una compagine raccogliticcia di “incapaci, ignoranti e maleducati”.
 
Colpa di Basaglia che “sinistro d’antan”- riuscì nel 1978 a far chiudere i manicomi (Legge 180) ove sarebbe stato rinchiuso chi assunto, ahimè per voto di popolo, il governo del Paese avesse mostrato “follia”.
Chapeau a Dante“non donna di provincia ma bordello”: l’Italia di ieri.
Ma anche dell’ oggi!

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