Sicilia, Moody's conferma rating Ba1 con outlook stabile - QdS

Sicilia, Moody’s conferma rating Ba1 con outlook stabile

Raffaella Pessina

Sicilia, Moody’s conferma rating Ba1 con outlook stabile

venerdì 26 Ottobre 2018

“Compiuti sforzi per il risanamento”. Ma la ripresa è ancora lontana. Pil, occupazione, investimenti: il quadro socio-economico resta nero

PALERMO – L’Agenzia Moody’s ha confermato il rating della Regione siciliana al Ba1 con outlook stabile.
La posizione di liquidità della regione – sostiene Moody’s – è migliorata significativamente negli ultimi tre anni mentre la riduzione della leva finanziaria continua con un moderato rapporto del debito netto diretto e indiretto del 49% rispetto al 2017. La conferma – scrive l’agenzia di rating – riflette gli sforzi di risanamento del bilancio in corso, che potrebbero compensare le potenziali pressioni dovute al deterioramento della qualità creditizia del debito sovrano”.
 
 
 
Quindi secondo questo giudizio si potrebbe pensare che stiamo per vedere la luce in fondo al tunnel. In realtà, il cammino verso la ripresa economica in Sicilia è ancora lungo e in salita. A giugno scorso proprio in una inchiesta del Quotidiano di Sicilia si era accertato che i siciliani sono tra i più poveri d’Italia, secondo i dati disponibili sul reddito medio delle persone fisiche relativi al 2016. Il reddito annuo pro capite si è attestato a poco più di 22 mila euro all’anno. Fonti ufficiali, quali Istat e Mef, inseriscono la regione tra le ultime posizioni delle graduatorie nazionali.
 
Secondo l’Istituto nazionale di statistica, inoltre, nel 2015 erano oltre 2 milioni e 700 mila i siciliani in difficoltà, il 55,4% della popolazione totale. Dato di gran lunga superiore a quello della media del Mezzogiorno (46,4%), del Centro (24%) e del Nord (17,4%).
Ed è proprio di questi giorni la nota di aggiornamento al Def, documento economico e finanziario della Sicilia in cui si parla addirittura di “strage generazionale” (leggi qui).
 
“Il quadro macroeconomico siciliano – recita la nota – risulta aggravato dall’appesantimento della situazione economica per le regioni meridionali e, in particolare, per la Sicilia che manifestano assai marginali tratti di recupero delle gravissime perdite produttive e di competitività degli anni passati”. Una situazione il cui prezzo lo pagano soprattutto i giovani, sempre più in fuga dall’Isola, tanto che è in corso una “strage generazionale”.
 
Dalla nota emerge che sul piano dell’occupazione è la Sicilia la regione che più si attarda nel tunnel della crisi economica iniziata nel 2007 ed infatti, rispetto al 2008 sono andati perduti in Sicilia ben 114 mila (-7,7%) mentre il tasso di occupazione si attesta nel 2017 al 40,6% (era 44,1 nel 2007). In questo scenario, le distanze fra Nord e Sud d’Italia “continuano ad ampliarsi ed il fenomeno dell’emigrazione giovanile verso le aree più sviluppate del Paese pone le basi per un aggravarsi delle prospettive future”.
 
Un quadro nero a cui si aggiunge una ancora non definita riforma della burocrazia che rende elefantiaca la macchina amministrativa della Regione, a cui si aggiungono elementi che contribuiscono a determinare la spirale nella quale si rincorrono, bassi salari, bassa produttività, emigrazione giovanile, invecchiamento della popolazione e minor benessere.
 
“La zavorra burocratica che appesantisce la vita di cittadini e imprese e ostacola l’attrazione degli investimenti, va destrutturata attraverso una vera e propria rigenerazione dell’amministrazione siciliana – ha dichiarato Gaetano Armao, vice presidente della regione e assessore all’Economia. Si ravvisa la necessità di semplificare e razionalizzare i procedimenti amministrativi, con misure sanzionatorie sia per chi dichiara il falso sia per il dipendente inadempiente. Il Governo intende poi realizzare un ufficio speciale (Agenzia regionale per l’attrazione degli investimenti-IS – Invest in Sicily”) con la funzione di collegamento tra il territorio siciliano e la comunità economica e finanziaria internazionale anche al fine di supportare i potenziali investitori a costruire e sviluppare le iniziative imprenditoriali in Sicilia”.

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