Il 37,5% dei pensionati con assegno sotto i 1.000 euro - QdS

Il 37,5% dei pensionati con assegno sotto i 1.000 euro

redazione

Il 37,5% dei pensionati con assegno sotto i 1.000 euro

venerdì 26 Ottobre 2018

Presentato dall’Inps il rapporto “Prestazioni pensionistiche e beneficiari”. Poco meno di 23 milioni quelle erogate nel 2017. Due milioni di cittadini hanno pensioni inferiori ai 500 euro; 266.000 persone godono di pensioni oltre i 5.000 euro

ROMA – Nel 2017 sono stati circa sei milioni i pensionati italiani con un reddito da pensione inferiore ai 1.000 euro al mese, pari al 37,5% del totale. Lo si evince dal rapporto “Prestazioni pensionistiche e beneficiari” pubblicato ieri dall’Inps.
 
Nel dettaglio, circa 2 milioni sono nella classe di importo sotto i 500 euro e i restanti 3,98 milioni sono tra 500 e i 1000 euro. Tra le donne pensionate il 45,9% ha meno di 1.000 euro al mese contro il 28,2% degli uomini.
 
Le persone che possono contare su oltre 5.000 euro lordi al mese sono 266.180 (l’1,7% dei pensionati). Ancor meno (85.410, pari allo 0,5%) chi percepisce un reddito da pensione tra 4.500 e 5mila euro. Tra i 4mila e i 4.500 euro sono invece 131.220 (0,8%).
 
Le prestazioni del sistema pensionistico italiano nel 2017 sono state poco meno di 23 milioni (22.994.698), per un ammontare complessivo annuo di 286,938 miliardi di euro, pari a un importo medio per prestazione di 12.478 euro. Rispetto al 2016 – si legge nel Rapporto – il numero di prestazioni è aumentato dello 0,1% e l’importo complessivo annuo è aumentato dell’1,6%.
 
I beneficiari di prestazioni pensionistiche sono circa 16 milioni (-0,1% rispetto al 2016); ognuno di loro percepisce in media 1,4 pensioni, anche di diverso tipo. Sebbene le donne rappresentino la quota maggioritaria sul totale dei pensionati (52,5%), gli uomini percepiscono il 55,8% dei redditi pensionistici: l’importo medio dei trattamenti percepiti dalle donne è inferiore rispetto a quello degli uomini del 28% (15.078 contro 20.986 euro).
 
Nei primi nove mesi del 2018 si registra un calo significativo per le nuove pensioni Inps erogate. La differenza rilevata, si legge nel Monitoraggio sui flussi di pensionamento dell’Inps, è riconducibile essenzialmente all’aumento del requisito di età richiesto per la liquidazione della pensione di vecchiaia delle donne (66 anni e sette mesi) e verrà colmato col progressivo smaltimento delle giacenze.
 
Nel complesso, le nuove pensioni liquidate – tra vecchiaia, anzianità/anticipate, invalidità e superstiti – sono state 349.621 per un importo medio di 1.107 euro. Nel complesso del 2017 erano state 603.107 per un importo medio di 991 euro. In particolare, nei primi nove mesi si è registrato un crollo soprattutto nei nuovi assegni sociali scesi a 13.168.
 
L’ Osservatorio di monitoraggio dei flussi di pensionamento con i dati delle pensioni decorrenti nel 2017 e nei primi nove mesi del 2018 riguarda le seguenti gestioni: fondo pensioni lavoratori dipendenti (FPLD); coltivatori diretti, mezzadri e coloni; artigiani e commercianti; lavoratori parasubordinati; assegni sociali.
 
Mentre nel 2017 sia i requisiti di età per la vecchiaia che quelli di anzianità per la pensione anticipata sono rimasti immutati rispetto al 2016, nel 2018 si conclude il percorso di equiparazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia tra uomini e donne nel settore dei dipendenti privati e dei lavoratori autonomi. La pensione di vecchiaia per queste categorie, infatti, nel 2018 verrà erogata al raggiungimento dell’età di 66 anni e sette mesi sia per gli uomini che per le donne.
 
Per quanto riguarda la pensione anticipata, invece, per il 2018 non sono previsti cambiamenti nei requisiti per la generalità dei lavoratori, ma viene introdotta la possibilità di pensionamento anticipato con soli 41 anni di contributi per i cosiddetti “lavoratori precoci” (12 mesi di contributi maturati entro il compimento dei 19 anni di età e in una determinata condizione di tutela stabilita dalla norma), nei limiti dei fondi annualmente stanziati e con richiesta di certificazione dei requisiti per l’accesso al beneficio entro il 1° marzo 2018.

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