Comunità della Madonna della tenda di Cristo: 25 anni di accoglienza materna a di carità autentica - QdS

Comunità della Madonna della tenda di Cristo: 25 anni di accoglienza materna a di carità autentica

Comunità della Madonna della tenda di Cristo: 25 anni di accoglienza materna a di carità autentica

sabato 20 Ottobre 2018
 
Accoglienza, ascolto ed un porto sicuro cui approdare quando tutto e tutti sembrano chiudere ogni breccia di umanità. Compie 25 anni l’Associazione Madonna della tenda di Cristo, nata nel Territorio di Acireale (Ct), per dare una prima risposta alle innumerevoli, complesse e talvolta strazianti situazioni di disagio ed emarginazione di chi trova spesso e volentieri solo porte chiuse nell’indifferenza e nell’abbandono.
 
Si tratta di una comunità che nella semplicità opera con dedizione senza pause o vacanze, al fianco dei più deboli, accogliendo bambini, mamme e famiglie in grave difficoltà: consacrate e laici vi offrono ogni giorno il loro tempo, le loro capacità personali e le loro competenze professionali realizzando progetti solidali.
 
Tre le comunità create in Sicilia, una in Brasile, impegnate nel portare avanti progetti personalizzati sostenuti da un’equipe qualificata che si adopera per un dignitoso reinserimento sociale. A venticinque anni dall’inizio della missione, la comunità può contare su una casa primaria, sita nel quartiere San Giovanni Bosco del comune di Acireale, che accoglie nuclei familiari e donne in difficoltà;su una casa vicina, sita nel quartiere di Santa Maria Ammalati, dove una famiglia affidataria collabora per un progetto di affido; su una casa di formazione, umana e spirituale, votata ad accogliere giovani provenienti da varie parti del mondo. Dal 2014 è presente anche a Fortaleza, nello stato brasiliano del Cearà, con casa Betania, che accoglie 14 bambini abbandonati per un progetto solidale di integrazione.
 
Diversi i progetti offerti nella comunità: incontri di formazione ed informazione, relazione d’aiuto, spazi per famiglie, gruppi e sostenitori. Ma anche una fattoria didattica, la creazione di bomboniere solidali, il volontariato e il giardino degli aromi, tra le attività elaborate con l’intento di offrire un valido sostegno di natura psicologica, poiché in grado di favorire il rapporto con gli altri, ridurre lo stress e gli stati depressivi, attraverso un percorso di crescita che adotta lo stile di una grande famiglia imperniata sul reciproco supporto.
 
Uno stile mai cambiato, da quel 25 marzo del ‘93, quando fu preso possesso di quel terreno che non offriva più di un povero rudere in una sciara. Più di 1000 le persone transitate, provenienti da una ventina di paesi di tutto il mondo, accolte come la cosa più cara.
 
Spiega suor Rosalba La Pegna, propulsore instancabile della comunità fin dalla posa della prima pietra insieme a suor Alfonsina Fileti: “Quando ti dicono ‘grazie, perché se sono quello che sono, pronto di nuovo ad affrontare la vita, lo devo a voi’, la tentazione di mollare dura poco più di un attimo, lasciando il posto alla volontà di vivere una maternità a 360 gradi… anche perché fino a che continuo a vedere un miracolo dopo l’altro, rifarei tutto quanto ho fatto in questi 25 anni”.

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