Busta con proiettile a capo squadra mobile Nissena - QdS

Busta con proiettile a capo squadra mobile Nissena

Patrizia Penna

Busta con proiettile a capo squadra mobile Nissena

martedì 23 Ottobre 2018

Alla dirigente Marzia Giustolisi l’intimazione “Ora fermati”. Solidarietà da tutto il mondo politico, Fava: “C’è chi ci vuole silenti e obbedienti”

CALTANISSETTA – Una busta contenente un proiettile e minacce personali è stata inviata per posta al capo della squadra mobile di Caltanissetta, Marzia Giustolisi. è il secondo messaggio intimidatorio che arriva nella città Nissena che si occupa di indagini delicate come il ‘caso Montante’ e le stragi Falcone e Borsellino: 10 giorni fa una busta con un proiettile e minacce è stata inviata al procuratore Amedeo Bertone. Alcuni giorni prima la stessa minaccia per il presidente regionale dell’Antimafia, Claudio Fava.
 
La busta è stata consegnata nella segreteria della Questura di Caltanissetta: oltre al proiettile c’era una missiva con gravi minacce personali alla dirigente della squadra mobile, Marzia Giustolisi, con l’intimazione finale “ora fermati”, nel senso di non indagare più. La Procura di Caltanissetta ha aperto un fascicolo sull’atto intimidatorio, di cui è titolare il capo dell’ufficio Amedeo Bertone. "E’ ancora presto – ha commentato il procuratore capo – per stabilire se ci sia una mano unica dietro a questi tre episodi. Certamente ci lasceremo intimidire: noi porteremo avanti le nostre inchieste”. Intanto il livello di sicurezza nei confronti della funzionaria della polizia di Stato è salito. "L’attenzione è al massimo livello", commentano dalla Questura di Caltanissetta.
 
L’ex presidente dell’Irsap, Alfonso Cicero, ha espresso solidarietà a Giustolisi: “è gravissima – ha detto – la minaccia indirizzata chi è operativamente impegnata con grande sacrificio, dedizione e coraggio nelle note e delicate inchieste contro i pericolosi sistemi criminali, affaristici e mafiosi”. "Un clima – aggiunge – che oggi diventa ancora più allarmante dopo le recenti e gravissime intimidazioni rivolte al procuratore di Caltanissetta, Amedeo Bertone, ed al presidente della commissione antimafia dell’Ars, Claudio Fava”.
Lo stesso Fava, presidente Commissione Antimafia all’Ars, ha voluto commentare l’episodio: “In Sicilia c’è chi vorrebbe politica, magistratura e inquirenti silenti e obbedienti. Sappia che non raggiungerà i suoi scopi. La nostra solidarietà e la nostra massima attenzione per il capo della squadra mobile di Caltanissetta”.
 
Di “escalation preoccupante” ha parlato Gianfranco Micciché, presidente Ars che ha espresso solidarietà e vicinanza a Giustolisi anche a nome dell’intero parlamento siciliano.
Non ha dubbi il Presidente della Regione, Nello Musumeci, sul fatto che la magistratura riuscirà a fare luce su questo preoccupante atto intimidatorio.
“Abbiamo fiducia – scrive Musumeci in una nota – nelle indagini che la magistratura saprà condurre per individuare gli autori di questo ignobile gesto. Il governo della Regione Siciliana è vicino a tutte le istituzioni dello Stato impegnate in un’operazione verità”.
Il capogruppo Pd all’Ars ha sottolineato la necessità di “stringersi attorno a coloro che sono impegnati in prima linea contro la criminalità, garantendo la possibilità di svolgere con serenità il proprio lavoro a favore della giustizia e della legalità”.
Condanna unanime ma anche seria preoccupazione è stata espressa dal gruppo parlamentare del M5s: “In queste settimane – dicono i pentastellati – si registra una preoccupante escalation di episodi intimidatori che tendono a minare la serenità di forze dell’ordine e inquirenti”.

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