Ue boccia la manovra ma lascia "la porta aperta" - QdS

Ue boccia la manovra ma lascia “la porta aperta”

Patrizia Penna

Ue boccia la manovra ma lascia “la porta aperta”

martedì 23 Ottobre 2018

La Commissione europea chiede nuovo documento programmatico di Bilancio entro 3 settimane: "Deviazione significativa dei conti pubblici rispetto agli impegni presi dall'Italia"

BRUXELLES – Cambiare l’impianto della manovra “per me sarà difficile, perchè non lo posso accettare”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, appena qualche ora prima che arrivasse il verdetto negativo della Commissione Ue: una bocciatura prevedibile a cui si accompagna la richiesta di ripresentazione di un nuovo progetto di Bilancio entro tre settimane.
 
Pur ribadendo il proposito di portare avanti un “dialogo costruttivo con l’Italia”, Il commissario Ue agli affari economici e finanziari, Pierre Moscovici, ha confermato che c’è una “deviazione significativa” dei conti pubblici rispetto agli impegni presi dall’Italia.
Il Commissario ha sottolineato che il Governo non ha risposto a nessuno dei tre rilievi della lettera di Bruxelles su deficit, debito e prospettive di crescita, e ha affermato: “non si tratta di sfumature borderline, ma di una deviazione chiara, netta, riconosciuta e per qualcuno anche rivendicata”.
 
Sordo all’imperativo che giunge da Strasburgo, Di Maio “resiste”: “Sappiamo di essere l’ultimo argine per lasalvaguardia dei diritti sociali degli italiani. E per questo non vi deluderemo. Sappiamo che, se dovessimo arrenderci, farebbero velocemente ritorno gli ‘esperti’ pro banche e pro austerity. E quindi non ci arrenderemo. Sappiamo che stiamo percorrendo la strada giusta. E perciò non ci fermeremo”.
 
Sceglie invece la strada della mediazione e dell’interlocuzione il grillino “moderato”, Roberto Fico: “Sulla manovra economica ci sarà un’interlocuzione secondo me costante tra il governo e la Commissione europea. Non mi sembra che ci siano dinamiche dell’uno contro l’altro, ma dinamiche di spiegazione degli interessi sia italiani che dell’Europa”.
Non c’è invece dialogo che tenga per le opposizioni. Secondo il segretario del Pd, Maurizio Martina: “La manovra è ingiusta e pericolosa per gli italiani. Va cambiata per i cittadini, prima che per Bruxelles. Non c’è nulla per il lavoro, le famiglie e le imprese ed è un gigantesco macigno sul futuro del paese, che pagheranno le giovani generazioni”.
“Il governo metta da parte l’inutile orgoglio e si fermi prima che sia troppo tardi”, scrive in una nota il deputato di Forza Italia, membro del direttivo, Osvaldo Napoli.

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