Partecipate mai dome, la Regione decide la stretta - QdS

Partecipate mai dome, la Regione decide la stretta

Raffaella Pessina

Partecipate mai dome, la Regione decide la stretta

giovedì 25 Ottobre 2018

Il decreto dell’assessore Armao rivoluziona la governance delle controllate: trasparenza su bilanci e assunzioni e, finalmente, controlli

PALERMO – La giunta Musumeci, riunita a Catania, ha approvato ieri a tarda serai la nota di aggiornamento al Defr, il Documento di programmazione economica e finanziaria regionale, dell’assessore all’Economia Gaetano Armao.
 
“Sulla base del dato previsionale che emerge dall’aggiornamento del documento di economia e finanza dello Stato appena approvato dalle Camere – scrive su Facebook Armao – , ne scaturisce un quadro programmatico di crescita del Pil reale corrispondente a 1,7% nel 2018, 1,5% nel 2019, 1,5% nel 2020 e 1,2% nel 2021, tendenza che si fonda sull’attivazione della spesa di sviluppo (fondi regionali, europei e statali), secondo il profilo temporale e gli importi previsti nei programmi di investimento del governo regionale e di quelli operati dalle imprese: solo per Enel e Terna gli investimenti programmati nel triennio dovrebbero superare il miliardo di euro”.
“E così superati i 90 miliardi di euro nel 2021 si potranno raggiungere i 100 miliardi di valore nominale del Pil – aggiunge Armao – Il 2021, da qui una flessione delle previsioni di crescita, sarà anche l’anno di avvio della nuova programmazione per la quale dovrà essere evitata la stasi iniziale di investimenti registrata nel periodo 2014-2020, sopratutto concentrando la spesa di fondi extra-regionale di fonte statale”.
 
Nel quadriennio, rispetto alla ricchezza perduta nel periodo della crisi 2008-14 (quando il Pil regionale è sceso del 15,3%) “si recupererà così il 5,9%, circa il 40%, che si aggiunge al meno robusto 20% recuperato nel periodo 2015-17 (2,4%)”, prosegue Armao.
 
Il documento approvato indica anche i disegni di legge collegati approvati in questi mesi dalla giunta, il complesso di riforme correlate la manovra finanziaria del governo Musumeci. “Come per l’approvazione del Defr a giugno scorso anche questa volta i tempi sono stati rispettati in linea con gli impegni assunti dal governo Musumeci – afferma l’assessore – Il Documento potrà adesso essere esaminato dal Parlamento, dopo l’approvazione del rendiconto generale, dell’assestamento, dei debiti fuori bilancio già calendarizzati”. Il governo sta adesso predisponendo il ddl di Bilancio, quello di stabilità e il collegato ordinamentale, la manovra finanziaria 2019, da approvare entro il 31 dicembre prossimo.
 
Armao protagonista anche sul fronte “società partecipate”. Sono a sua firma, infatti, il decreto e una circolare esplicativa “che rivoluzionano la governance delle società controllate dalla Regione”. Dando attuazione ad una norma del collegato alla finanziaria, il decreto introduce una serie di novità, in materia di controlli, e disciplina le modalità con cui il “controllo analogo” verrà esercitato dalla Regione nei confronti delle società in house: condizione, il controllo analogo, che – secondo le normative comunitarie – legittima la Regione ad affidare direttamente a una partecipata, senza cioè alcuna gara a evidenza pubblica, la gestione di un servizio. Le società controllate dalla Regione sono 10 (Ast, Sas, Irfis, Mercati agroalimentari della Sicilia, Parco scientifico e tecnologico della Sicilia, Sicilia digitale, Seus, Airgest e Società degli interporti siciliani, Sis). Alcune di queste sono in house: Sas, Sicilia digitale, Riscossione Sicilia, Seus e Sis.
 
Il decreto prevede che l’assessore fissi gli obiettivi gestionali delle partecipate. La ragioneria generale, invece, organizza verifiche a campione, ispezioni, richieste di documenti e periodicamente controllerà che i conti siano in linea e che non ci siano stati sprechi.
Le società dovranno adottare programmi di valutazione del rischio di crisi aziendale, regolamenti interni per evitare forme di concorrenza sleale, codici di condotta, programmi di responsabilità sociale d’impresa e dovranno creare un ufficio di controllo interno che collabori con l’assessorato. Ogni partecipata, entro il 31 ottobre di ogni anno, dovrà trasmettere il budget annuale di spesa, il piano industriale triennale, la pianta organica, i contratti di servizio. La ragioneria generale svolgerà un monitoraggio periodico (che poi invierà all’assessore) delle partecipate attraverso l’esame dei dati gestionali, rilevati semestralmente, dei debiti e dei crediti verso la Regione. Esaminerà, poi, i bandi di concorso e le selezioni del personale a tempo indeterminato e determinato, i contratti di collaborazione e le consulenze esterne. Una novità, contenuta nell’articolo 5 del decreto, è il cosiddetto controllo analogo che riguarda le società in house: la ragioneria esaminerà le decisioni dei relativi Cda che riguardano le spese, il personale, le collaborazioni e le consulenze; formulerà un parere tecnico per l’assessore, che poi esprimerà il proprio indirizzo politico vincolante per gli amministratori delle stesse società.
 
Intanto, seduta lampo per l’Ars che ha incardinato quattro disegni di legge e rinviato i lavori a martedì prossimo.

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